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28 ottobre - 4 novembre 2020

La rubrica del mercoledì

Cari lettori,
già da alcune settimane vi stiamo proponendo opere che appartengono al genere true crime che, attraverso uno stile narrativo avvincente, trasforma un reale fatto di cronaca nera in un romanzo. 
I tre romanzi true crime che vi suggeriamo oggi sono dello scrittore statunitense Erik Larson.
Le ambientazioni sono diverse, infatti il primo è ambientato nella Chigago di fine Ottocento, il secondo nella Berlino nazista e l'ultimo nel mare d'Irlanda, a bordo del transatlantico Luisitania, ma ognuno di essi racconta un fatto realmente accaduto.  
Ed ecco i tre romanzi:
Il diavolo e la città bianca - Neri Pozza, 2016
Stati Uniti, 30 ottobre 1893. L’architetto Daniel H. Burnham  è sul tetto del mondo: l’Esposizione Universale di Chicago si è appena conclusa con uno straordinario successo di critica e pubblico e, ad appena quattro anni dal clamore suscitato dall’Esposizione di Parigi, l’America celebra il suo trionfo di avanguardia globale nel campo dell’architettura e di simbolo delle promesse della modernità e del Novecento... l’edificazione della «Città Bianca» appare a tutti come un miracolo.  Ma c’è un’altra città, oscura e demoniaca, che si è andata costruendo parallelamente nel ventre del paese; una città tirata su da un unico uomo nel silenzio dello scantinato del suo albergo, cadavere su cadavere, omicidio dopo omicidio. Per tutta la durata dell’Esposizione, Henry Howard Holmes, «l’assassino piú folle e depravato dell’Ottocento», ha infatti continuato a uccidere: il suo hotel, «il Castello», da cui sono passati nei mesi della fiera centinaia di turisti, è un intricato dedalo di stanze e corridoi che nascondono scannatoi, camere di tortura e forni crematori.
Il giardino delle bestie di Berlino - Neri Pozza, 2014
Questo libro narra la storia vera di William E. Dodd e di sua figlia Martha, un padre e una giovane donna americani improvvisamente trapiantati dalla loro accogliente casa di Chicago nel cuore della Berlino nazista del 1934.   Rispettabile professore di storia all’università di Chicago, nel 1933 Dodd è nominato da Roosevelt ambasciatore a Berlino....  Dodd si ritrova così a soggiornare in una città addobbata di immensi stendardi rossi, bianchi e neri; a sedere negli stessi caffè all’aperto frequentati dalle SS in uniforme nera; a passare davanti a case con balconi traboccanti di gerani rossi; a fare acquisti nei giganteschi empori della città, a organizzare tè, aspirare le fragranze primaverili del Tiergarten, il parco principale di Berlino; ad avere rapporti sociali con Goebbels e Göring, in compagnia dei quali cenare, danzare e divertirsi allegramente; finché, alla fine del 1934, accade un evento che smaschera la vera natura di Hitler e del potere a Berlino, la grande e nobile città che agli occhi di padre e figlia si svela per la prima volta come un immenso Tiergarten, un giardino delle bestie.
È una splendida giornata di maggio del 1915 quando il Lusitania, il più grande transatlantico dell’epoca, naviga al largo delle coste meridionali irlandesi. La nave, diretta a Liverpool, è salpata da New York con duemila «anime» a bordo.  Le acque del mare d’Irlanda sono state dichiarate zona di guerra dalla Germania, ma a bordo del Lusitania i passeggeri e il comandante William Thomas Turner si curano poco della dichiarazione e dell’avviso in cui si rammenta agli equipaggi che le navi con bandiera britannica, o di uno qualsiasi dei paesi suoi alleati, sono «passibili di affondamento».
Sono circa le due e dieci quando un marinaio scorge a dritta sull’acqua una scia che rimane in superficie, come una lunga cicatrice pallida.  In gergo marinaresco quella traccia di turbolenza lenta a svanire ha un solo nome: «scia di morte», ed è l’inequivocabile segnale di un siluro in arrivo.
Basandosi su memorie, lettere, telegrammi e su un’ampia documentazione storica, Erik Larson racconta, con ritmo romanzesco, dell’affondamento di uno dei più grandi transatlantici della storia.
 
Erik Larson è nato a Freeport, Long Island, nel 1954. Collaboratore di Time, New Yorker, Atlantic Monthly, Harper’s e altre prestigiose riviste americane, ha scritto numerose opere e, con Il diavolo e la città bianca, ha vinto l'Edgar Award in the Best Fact Crime 2004. Erik Larson vive a Seattle con la moglie e tre figlie.
 

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