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Incollati alla poltrona

24 - 30 giugno 2020

La rubrica del mercoledì

Gentili lettori, proseguiamo con la nostra rubrica dedicata al giallo, passando oltralpe in terra francese: qui incontriamo il termine Polar, espressione coniata negli anni Sessanta per indicare un tipo di romanzo poliziesco dal tono cupo, torbido e introspettivo. Tra gli autori di questo genere, che nasce nel secondo dopoguerra, vogliamo segnalarvi gli scrittori Léo Malet, Andre Héléna, Pierre Magnan e Jean-Claude Izzo e proporvi alcune delle loro opere.
 
Léo Malet (Montpellier, 1909 - Parigi, 1996) è stato, insieme a Georges Simenon e André Héléna, tra i maggiori rappresentanti di questo genere. Il destino non è stato gentile con questo scrittore: tra la perdita dei genitori in tenerissima età, la reclusione in un campo di concentramento nazista, i lavori precari e le nottate sotto i ponti, la sua è stata, per molto tempo, una vita di espedienti. A sedici anni si trasferì a Parigi in cerca di fortuna e si introdusse nell'ambiente intellettuale dell'epoca, diventando amico di Breton, Dalí, Tanguy, Prévert. Nel 1941 iniziò a scrivere polizieschi, firmandosi con svariati pseudonimi. Ad esempio, come Frank Harding, creò il personaggio del reporter Jonny Métal, protagonista di una decina di romanzi gialli. Nel 1943 pubblicò 120, Rue de la Gare, nel quale dà vita al suo personaggio più celebre, l'investigatore privato Nestor Burma, che sarà protagonista di una trentina di romanzi, tra i quali la serie I nuovi misteri di Parigi, quindici storie, ognuna delle quali ambientata in un diverso arrondissement di Parigi. Nel 1948 venne insignito del Grand Prix de littérature policière e, nel 1958, la serie I nuovi misteri di Parigi fu premiata con il Gran Prix del'Humour noir.
Tra i molti titoli presenti in Bibliotu, vi segnaliamo:
 
 
André Héléna nacque nel 1919 a Narbonne, ma si trasferì giovanissimo a Parigi; partecipò alla guerra civile spagnola e, nel 1944, si unì per un breve periodo alla Resistenza. In seguito, per una piccola truffa, finì per qualche mese in carcere, dove iniziò la stesura del suo primo romanzo I poliziotti hanno sempre ragione, pubblicato nel 1949, cui fecero seguito più di duecento romanzi. Molti erano lavori dozzinali, ma alcuni sono storie imperdibili, come Il gusto del sangue del 1953, Le clienti del Central Hotel del 1960 e Il Buon Dio se ne frega del 2009. Hèléna è uno scrittore sconosciuto ai più, ma fondamentale per gli amanti del noir. Funambolico, malinconico e cattivo, tiene il lettore incollato alle sue pagine; i suoi romanzi testimoniano gli anni dell'occupazione tedesca, gli effetti della seconda guerra mondiale, la discesa nell'inferno delle prigioni di Vichy o, come Il gusto del sangue, il torbido racconto dell'occupazione e della Resistenza attraverso la follia sanguinaria di Jacques Vallon, protagonista del racconto. Lo scrittore, con il suo talento nel raccontare la mediterraneità, anticipa di parecchi decenni il "noir Mediterraneo" di Jean-Claude Izzo. André Hèlèna nel corso della sua vita non ha mai goduto dei favori della critica francese, a differenza dei suoi colleghi più celebrati; non ha avuto né fama, né denaro, né critiche positive, e nel 1972 morirà alcolizzato a soli 53 anni. Disponibili su Bibliotu:
 
 
Pierre Magnan (Manosque, 1922 - Voiron,2012), nato in Provenza dove ha sempre vissuto, è stato un tipografo e scrittore francese. Iniziò a pubblicare i suoi romanzi nel 1946, con L'Alba insolita, ma raggiunse il successo alla fine degli anni Settanta con Il sangue degli Atridi (premio Prix du Quai des Orfèvres nel 1978). In questo romanzo compare il commissario Laviolette, personaggio a cui Magnan deve la sua fama, che tornerà in altri libri tra i quali Il commissario nella tartufaia, con cui vince il Martin Beck Award. Nel 1984 pubblica La casa assassinata, aggiudicandosi il Prix RTL e vendendo più di 100.000 copie in Francia. Mai nulla è lasciato al caso in un romanzo di Pierre Magnan, mai la sua penna si dimentica di ricreare a tutto tondo l’ambientazione, i profumi delle stagioni e i sapori dei loro frutti, i profili della gente comune e dei protagonisti che animano con le loro voci le strade delle piccole cittadine della Provenza, vera protagonista dei suoi romanzi. Disponibili su Bibliotu:
 
 
Jean-Claude Izzo (Marsiglia 1945 – 2000) è considerato il fondatore del noir mediterraneo; ha esercitato molti mestieri prima di arrivare al successo con Casino totale, Chourmo e Solea, trilogia noir il cui protagonista è Fabio Montale, poliziotto inflessibile, scomodo e triste, che cerca di vivere secondo la filosofia della sua città, Marsiglia definita dallo scrittore come un “calderone dove bolle il più sorprendente concentrato di esistenza”. Le storie che vi si svolgono sono drammatiche e dure, hanno il sapore dellla sconfitta e della disperazione. Non c’è riscatto per i personaggi, neppure per Fabio Montale che alla fine del primo romanzo lascerà disgustato la polizia. Ma i suoi sono anche romanzi di denuncia verso una società dove prevale una malvagia commistione di affari, politica e malavita che generano razzismo, violenza e ingiustizia. Izzo fa una letteratura schierata, in cui è evidente la sua lotta al razzismo e la sua visione di un mondo meticcio. Rilevante, nei romanzi di Izzo, è la musica: in Casino totale la colonna sonora è quella del rap dei gruppi giovanili marsigliesi, per passare poi a Miles Davis e Thelonius Monk, Paolo Conte e Michel Petrucciani. In Chourmo, rock e jazz fanno da contraltare alla musica latina; Solea, infine, è anche il titolo di un brano di Miles Davis.
Disponibili su Bibliotu:
 
La trilogia di Fabio Montale (contiene: Casino totale, Chourmo:il cuore di Marsiglia, Solea)
 
Buona lettura e arrivederci a mercoledì prossimo.
 
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