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Incollati alla poltrona

30 settembre - 6 ottobre 2020

La rubrica del mercoledì

Gentili lettori,
c'è una novità! Da questa settimana infatti mettiamo da parte i romanzi gialli nati dalla fantasia dei loro autori per iniziare a proporvi una selezione di testi appartenenti al genere cosiddetto True Crime che, narrando storie criminali realmente accadute, si trova al confine tra letteratura e giornalismo, tra narrazione e inchiesta. Dal giornalismo eredita l'urgenza di informare, approfondire, dare significato a fatti reali, lo stile della narrazione è invece letterario.
Iniziamo da Truman Capote a cui faranno seguito, nelle prossime settimane, Daniele Vicari, Daniel Keyes, Emmanuel Carrère, Haruki Murakami e tanti altri.
Capolavoro e capofila della narrativa true crime è senz'altro il libro di Truman Capote  A sangue freddo, uscito a puntate sul New Yorker nel 1965 e pubblicato in volume nel 1966. In una nota autobiografica Capote spiega il processo faticoso e zelante che dai primi romanzi lo ha portato a scrivere quello che egli stesso e la critica considerano la sua opera migliore.
Scrive Capote: “Molti ritennero che fossi pazzo a sprecare sei anni vagando per le pianure del Kansas; altri respinsero la mia idea del romanzo-verità dichiarandola indegna di uno scrittore "serio"; Norman Mailer l a definì un ‘fallimento dell’immaginazione’, intendendo, presumo, che un romanziere dovrebbe scrivere cose immaginarie e non cose reali. Sì, era un gioco d’azzardo con forti puntate; per sei logoranti anni non seppi se avevo o no un libro per le mani. Furono estati lunghe e inverni gelidi, ma io continuai a distribuire carte, giocando le mie come meglio potevo. Poi risultò che era un libro”.
  A sangue freddo - Garzanti 2005
Il 15 novembre 1959, nella cittadina di Holcomb, in Kansas, un proprietario terriero, sua moglie e i loro due figli vengono trovati brutalmente assassinati: sangue ovunque, cavi telefonici tagliati e solo pochi dollari rubati. A capo dell'inchiesta c’è l’agente Alvin Dewey, ma tutto ciò che ha sono due impronte, quattro corpi e molte domande. Truman Capote si reca sul luogo dell’omicidio con la sua amica d’infanzia, la scrittrice Harper Lee, e, mentre ricostruisce l’accaduto, le indagini che portano alla cattura, il processo e infine l’esecuzione dei colpevoli Perry Smith e Dick Hickcock, esplora le circostanze di questo terribile crimine e l’effetto che ha avuto sulle persone coinvolte, scavando nella natura più profonda della violenza americana.
Non appena il reportage viene pubblicato, Truman Capote diventa una vera celebrità e le vendite si impennano, così come gli inviti ai party più esclusivi e ai salotti televisivi. Ancora oggi, A sangue freddo viene considerato da molti il libro che ha dato origine a un nuovo genere letterario, un’opera rivoluzionaria e affascinante, una combinazione unica di abilità giornalistica e potere immaginativo.

Truman Capote: intervista RAI
 
Disponibile dello stesso autore:
Colazione da Tiffany - Garzanti, 2018 
 
Buona lettura e a mercoledì prossimo.
 

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