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28 novembre - 4 dicembre 2020

Rubrica di approfondimento

Buongiorno a tutti e bentrovati con la rubrica di curiosità del sabato! Oggi approfondiremo la storia di uno dei piatti più famosi e tradizionali della cucina laziale e in particolare romano, la Carbonara!

L’origine di questo piatto, a differenza di quanto si possa pensare, è in realtà molto recente. Infatti, quando nel 1930 Ada Boni, una gastronoma romana, fece pubblicare il suo censimento delle ricette tradizionali della cucina romana, Il talismano della felicità, la Carbonara non viene proprio menzionata.

La prima ricetta scritta della Carbonara compare soltanto nel 1952 in una rivista di cucina americana, firmata da due italiani, proprietari del ristorante Armando’s. Tuttavia questa ricetta mostra una versione molto diversa da quella che conosciamo oggi e che comincerà a prendere forma soltanto a partire dagli anni ’70. Dalla sua prima comparsa sono stati molti gli ingredienti utilizzati per realizzare infinite versioni: vino, aglio, cipolla, burro ed altro ancora. In aggiunta a questi ingredienti c’era anche la contestatissima panna, a volte usata in grandi quantità come, ad esempio, nella ricetta dello chef Gualtiero Marchesi. Tutti questi ingredienti verranno eliminati nelle versioni successive che porteranno alla realizzazione della Carbonara così come la conosciamo oggi, con solo quattro ingredienti: uovo (prevalentemente il tuorlo), pecorino, guanciale e pepe.

Sull’origine della Carbonara esistono diverse teorie. La più accreditata sostiene che la realizzazione di questo piatto sia avvenuta nel 1944, quando le truppe alleate, sbarcate in Italia, avevano nostalgia dei sapori della loro casa e decisero di inserire nella pasta “Cacio e ova”, ricetta tipica delle regioni del centro Italia, un elemento che era presente nelle loro Razioni K, il Bacon. Un’altra afferma che le truppe americane ebbero la possibilità di conoscere ed assaggiare il guanciale, tipico della zona laziale/abruzzese, e decisero di aggiungerlo nella ricetta descritta in precedenza, proprio perché si avvicinava molto al sapore del loro bacon.

Infine c'è l'ipotesi dell’origine appenninica della Carbonara che sarebbe nata, tra il Lazio e l’Abruzzo, come rivisitazione della ricetta abruzzese già citata sopra, Cacio e Ova, con l’aggiunta del guanciale. Qui i carbonai che producevano carbone nelle montagne (chiamati carbonari nel Lazio) preparavano i loro piatti utilizzando ingredienti poco costosi, di facile reperibilità e che si conservavano a lungo. L'evoluzione del piatto Cace e Ove prenderà il nome di Carbonara.

Oltre a queste teorie, esiste anche la storia mai smentita di Renato Gualandi: il giovane cuoco bolognese raccontava di essere stato ingaggiato per preparare il pranzo in occasione dell’incontro tra l’Ottava Armata inglese e la Quinta Armata americana a Riccione e sostenne di aver utilizzato degli ingredienti in possesso delle truppe alleate, come bacon, crema di latte, formaggio e la polvere del tuorlo dell’uovo, per la realizzazione di un piatto che conquistò i soldati. In seguito Gualandi divenne cuoco delle truppe alleate a Roma e questo fu il motivo che rese popolare la Carbonara nella Capitale.

Curiosità!

- Nel 1998 viene fondato il Club della Carbonara: nata per celebrare uno dei piatti più amati dagli italiani, questa community ha proposto nel 2012 una ricetta “democratica” che venisse incontro alle opinioni contrastanti degli appassionati;

- Il 6 aprile si festeggia in tutto il mondo il Carbonara Day, evento lanciato dall’International Pasta Organization e dall’Associazione industrie del dolce e della pasta.

Se volete conoscere le ricette tipiche della tradizione romana e laziale potete consultare:

- La cucina romana di Ada Boni, Newton Compton 1986;
- Il talismano della felicità di Ada Boni, Colombo 1999;
- La cucina romana e del Lazio di Livio Jannattoni, Newton Compton 2008.

Vi diamo appuntamento a sabato prossimo con una nuova curiosità!

a cura di Luca
Progetto Servizio Civile 'Giovani e Innovazione nelle Biblioteche'