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Curiosity Killed the Cat

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Curiosity Killed the Cat

31 ottobre - 6 novembre 2020

Rubrica di approfondimento

Questa notte si festeggia Halloween ed è proprio questa celebre ricorrenza a fare da cornice alla curiosità di oggi. La festa del 31 ottobre, che vede protagonisti mostri e streghe e che, come ogni anno, dà il via a moltissime iniziative, sta conquistando sempre di più anche l’Italia, nonostante le sue origini non propriamente nostrane. Sono numerose le ipotesi sulle origini di questa festività che ha sempre fatto parlare i benpensanti e gli scettici: sembra che le sue origini siano celtiche, e che il nome derivi da All-Hallow-Eve, la vigilia di tutti i santi, da cui, poi, sarebbe derivata la variante scozzese Halloween.

Tuttavia non siamo qui per parlarvi delle stranezze di questa magica festa, ma di un curioso evento che accadde proprio il 31 ottobre del 1926 a Detroit, nella macabra notte delle zucche: la morte, o si farebbe meglio a dire “la scomparsa”, vista la fama del personaggio, del celebre mago Harry Houdini. Figlio di un rabbino di origine austro-ungarica, Houdini crebbe e trovò la sua fortuna tra gli Stati Uniti e l’Europa e, ancora oggi, il celebre illusionista non ha smesso di far parlare di sé e dei misteri che inevitabilmente circondano la sua figura. Personaggio estremamente influente nel ‘900, la sua fama è legata specialmente all’arte dell’escapologia che, come possiamo facilmente desumere dalla parola stessa, è l’arte della fuga. In particolare, molti dei suoi numeri consistevano nel liberarsi da trappole apparentemente inestricabili: camicie di forza, manette e corde erano la sua specialità e il mago riusciva a liberarsene con estrema semplicità, grazie ad un talento naturale. In un certo senso, possiamo attribuire alla figura di Houdini anche un significato sovversivo, dato che, ovunque andasse, era solito sfidare le autorità locali, in particolare le forze di polizia: da Scotland Yard, alle terribili camionette russe destinate alla trasportazione dei prigionieri in Siberia, Houdini si chiudeva nelle peggiori trappole, riuscendo sempre a farla franca. Ma è nel 1913 che Harry presentò quello che resta ancora oggi il suo numero più famoso, la tortura cinese dell'acqua: in questo numero riusciva a rimanere sospeso a testa in giù, con le mani legate, in una cassa di vetro e acciaio piena d'acqua e chiusa a chiave, riuscendo infine a liberarsi, tra lo stupore generale.

Ma allora, cosa può aver causato la morte precoce di colui che per professione sfidava la Nera Mietitrice con tanto coraggio e abilità? La morte di Houdini è ufficialmente dovuta ad una peritonite: il 22 ottobre, una settimana prima del decesso, il mago sarebbe stato colpito con dei pugni da uno studente che voleva mettere alla prova il suo livello di sopportazione. Houdini avrebbe avvertito da subito forti dolori e febbre, ma non volle sentire ragioni: non aveva intenzione di saltare gli spettacoli programmati. La settimana seguente Houdini crollò, subito dopo la chiusura del sipario sul suo ultimo spettacolo. Tuttavia molti non si accontentano di questa spiegazione e hanno proposto altre tesi. False credenze, già durante la sua vita, collegavano l’arte dell’escapologia e i trucchi di magia al soprannaturale. In realtà, gli spettacoli di Harry Houdini avevano poco a che fare con l’inspiegabile: erano frutto di intensi allenamenti fisici, di un’innata capacità di disarticolare le spalle e di una mente salda e lucida, anche nei momenti più pericolosi. Molto spesso però, il nome di Houdini è stato accostato ad una pratica molto diffusa nei primi anni del Novecento: lo spiritismo. Effettivamente, l’illusionista si avvicinò allo spiritismo a seguito della morte della madre, a lui molto cara, nella speranza di poter sentire le sue ultime parole che aveva perso a causa di uno spettacolo. Inoltre, grazie alle pratiche occulte, Houdini si era avvicinato ad un’altra celebre figura: Arthur Conan Doyle. Tuttavia Houdini perse velocemente fiducia in queste pratiche e si dedicò sempre più spesso a riconoscere e svelare i trucchi nascosti dietro alle sedute dei sedicenti medium; presto il suo ruolo divenne proprio quello di smascherare le truffe: durante i suoi spettacoli, insieme ai suoi numeri, mostrava anche i segreti e i principali trucchi dei medium, fino ad arrivare a collaborare con la rivista Scientific American, per screditare le credenze sul soprannaturale e le truffe ad esse legate. È soprattutto a questa collaborazione che sono legate le teorie del complotto e della morte per assassinio: Houdini ricevette numerose maledizioni e minacce di morte dai medium stessi. Così molti credono che il giovane, che aveva preso a pugni Houdini il 22 ottobre, fosse stato appositamente assoldato per ucciderlo; altri, addirittura, riconducono l’accaduto ad una morte per avvelenamento. Ciò che sappiamo con certezza è che non fu mai eseguita un’autopsia; nel 2008, un pronipote di Houdini ha chiesto la riesumazione del corpo del mago per nuovi esami, ma i risultati di questi esami purtroppo non sono mai stati resi pubblici. Così la morte di Houdini rimane circondata dal mistero che merita e la sua leggenda continua a vivere, alimentata da vari racconti. Si dice ad esempio che, prima di morire, il celebre escapologo avrebbe detto: «Se è veramente possibile a qualcuno tornare dall'aldilà, Harry Houdini lo farà». Così avrebbe concordato con la moglie Bes una frase di riconoscimento che il suo spirito avrebbe pronunciato per confermare la sua identità, se fosse stato veramente evocato. Per dieci anni la moglie di Houdini ha chiamato a raccolta nella notte di Halloween i maggiori medium mondiali, per richiamare lo spirito del marito, ma mai nessuno è stato in grado di ripetere la frase segreta.

Su di lui, nel circuito Biblioteche di Roma trovi:

-Roberto Lerici, Il mago Houdini, 1989 (copione)
 

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