biblioteche, roma, libri, cd, dvd, prestito, consultazione, autori, editori, scuole, lettura, multicutura, multietnica, internet, wifi, biblioteche roma, biblioteche comune di roma

venerdì

30

ottobre

Curiosity Killed the Cat

sabato

24

ottobre

venerdì

30

ottobre

Curiosity Killed the Cat

24 - 30 ottobre 2020

La rubrica del sabato

Carissimi lettori, eccoci di nuovo alla rubrica del sabato. La storia di oggi inizia verso la metà dell’800, nelle aride terre del Colorado, Stati Uniti. In quei tempi, le carovane dei coloni si avventuravano per i lunghi campi deserti dell’Arizona in cerca di un posto migliore in cui stanziarsi, la tanto amata terra promessa contemplata dalla loro religione, il credo mormone. Quelle terre non solo erano popolate da coloni che con tanta speranza, carovane, animali e carri ci si avventuravano, ma anche da indigeni di diverse etnie native, talvolta ostili nei confronti dello straniero. Il cosiddetto nuovo mondo era effettivamente già abitato e i coloni bianchi non erano di certo ben accetti, dal momento che il loro unico desiderio era quello di espropriare le terre dei nativi e di appagare così le loro manie di grandezza. La famiglia Oatman faceva parte di una di queste particolari carovane di mormoni; anche loro, tremendamente abbagliati dal loro credo, trovavano sfogo in avide manie di conquista, senza però prendere in considerazione un particolare pericolo a cui andarono incontro: gli indiani Yavapai, uno dei popoli indigeni dell’Arizona, particolarmente spietati con chi capitava sul loro cammino. Fu così che un giorno quel gruppo di pionieri venne sterminato con inaudita violenza, fatta eccezione delle due figlie della famiglia Oatman: Mary Ann di 8 anni e Olive di 14 anni. Gli indigeni rapirono le due sorelle per ridurle in schiavitù per circa un anno, fino a quando non si presentò l’occasione di uno scambio con un’altra tribù indigena, gli indiani Mohave. Le ragazze vennero cedute in cambio di cavalli e coperte ed ebbero così l’occasione di iniziare una nuova vita, molto diversa dalla realtà di sottomissione e privazioni a cui erano state sottoposte dal momento del rapimento. Questa nuova popolazione le accolse come figlie e tra loro si stabilì quasi subito un forte legame affettivo e spensierato, in quella bella terra piena di campi di grano e boschi di pioppi. Fu in questo momento che le ragazze subirono un trattamento tanto caro ai Mohave, rappresentazione di una salda appartenenza alla comunità e ai suoi usi e costumi. Olive e Mary Ann vennero infatti tatuate permanentemente sul mento, mediante l’utilizzo di una polvere di pietre blu tipiche di quel territorio. Secondo un’antica credenza dei Mohave, chiunque si presentasse senza un tatuaggio sul viso sarebbe stato rifiutato all’ingresso del Sil’aid, la terra dei morti. Fu quindi un gesto di vera inclusione nei confronti delle due sorelle, anche se di fatto questo ingombrante marchio blu risultava in netta contrapposizione con l’aspetto da ragazze educate di metà ‘800. Un segno etnico si ritrovava improvvisamente impresso su quei delicati volti diafani, la prova concreta di ciò che avevano vissuto dopo il massacro della loro famiglia sarebbe rimasta per sempre sulla loro pelle. Mary Ann, la sorella minore, morì di fame durante un periodo di grande siccità insieme a diversi Mohave. Successivamente, quando Olive aveva ormai compiuto 20 anni, giunse alla tribù un messaggio in cui si chiedeva la sua restituzione “alla civiltà”. La ragazza non era mai stata tenuta prigioniera con la forza, ma fu lei stessa a non sentire il bisogno di abbandonare gli indiani. In fondo si era integrata molto bene e, avendo precedentemente perso la sua famiglia di origine, ne aveva trovata un’altra in quella gente così diversa da lei, ma così premurosa al contempo. Si convinse solo quando scoprì che colui che la reclamava era suo fratello Laurence in persona, inaspettatamente sopravvissuto al massacro anni addietro. Quella di Olive fu una decisione spontanea, ma sofferta. L’abbandono della sua seconda famiglia le costò uno stato di permanente e intensa malinconia, evidente nelle poche fotografie d’epoca che la ritraggono in abiti vittoriani e boccoli raccolti con nastri. La donna ci guarda infatti con occhi spenti, nostalgici di una vita ormai lontana.

Dopo il suo ritorno alla civiltà, Olive fu protagonista di un nuovo tipo di prigionia, mascherata da consueta vita di una donna dell’epoca. Venne scritto un libro sulla sua storia e iniziò a tenere conferenze in tutti gli Stati Uniti per parlare della sua esperienza, degli indiani Yavapai e dei Mohave. Fu subito messa sotto pressione e dovette mentire nei racconti sui cosiddetti “selvaggi”, per placare la sete di macabro di un pubblico che voleva ascoltare solo aneddoti sui massacri, sull’ignoranza, sulla disumanità e sulla ferocia di questi popoli. Olive fu costretta a seppellire tutto ciò che di positivo quegli anni di libertà le avevano lasciato. Nel 1865 sposò un ricco agricoltore che le chiese di dimenticare il suo passato, di interrompere il giro di conferenze e di coprire il tatuaggio con un velo quando usciva di casa. La donna obbedì e la sua vita trascorse lenta nella monotonia di una quotidianità piatta, vuota e ingiusta. Ormai era cresciuta, sposata, reinserita nella società e ligia alle regole. Tuttavia, vestiti e merletti non riuscirono mai a nascondere quel grande tatuaggio blu sul mento, non cancellarono il forte senso di identità da esso rappresentato, né tantomeno spazzarono via il dolce ricordo di una vita gioiosa con gli indiani, coloro che lei riconosceva come la sua unica vera famiglia.

Sugli indiani di America, in Biblioteca trovi:

a cura di Virginia
Progetto Servizio Civile 'Giovani e Innovazione nelle Biblioteche'
 
Per leggere le curiosità delle settimane precedenti, clicca in basso:
  1. Le panchine letterarie
  2. Arthur Schopenauer
  3. Lo smiley
  4. Com’è fatto un libro?
  5. Il libro a caratteri mobili più piccolo del mondo
  6. Le uova Fabergé
  7. Le strane regole della Scuola di Pitagora
  8. Il libro di Kells
  9. Il diritto di tappo
  10. Un "classico" triangolo amoroso
  11. Le acconciature di Maria Antonietta
  12. Nello e Patrasche
  13. I Libri d'ore

Fa parte di

Appuntamenti digitali oltre il Maggio dei Libri