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26 settembre - 2 ottobre 2020

La rubrica del sabato

Carissimi lettori, eccoci di nuovo alla rubrica del sabato. Sapevate che anche negli anni di più grande splendore della musica classica amori e relazioni pericolose si sono insinuati tra spartiti e pentagrammi? Oggi parleremo del triangolo amoroso per eccellenza della musica dei grandi pianisti e compositori, tra cui i tedeschi Robert Schumann, sua moglie Clara e...un giovanissimo Johannes Brahms!

Verso la metà dell’800 gli Schumann erano la coppia musicale classica più famosa del mondo di lingua tedesca. Rappresentanti dell’alta borghesia intellettuale, proseguivano tranquillamente la loro devota storia d’amore, da cui poi nacquero ben otto figli. La loro vita trascorreva felice. Robert era saggio, riflessivo, anticonformista, un compositore e musicista a dir poco innovativo nel panorama musicale romantico. Clara, in compenso, non era semplicemente una ragazza che aveva avuto la fortuna di conoscere Robert ai tempi in cui era allievo del padre, il maestro Friedrich Wieck; Clara era di fatto una brillante pianista, una delle figure femminili più importanti dell’Ottocento musicale tedesco. Il rapporto dei coniugi Schumann fu sempre sincero e felice, anche se Robert con il passare degli anni divenne un uomo molto instabile e tormentato. La vasta produzione che dedicò a sua moglie rappresenta la più grande testimonianza di quanto lei sia stata per lui un punto di riferimento non solo umano e affettivo, ma anche musicale. L’animo del celebre compositore, attanagliato da pensieri ossessivi e infestato da demoni, trovò nella figura della compagna una pace necessaria e un abbondante respiro creativo.

La curiosità di oggi però, pur non intendendo fare del gossip sulle relazioni amorose dei grandi del passato, vuole raccontarvi di come gli Schumann diventarono il centro della vita di Johannes Brahms, il quale entrò a far parte del loro nucleo familiare e finì per innamorarsi di Clara, moglie del suo maestro.

La storia ha inizio nel 1853, quando uno sconosciuto musicista ventenne suona alla porta di casa Schumann, sulla Bilkerstrasse di Düsseldorf, con una lettera di raccomandazione scritta dal più grande violinista dell’epoca - nonché caro amico di Robert - Joseph Joachim. Una delle figlie degli Schumann in un suo diario racconta così quella giornata:

“Un giorno, verso mezzogiorno, suonò il campanello, io ero bambina e corsi verso la porta. Un uomo giovane dai lunghi capelli biondi, bellissimo, mi stava dinanzi. Chiese di mio padre, che non era in casa, e mi domandò quando lo avrebbe potuto incontrare. Gli risposi di tornare l’indomani e così accadde. Il giorno seguente ritornò con le sue composizioni e mio padre gli chiese di eseguirle. Poi chiamò anche mia madre, e a pranzo non dimenticherò mai il volto dei miei genitori: entrambi rapiti, commossi, non facevano altro che parlare del geniale visitatore della mattina: Johannes Brahms”.

Gli Schumann accolsero Brahms nella loro casa, dove visse per diversi mesi. Robert lo seguì e condivise con lui la sua vasta conoscenza della musica, facendogli da mentore. Solo quattro mesi dopo il loro incontro, i problemi psicologici di Robert iniziarono a riaffiorare prepotentemente, culminando in un esaurimento nervoso che sfortunatamente lo portò a saltare giù da un ponte nel fiume Reno in un tentativo di suicidio. Fu salvato dall'annegamento e venne ricoverato in un istituto psichiatrico privato. Vi trascorse i due anni successivi e morì nel 1856. Dopo la morte di Robert, Clara si dedicò alla sua carriera e al mantenimento della memoria del genio musicale del marito, eseguendone le composizioni in concerti per tutta l’Europa. Nel frattempo si dilettava a comporre le opere del suo giovane amico e confidente Brahms. Tra i due c’era un crescente affetto che con il passare degli anni crebbe a dismisura, fino a tramutarsi finalmente in amore. L’allievo di Schumann prese il posto del maestro… E anche sua moglie. La morte di Clara avvenne nel 1896. Brahms morì meno di un anno dopo. Di comune accordo i due, per timore che la loro relazione venisse equivocata, distrussero le loro lettere. Molti anni prima, quasi subito dopo la morte di Robert, Clara nel suo diario scrisse una lettera ai suoi figli sul rapporto tra lei e Brahms, spiegando l’importanza di questa persona nella loro vita e invitandoli a non ascoltare le calunnie sulla loro relazione.

Un commentatore inglese scrive: “i moderni biografi si interrogano sulla rozza, irrilevante questione del loro eventuale rapporto sessuale, come se solo i due corpi che si incontrano stabiliscano il grado dell’amore. Ogni volta che ascolto gli Intermezzi di Brahms, invece, io li immagino seduti in un giardino, in una fioritura tardiva di rose, e nere cascate di foglie, lasciando che sia l’orizzonte a parlare per loro, senza permetterci di spiare le loro parole d’amore”.

Se questa storia vi ha appassionato e volete saperne di più, nel catalogo delle Biblioteche di Roma è presente il romanzo Una strana storia d’amore di Luigi Guarnieri, Rizzoli, 2010.

Per oggi è tutto, vi diamo appuntamento al prossimo sabato con un’altra imperdibile curiosità, non mancate!

a cura di Virginia
Progetto Servizio Civile 'Giovani e Innovazione nelle Biblioteche'

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