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Curiosity Killed the Cat

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25

luglio

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31

luglio

Curiosity Killed the Cat

25 - 31 luglio 2020

La rubrica del sabato

È arrivata l’ora della curiosità della settimana! 🔎 Come possono delle uova di Pasqua diventare leggenda

La curiosità di oggi nasce nella Russia zarista, più precisamente nel laboratorio di un geniale gioielliere e orafo, Peter Carl Fabergé, che tra il 1885 e il 1917 ideò e creò una serie di splendide uova di alta oreficeria, fatte di metalli smaltati e pietre preziose. Tutto ebbe inizio poco prima della Pasqua del 1885, quando lo Zar Alessandro III commissionò a Fabergé un uovo di Pasqua da donare a sua moglie, la Zarina Maria Fëodorovna. Questo primo uovo gioiello era piccolo, ma oltremodo magnifico e sapientemente costruito secondo il sistema della matrioska russa: un rigido guscio in oro massiccio rivestito da uno spesso smalto bianco si apriva rivelando al suo interno un tuorlo d’oro, che a sua volta conteneva la miniatura di una gallina con occhi di rubino. La gallina si apriva grazie ad una cerniera nascosta nella coda, svelando due ulteriori sorprese: la prima di queste era una replica in oro e diamanti della corona imperiale; all'interno della corona, come sorpresa finale, c'era un piccolo pendente di rubino con una catenina che consentiva di indossarlo al collo. Fabergé aveva pensato a qualcosa che potesse far divertire la Zarina e la storia ci dice che riuscì perfettamente nel suo intento. Il primo uovo riscosse infatti molto successo e da quel momento l’Imperatore decise di regalare all’Imperatrice un uovo di Pasqua Fabergé ogni anno. Col tempo il mastro gioielliere acquistò piena autonomia sui disegni, a patto di seguire sempre e solo tre condizioni: ogni regalo doveva avere la forma di un uovo, ogni uovo doveva essere diverso dal precedente e ognuno doveva contenere al suo interno una sorpresa, qualcosa che rallegrasse la Zarina. L’orafo poté così sbizzarrirsi a suo piacimento, dando prova di incredibile creatività e maestria e realizzando uova sempre più elaborate. Il segreto di Fabergé per ottenere la loro straordinaria lucentezza era l’applicazione fino a sette strati di smalto, che cuocevano diverse volte fino ad 800 gradi. Una volta definito il progetto, per la realizzazione di un uovo occorreva un intero anno di lavoro di un’equipe di artigiani. A partire dal 1895, anno in cui morì Alessandro III e salì al trono il figlio Nicola II, vennero prodotte due uova ogni anno, uno per la nuova Zarina Aleksandra Fëdorovna Romanova e uno per l'Imperatrice madre. Dopo la tragica fine dei Romanov durante la rivoluzione russa, le uova imperiali furono saccheggiate e disperse in tutto il mondo, dando il via a una delle cacce all’uovo più intriganti di sempre. Oggi alcune fanno parte di collezioni private, altre si trovano nei musei e altre ancora sono sparite senza lasciare traccia.

Se Fabergé avesse realizzato migliaia di uova, probabilmente non avrebbe avuto lo stesso successo: il numero molto limitato di questi gioielli ne ha fatto un vero e proprio mito. Le uova, questi oggetti favolosi realizzati appositamente per gli Zar russi, sono di un livello tecnico altissimo, dimostrano una grande creatività e hanno saputo combinare la storia di una nazione e la maestria di un artigiano. Le uova Fabergé infatti sono come un romanzo: all’interno non solo si può leggere la storia di una famiglia, ma anche il racconto di un preciso momento sociale, culturale, finanziario e politico, di una fortunata combinazione tra talento e mecenatismo, da cui è scaturito un tesoro che rispecchia ancora oggi lo splendore di un’era ormai sparita.

Per oggi è tutto, vi diamo appuntamento al prossimo sabato con un’altra imperdibile curiosità, non mancate!

a cura di Virginia
Progetto Servizio Civile 'Giovani e Innovazione nelle Biblioteche'

Per leggere le curiosità delle settimane precedenti, clicca in basso:

  1. Le panchine letterarie
  2. Arthur Schopenauer
  3. Lo smiley
  4. Com’è fatto un libro?
  5. Il libro a caratteri mobili più piccolo del mondo

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