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Curiosity Killed the Cat
La rubrica del sabato
Buongiorno e bentrovati con la rubrica del sabato! Nella curiosità di oggi torniamo a parlare di manoscritti e in particolare dei Libri d’ore o libri delle ore.
Questo tipo di manoscritto inizia a comparire a partire dal XIII secolo e in pochissimo tempo diventerà un oggetto ricercatissimo tra nobili, ecclesiastici e sovrani di tutta Europa. Il termine d’ore indica la suddivisione della giornata in otto precisi momenti, chiamati “Ore canoniche”, ciascuno corrispondente a determinate preghiere. Infatti, questi codici erano pensati per la preghiera personale quotidiana.
Sono molte le caratteristiche che hanno contribuito al successo di questa tipologia di manoscritti: in particolare, questi libri venivano realizzati con delle dimensioni molto contenute, perché dovevano essere facilmente trasportabili, come ad esempio gli attuali libri definiti “tascabili”. Inoltre, i libri d’ore venivano realizzati su richiesta del committente e proprio per questo motivo erano unici e difficilmente se ne potevano trovare due simili.
I libri d’ore erano riccamente decorati con miniature, generalmente di altissima qualità, che li rendevano dei veri e propri tesori artistici. Inoltre, le decorazioni avevano un ruolo importantissimo: dal momento che l’analfabetismo era molto diffuso non solo tra il popolo, ma anche tra i nobili, avevano il compito di aiutarli nella comprensione del testo.
Inizialmente le decorazioni dei codici erano in stile gotico, con tralci di foglie d’edera in oro e la raffigurazione di animali fantastici. Lo sfondo dorato nei manoscritti più pregiati veniva realizzato con la tecnica della foglia d’oro (sottili lamine di oro che venivano applicate sulla pergamena).
A partire dal Quattrocento lo sfondo venne piano piano sostituito da cieli e paesaggi ricchi di vegetazione, le figure umane furono realizzate in modo più curato e iniziarono ad essere utilizzate la prospettiva e l’ombreggiatura.
L'immagine che accompagna la rubrica di oggi è la riproduzione di una miniatura tratta dal Libro d’ore Borromeo: il manoscritto fu realizzato molto probabilmente tra il 1480-1485 dall’artista Cristoforo de Predis (allievo di Leonardo Da Vinci) per il cardinale Federico Borromeo, come dono per le seconde nozze di Isabella Borrome, ed è attualmente conservato nella Biblioteca Ambrosiana di Milano. Le miniature presenti in questo manoscritto sono ambientate nella Milano del 1400 e nella campagna limitrofa.
Vi diamo appuntamento a sabato prossimo per una nuova curiosità! Non perdetevela!
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