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Quando l’arte incontra un romanzo

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Quando l’arte incontra un romanzo

2 - 8 ottobre 2020

La rubrica del venerdì

Buongiorno amici! Oggi, Venerdì 2 ottobre, proseguiamo con la nostra rubrica settimanale rivolta a tutti coloro che, oltre ad amare la lettura, sono anche appassionati di arte. Conosceremo più da vicino una serie di romanzi nei quali l’incontro tra la parola e l’immagine prende forme diverse: a volte accade che un quadro entri nel racconto attraverso la sua descrizione, caricandosi di nuovi significati, altre volte che gli artisti siano protagonisti di romanzi biografici, altre ancora che opere d’arte, reali o immaginarie, diventino cornice di avvincenti romanzi gialli o di storie d’amore e di vita. Continuiamo questo percorso, augurandovi come sempre una piacevole lettura.

Il Romanzo

La moneta di Akragas di Andrea Camilleri, edito da Skira nel 2010. Siamo nel 406 a.C. quando Akragas, nome dell’antica Agrigento, cade in mano ai Cartaginesi. È in questo scenario che un mercenario di nome Kalebas tenta la fuga per scampare all’eccidio, ma viene morso da una vipera e, poco prima di morire, lancia per aria un sacchetto contenente trentotto monete d’oro. Nel 1908 un’altra città siciliana, Messina, viene distrutta, ma stavolta a causa di un terribile terremoto. Una serie di vicende drammatiche legate alla catastrofe porta alla luce alcune delle monete che secoli prima appartennero a Kalebas. Una di queste, di inestimabile valore, finisce nella collezione numismatica dello Zar Nicola. Un’altra, altrettanto preziosa, viene trovata da un contadino di Vigata che vorrebbe donarla al suo medico per sdebitarsi, ma non riuscirà nell’intento. Camilleri, con la sua consueta abilità narrativa, costruisce un romanzo storico dove, sullo sfondo delle splendide descrizioni della sua terra, riflette su temi universali, quali l’etica e la giustizia, il possesso e il potere e, soprattutto, l’imprevedibilità dell’esistenza.

L’opera

Moneta di Akragas (407-406 a.C., Materiale Oro, Orientamento 5h, Diametro 13 mm., Peso: 1,74 gr., British Museum, Londra). La moneta fu acquisita dal British Museum nel 1956: esemplari come questo - in oro e del peso di 1,74 grammi - sono estremamente rari, perché coniati poco prima della distruzione della città. La moneta ha un diametro di soli 13 millimetri: presenta nel recto, oltre all’iscrizione, l’immagine di un’aquila che cattura una lepre e nel verso l’immagine di un granchio e di un pesce. L'aquila è il simbolo di Zeus, mentre il granchio e il pesce alludono all’acqua: gli animali evocano anche la posizione della città, situata su un monte a ridosso del mare. La presenza della lepre richiama inoltre il presagio favorevole, narrato da Eschilo nella tragedia Agamennone, delle due aquile (gli atridi) che uccidono una lepre pregna (Troia). La città aveva adottato il sistema monetario attico e le prime monete apparvero alla fine del VI sec. I simboli dell'aquila e del granchio continuano a essere usati in gran parte della monetazione successiva, con aggiunte e varianti. QUI un approfondimento sulla monetazione di Akragas.

L’incontro

L’apparato iconografico presente nel volume offre ai lettori le riproduzioni dei quadri di Jean-Pierre-Laurent Houël e di Pierre-Henri de Valenciennes relativi alla Valle dei templi di Agrigento, alcune foto d’epoca e la copertina de «La Domenica del Corriere» sul terremoto di Messina ed infine le immagini della moneta di Akragas, attualmente conservata nel British Museum. La piccola Akragas, lungi dall’essere un semplice oggetto prezioso, è la vera protagonista del romanzo: non solo è il mezzo attraverso cui Camilleri intreccia piani temporali diversi, ma sembra essere dotata di una volontà propria e della capacità di influenzare le vite di coloro che ne entrano in possesso. Il dottor Gibilaro crede che, in un certo qual modo, la moneta voglia esprimere «la sua volontà di non riapparire al mondo, di tornarsene nuovamente dentro quella terra dalla quale un giorno l'hanno tirata fuori», finché non «intuisce che la storia sta arrivando alla fine. Che forse era questo che desiderava la piccola Akragas».

Curiosità

Camilleri ha scritto una serie dei racconti investigativi riferiti al mondo dell’arte e pubblicati da Skira che comprende, oltre a La moneta di Akragas, altri tre titoli, tutti disponibili nelle Biblioteche di Roma:

- Il cielo rubato. Dossier Renoir
- La creatura del desiderio

Per un approfondimento sul rapporto di Camilleri con l'arte, si rimanda all’articolo Narrare l’arte, illustrare le parole di Giuseppe Marci e Maria Elena Ruggerini, in Quaderni camilleriani 12, a cura di Duilio Caocci, Giuseppe Marci, Maria Elena Ruggerini, 2020 Grafiche Ghiani, pp. 15-35, consultabile QUI.

Per leggere le rubriche delle settimane precedenti, clicca in basso:

  1. Confessioni di una maschera di Yukio Mishima
  2. Il cardellino di Donna Tartt
  3. La ragazza con l'orecchino di perla di Tracy Chevalier
  4. Schiava di Picasso di Osvaldo Guerrieri
  5. Ninfee nere di Michel Bussi
  6. E le altre sere verrai? di Philippe Besson
  7. La vita moderna di Susan Vreeland
  8. I delitti della primavera di Stella Stollo
  9. La vedova Van Gogh di Camillo Sanchez
  10. Il ritratto Bellini di Jason Goodwin
  11. L’uomo che veniva da Messina di Silvana La Spina
  12. La lista di Lisette di Susan Vreeland
  13. ¡Viva la vida! di Pino Cacucci
  14. La passione di Artemisia di Susan Vreeland
  15. La ragazza delle fragole di Lisa Stromme
  16. La felicità delle piccole cose di Caroline Vermalle

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