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Quando l’arte incontra un romanzo

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Quando l’arte incontra un romanzo

10 - 16 luglio 2020

La rubrica del venerdì

Buongiorno amici! Proseguiamo oggi, Venerdì 10 Luglio, con la nostra rubrica settimanale, rivolta a tutti coloro che, oltre ad amare la lettura, sono anche appassionati di arte. Conosceremo più da vicino una serie di romanzi nei quali l’incontro tra la parola e l’immagine prende forme diverse: a volte accade che un quadro entri nel racconto attraverso la sua descrizione, caricandosi di nuovi significati, altre volte che gli artisti siano protagonisti di romanzi biografici, altre ancora che opere d’arte, reali o immaginarie, diventino cornice di avvincenti romanzi gialli o di storie d’amore e di vita. Continuiamo questo percorso, augurandovi come sempre una piacevole lettura.

Il Romanzo

La vedova Van Gogh. Camilo Sanchez in questo romanzo racconta la storia della fortuna postuma di Van Gogh, mettendo in risalto la figura femminile che è stata artefice della notorietà dell’artista: Johanna Bonger, la vedova di Theo, fratello di Vincent Van Gogh. L’artista si spara al petto e con lui se ne va, dopo pochi mesi, il fratello Theo, mentre Johanna resta sola con un piccolino nella culla: si chiama Vincent come suo zio. L’artista e i suoi dipinti illuminano il nero che l'ha avvolta. Vedova giovane, torna in Olanda e si prepara a lottare. Circondata dai quadri del cognato e dalle lettere dei due fratelli, Johanna sente di avere una missione: far conoscere le opere di Van Gogh. Non l'hanno fatto gli amici, pittori famosi, tanto meno i critici o i galleristi; ci riuscirà lei, con la forza della passione. Apre una pensione nella campagna olandese e la tappezza di quadri di Van Gogh: quella pensione di campagna sarà il primo museo, il primo catalogo vivente, il punto di partenza di una battaglia sostenuta con intelligenza e amore. Di giorno Johanna accoglie gli ospiti e cresce suo figlio. Di notte apre la valigetta che per Theo era sacra, si immerge febbrilmente nella lettura di quelle lettere intime in cui Vincent raccontava al fratello il suo mondo a colori e decide di renderle pubbliche. Nel giro di soli due anni, una personale di Van Gogh spopolerà nella galleria più importante di Amsterdam, segnando per sempre la storia dell'arte.

L’Opera

Notte stellata (1889, olio su tela, 72x92 cm, Museum of Modern Art, New York) di Vincent Van Gogh. Celebre icona della pittura occidentale, il dipinto raffigura un paesaggio notturno di Saint-Rémy-de-Provence, poco prima dell’alba. Lo scenario è quello che si ammirava dalla finestra della stanza nel manicomio di Saint-Rémy, dove il pittore fu ricoverato, a seguito dell’automutilazione dell’orecchio. Van Gogh in questa tela ha utilizzato brevi pennellate modellanti di colore materico. La direzione dei segni colorati segue, infatti, la forma delle figure. Una vasta gamma di blu e azzurri riempie tutta la superficie dipinta. La luce notturna è rappresentata dal blu oltremare, mentre la vegetazione diventa quasi nera. Le luci artificiali brillano gialle dalle finestre delle case. Nel cielo la luna e le stelle spiccano grazie al contrasto di complementari, infatti, il giallo-arancio è complementare al blu. Tutta la superficie del dipinto è invasa dalla materia pittorica blu che crea un’atmosfera in bilico tra sogno e solitaria freddezza, attraverso vortici di colore. Liberatosi dalle convenzioni impressioniste, Van Gogh trova uno stile personale che, partendo dalla propria alienazione, crea una corrispondenza tra interiorità e natura. I colori puri, le linee tormentate e la vibrante energia trasmettono un’arte vera e drammatica, che diventa riflessione sulla condizione umana.

L’incontro

La vedova Van Gogh fa luce sul ruolo di una donna straordinaria che, nel giro di pochi mesi dal suo ritorno in Olanda, fu in grado di allestire le prime mostre su Van Gogh, scegliendo le tele da esporre, avvalendosi a questo scopo dei preziosi consigli che lo stesso Vincent aveva lasciato nelle lettere a Theo, allacciando contatti con le persone giuste e superando innumerevoli difficoltà. Una donna senza la quale, forse, il mondo unico e colorato del pittore olandese sarebbe rimasto per sempre nel buio di una notte senza stelle. Johanna Bonger entrò in possesso della Notte stellata in due occasioni: dapprima quando ereditò la tela dal marito nel 1891 e successivamente riacquistandola dal pittore Claude-Émile Schuffenecker, per consegnarla alla Galleria Oldenzeel di Rotterdam.

«Scrivo circondata dalla vertigine dei colori. Frutteti in fiore, in camera da letto; in sala da pranzo, sopra il focolare, davanti ai miei occhi proprio adesso, i mangiatori di patate; nel piccolo soggiorno, il grandioso paesaggio di Arles e la notte stellata che sovrasta il Rodano. Ognuno di loro sfavilla per casa. E sembrano dipinti da persone diverse» (dal diario di Johanna).

Curiosità

Tra le pagine di questo romanzo, Van Gogh non apparirà mai; il libro infatti si apre immediatamente con la notizia della morte del pittore. Ciò nonostante la sua presenza è costante e pesa dolorosamente ad ogni riga. Non lo conosciamo direttamente e comunque lui è lì, che si fa sentire e ci ricorda i tormenti della sua vita.

Nel 2017 è uscito nei cinema Loving Vincent, film di animazione diretto dalla pittrice polacca Dorota Kobiela e dal regista Hugh Welchman. Capolavoro nel suo genere, questo film è il prodotto di un tenace e minuzioso lavoro che ha coinvolto più di 100 artisti i quali, con la tecnica del Painting Animation Work Station, hanno realizzato a mano ogni singolo fotogramma: un lungometraggio interamente costituito da pittura. Il DVD è disponibile nelle Biblioteche di Roma.

Per leggere le rubriche delle settimane precedenti, clicca in basso:

  1. Confessioni di una maschera di Yukio Mishima
  2. Il cardellino di Donna Tartt
  3. La ragazza con l'orecchino di perla di Tracy Chevalier
  4. Schiava di Picasso di Osvaldo Guerrieri
  5. Ninfee nere di Michel Bussi
  6. E le altre sere verrai? di Philippe Besson
  7. La vita moderna di Susan Vreeland
  8. I delitti della primavera di Stella Stollo

 

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