Ovunque giri lo sguardo, Johanna vede i dipinti di Van Gogh che splendono nel buio e la svegliano all'alba: quei cieli, occhi, corvi e girasoli. La gente non li capisce, non li ama, li usa come fondi d'armadio o per tappare i buchi del pollaio.
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Per lei, invece, Vincent è il fratello di suo marito Theo che l'ha appena lasciata e i dipinti di Vincent illuminano il nero che l'ha avvolta. Ora lei, vedova giovane e sola, con un piccolino nella culla che si chiama Vincent come lo zio, torna in Olanda e si prepara a lottare, dato che le hanno insegnato che bisogna dominare il mare per meritarsi la terra. Apre una locanda in campagna, fa arrivare da Parigi i quadri di Vincent che, dal soffitto al pavimento, appende in ogni stanza: sono omaggio all'artista che sognava una repubblica del colore e il primo museo segreto. Di giorno Johanna accoglie gli ospiti e cresce suo figlio, di notte apre la valigetta, che per Theo era sacra, e si immerge nelle lettere di Van Gogh. Vi annota parole, vi isola passaggi di pura poesia ed a lei affidano una missione e indicano una strada. Oltre le porte chiuse, il disprezzo, la selva dei no, ecco il primo sì di un disegno venduto a un cliente argentino. La prima mostra la ospita all'Aia una donna senza pregiudizi, poi il vento gira, vengono i buoni incontri, gli incroci fortunati. Il tempo corre, vola, le mostre si moltiplicano e Vincent van Gogh entra nella Storia.