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Quando l’arte incontra un romanzo

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Quando l’arte incontra un romanzo

26 giugno - 2 luglio 2020

La rubrica del venerdì

Buongiorno amici! Proseguiamo oggi Venerdì 26 giugno, con la nostra rubrica settimanale, rivolta a tutti coloro che, oltre ad amare la lettura, sono anche appassionati di arte. Conosceremo più da vicino una serie di romanzi nei quali l’incontro tra la parola e l’immagine prende forme diverse: a volte accade che un quadro entri nel racconto attraverso la sua descrizione, caricandosi di nuovi significati, altre volte che gli artisti siano protagonisti di romanzi biografici, altre ancora che opere d’arte, reali o immaginarie, diventino cornice di avvincenti romanzi gialli o di storie d’amore e di vita. Continuiamo questo percorso, augurandovi come sempre una piacevole lettura.

Il Romanzo

La vita modernaSusan Vreeland supera se stessa in questo grandissimo affresco di un’epoca affascinante, quella della Parigi di fine Ottocento, e di un movimento artistico che ha rivoluzionato i canoni della pittura, facendo della luce, dei colori, dello studio dei soggetti en plein air i suoi tratti caratteristici.

Parigi, 1880. Sono passati sei anni dalla prima esposizione impressionista, tenuta presso lo studio del fotografo Nadar, a cui presero parte Claude Monet, Edgar Degas, Alfred Sisley, Pierre-Auguste Renoir, Paul Cézanne, Camille Pissarro, Giuseppe De Nittis, Felix Bracquemond, Jean-Baptiste-Armand Guillaumin e - unica donna - Berthe Morisot. La mostra fu il simbolo di un’azione di rivolta contro la pittura accademica promossa dalla Scuola di Belle Arti: le opere ammesse dalla giuria de l’Académie erano esposte al Salon, mentre per i dipinti esclusi era stato istituito nel 1863 il Salon des Refusés, dove finirono artisti del calibro di Manet, Pisarro, Cezanne e Whistler.

Pierre-Auguste Renoir, i pennelli nella mano destra e l'astuccio ereditato da Claude Monet nella sinistra, è appena giunto sulla terrazza della Maison Fournaise, una locanda amata dagli artisti, dove si può mangiare, dormire o affittare una barca. Alphonsine Fournaise, la figlia del padrone della locanda, l'ha condotto fin lì per mostrargli un tratto della Senna, dove le due rive offrono un paesaggio incomparabile allo sguardo di un pittore. La blusa a righe e il costume da bagno aderente sulle sue curve procaci, Alphonsine allarga le braccia davanti alla meraviglia che si spalanca, non appena scosta la tenda a righe grigie e rosso corallo. In che modo Renoir potrebbe ritrarre quel magnifico luogo, in cui la città incontra la campagna? Dipingendo, alla maniera degli impressionisti, una scena da ballo su una delle rive? Oppure una gita in barca con poche, veloci pennellate? Così Susan Vreeland immagina, nelle pagine di questo romanzo, la nascita di una delle opere fondamentali dell'impressionismo, La colazione dei canottieri, un quadro in cui Renoir celebra se stesso come il pittore per eccellenza della joie de vivre, del sentimento gioioso della vita.

L’Opera

La Colazione dei canottieri (1880-1881, olio su tela, 130.2 x 175.6 cm., The Phillips Collection, Washington) di Pierre-Auguste Renoir. Sotto ad un dehors, i canottieri e i loro amici sono riuniti intorno ad un tavolo. Il gruppo ha appena terminato di pranzare e sulla tovaglia rimangono stoviglie e avanzi di cibo. I giovani conversano e si godono l’atmosfera calda del pomeriggio, mentre la Senna, in basso a sinistra, è percorsa da piccole imbarcazioni dalle vele bianche. In primo piano una ragazza gioca con il suo cagnolino, osservata da un canottiere. Un altro giovane si porge verso la ragazza elegante seduta al tavolo. Un canottiere con la barba si riposa, appoggiato alla balaustra a sinistra. Altri due giovani sono seduti al tavolo in secondo piano, mentre due gruppi di amici si intrattengono a destra e sul fondo.

I modelli che si prestarono per la realizzazione del dipinto erano amici e colleghi di Renoir. La ragazza in primo piano a destra è Angèle, una delle più note modelle del maestro. Alle sue spalle, in piedi, si trova il signor Maggiolo, un giornalista. Il giovane vestito da canottiere seduto sulla sedia posta al contrario è il pittore Gustave Caillebotte. Di fronte a lui Aline Charigot, futura moglie di Renoir, gioca con il suo terrier. Il canottiere robusto che si appoggia a sinistra sulla ringhiera è Alphonse Fournaise Jr, il figlio del proprietario del ristorante. La giovane con la quale dialoga è forse la figlia del proprietario, Alphonsine Fournaise. La trama del dipinto è costruita con grandi pennellate materiche che confondono i contorni delle forme, così da formare una impressione della scena, e i dettagli vengono accennati ma non descritti. La luce del pomeriggio filtra tra le fronde degli alberi e illumina a tratti la scena in primo piano. I colori sono freschi, saturi e luminosi. I colori primari sono distribuiti uniformemente e creano un gioco di rimandi all’interno del dipinto: i gialli dei cappelli, i blu delle vesti e i rossi degli accessori femminili. Il clima del dipinto e la sua concezione ricordano un’istantanea fotografica.

L’incontro

A Parigi la vie moderne avvolge ogni cosa, la città è in fermento. Renoir, dopo aver subito le aspre critiche di Zola, che non considera gli impressionisti degni di essere definiti artisti poiché troppo impegnati a cogliere il momento come in un tableau vivant, decide di dipingere il quadro che lo porterà nuovamente in auge, dopo l’acclamato Le Moulin de la Galette. Sceglie la terrazza della Maison Fournaise a Chatou, a pochi minuti da Parigi, come luogo perfetto per dipingere Le déjeuner de canotiers, uno spaccato reale e concreto di vita moderna.

Curiosità

La colazione dei canottieri fu acquistata nel febbraio 1881 dal mercante d’arte Paul Durand-Ruel e rimase nella sua collezione per molti anni. Nel 1923 Duncan Phillips si recò con la moglie a casa di Durand-Ruel; invitati per il pranzo, durante l’incontro si trovarono seduti proprio di fronte al quadro di Renoir. Il collezionista fu così entusiasta da acquistare per 125000 dollari il dipinto, destinato alla sua Galleria. Duncan Phillips descriverà con queste parole l’opera di Renoir: «Il Rinascimento italiano raggiunge un culmine tardivo nella perfezione matura e nella meravigliosa plasticità de La colazione dei canottieri».

Per leggere le rubriche delle settimane precedenti, clicca in basso:

  1. Confessioni di una maschera di Yukio Mishima
  2. Il cardellino di Donna Tartt
  3. La ragazza con l'orecchino di perla di Tracy Chevalier
  4. Schiava di Picasso di Osvaldo Guerrieri
  5. Ninfee nere di Michel Bussi
  6. E le altre sere verrai? di Philippe Besson

 

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