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Il futuro non è più quello di una volta

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Il futuro non è più quello di una volta

26 ottobre - 1 novembre 2020

La rubrica del lunedì

Care amiche e cari amici, buongiorno e buon inizio settimana!

Nel nostro percorso d'approfondimento sulla natura dei legami tra politica e fantascienza la figura di Philip Kindred Dick si impone come una tappa obbligatoria. Come suggerisce, con una suggestiva immagine, Mauro Antonio Miglieruolo, «i mille rivoli che compongono il gran fiume sotterraneo della fantascienza affiorano e trovano sbocco in un enorme lago chiamato Dick, Philip Kindred Dick».

Dopo essere stato ignorato ed aver subito un sostanziale ostracismo da parte del mondo accademico, oggi Philip K. Dick è vezzeggiato proprio da coloro che per anni si sono vantati di non aver letto nemmeno un rigo di fantascienza.

Dick, alle sue origini, fa ricorso all’insieme dell’armamentario convenzionale della fantascienza; con grande disinvoltura, si muove passando con facilità da un motivo all'altro (i viaggi nello spazio e nel tempo, le macchine meravigliose e da incubo, le complesse alchimie sociologiche, il robot, l’androide, le guerre da fine del mondo, sulle quali insiste, l’incubo del consumismo, le domande su quel che ne sarà di noi e la risposta costante che non è dato saperlo: solo immaginarlo), fino ad approdare alla sua propria grandezza tematica: le domande sull’essenza della realtà.

La straordinaria capacità inventiva di Dick si è esercitata nei pressi di un grande crocevia fra reale e immaginario.

Giustamente Daniele Barbieri ci avverte che «chi ama la scrittura cesellata avrà, con qualche ragione, da borbottare per alcune pagine tirate via, quasi sgrammaticate (Dick scriveva in fretta, talvolta non rileggeva anche perché era spesso con i creditori alla gola) ma le trame e i personaggi invece lasciano sempre a bocca aperta».

In questo nostro excursus vi suggeriamo in particolare due opere di Philip K. Dick: La penultima verità del 1964 e Un oscuro scrutare del 1977.

La penultima verità è uno dei lavori della maturità di Dick come scrittore di fantascienza, un lavoro che egli stesso considerava tra i migliori.

È un romanzo corale, ambientato in un futuro apocalittico nel quale si è combattuta la terza guerra mondiale e l'umanità si è rifugiata a vivere in enormi formicai sotterranei costruiti per proteggersi dalle radiazioni.

Cosa accadrebbe se si scoprisse che quanto si conosce del mondo non è altro che una menzogna? È la domanda alla base di questo futuristico romanzo, un thriller intenso, ironico e paranoico in cui Philip K. Dick affronta i temi a lui cari della manipolazione della realtà e della dicotomia falso/autentico. In un futuro nel quale la Terra è stata devastata da una guerra nucleare, le città distrutte e ridotte a lande selvagge e radioattive, troppo pericolose per la vita umana, gli abitanti sono stati trasferiti nel sottosuolo, dove si affannano in formicai industriali e ricevono ordini da un presidente che sembra non invecchiare mai. Nicholas St. James, come ogni cittadino, crede a ogni parola del suo leader. Ma tutto cambia per lui quando risale in superficie, dove ciò che trova è più scioccante di qualsiasi realtà avesse mai potuto immaginare...

Grazie alle sue intuizioni originali e anticipatrici, Philip K. Dick dà vita a un mondo in cui il vero sembra falso e il falso vero, impossibile da discernere l’uno dall’altro, un mondo che ha perso di vista l’idea di poter vivere ancorato alla realtà, continuamente scisso tra il dato reale e quello immaginario, un mondo inconsueto nel quale evoca e deride le ossessioni della società che conosciamo.

Ancora una volta la fantascienza fa riflettere anche sulla nostra realtà. Quante volte guardiamo i telegiornali, leggiamo notizie, o ascoltiamo le parole dei potenti, che in verità sono solo delle menzogne per aggirare le persone, soggiogarle e manipolarle in vista di un proprio successo personale?

Un oscuro scrutare è considerato uno dei più bei romanzi sulla tossicodipendenza mai scritti, e senz'altro uno dei capolavori dello scrittore californiano.

Scritto dopo aver vissuto sulla propria pelle il buio della tossicodipendenza, Dick fa di quest'opera, e questo lo dichiara esplicitamente, una sorta di rivisitazione immaginifica della sua esperienza allucinogena, culminante in un’aspra denuncia della forza distruttiva della droga che, nel ricco linguaggio metaforico della narrazione (emblematici, in tal senso, i rimandi al Faust e al Fidelio di Beethoven), diviene il modo in cui si rivela, progressivamente, la spietata e tentacolare macchina del potere.

Quella descritta è una società che si fonda su una verità edificata con la menzogna, un luogo ammantato dalle tenebre, dominato da sbandati e reietti che si nutrono di Morte, una devastante sostanza stupefacente particolarmente diffusa nell’avveniristica Los Angeles tratteggiata da Dick.

Ed è proprio Los Angeles il collante di tutti gli eventi narrati, ciò che unisce il destino degli sventurati personaggi del racconto, catapultandoli in un incubo confuso e angoscioso, in cui si fa sempre più difficile discernere il reale dal fittizio.

Droga, perdita d’identità, simulazione, dolore esistenziale, poliziesco e fantascientifico al tempo stesso. Crudo e allucinato con una misura che non sempre Dick mantiene in altre storie, dà anche meglio che altrove un’idea delle sue capacità di scrittore oltre che di veggente. Visione di un mondo dove non solo tutti sono contro tutti ma ognuno è contro sé stesso.

Un oscuro scrutare è una vetta amara e lirica dell’opera di Philip K. Dick, un romanzo di straordinaria potenza emotiva, dedicato idealmente a quella generazione che dopo aver sognato un mondo diverso ha scoperto il baratro delle droghe, della dipendenza, dell’annullamento di sé.

Chi volesse approfondire l’opera letteraria di Philip K. Dick può consultare l’elenco completo dei suoi libri presenti nelle Biblioteche di Roma.

Noi vi auguriamo una buona lettura e, a partire dal mese di novembre, vi diamo appuntamento a martedì.

Per leggere le rubriche delle settimane precedenti, clicca in basso:

  1. Erewhon di Samuel Butler
  2. Trentasette Centigradi di Lino Aldani
  3. Abissi d’acciaio di Isaac Asimov
  4. Questo giorno perfetto di Ira Levin
  5. Solo il mimo canta al limitar del bosco di Walter Tevis
  6. Marcia di santi di Isaac Asimov
  7. Diradamento selettivo di Isaac Asimov
  8. Crumiro di Isaac Asimov
  9. Ma gli androidi sognano pecore elettriche? di Philip K. Dick
  10. Odissea nel tempo di Arthur C. Clarke e Stephen Baxter
  11. Fahrenheit 451 di Ray Bradbury
  12. Dunque, dove eravamo rimasti?
  13. Il sole nudo di Isaac Asimov
  14. 1984 di George Orwell
  15. Epidemie della fantascienza. Opere Varie
  16. I mercanti dello spazio di F. Pohl e C.M. Kornbluth
  17. La conturbante bellezza di Ursula Kroeber Le Guin
  18. Triton di Samuel R. Delany

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