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Il futuro non è più quello di una volta

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Il futuro non è più quello di una volta

20 - 26 luglio 2020

La rubrica del lunedì

Care amiche e cari amici, buongiorno e buon inizio settimana!

Il periodo che stiamo vivendo è estremamente delicato, difficile e per certi versi anche traumatico: dopo due mesi, passati forzatamente chiusi nelle nostre case, l’esterno è diventato un luogo pericoloso. Per molti il fuori è un reticolo di incontri, una mappa abitata. Per schermarci da questa, durante l’isolamento, le pareti degli appartamenti si sono fatte, metaforicamente, più spesse. Non tutti troveranno facile lasciare la sicurezza della casa o tornare a lavoro nel mondo del dopo Covid.

Questo tema, che abbiamo già incontrato in Abissi di acciaio di Isaac Asimov, lo ritroviamo nella trilogia Odissea nel tempo, scritta a quattro mani da Arthur C. Clarke e Stephen Baxter tra il 2003 e il 2007.

La trilogia è composta dai romanzi L’occhio del tempo (Time’s Eye), L’occhio del sole (Sunstorm), L’occhio dell’universo (Firstborn). In pratica è stata l’ultima opera di Clarke, che si è spento nel 2008 a Colombo, nello Sri Lanka.

Il ciclo di romanzi, ambientato nel XXI secolo, racconta lo sforzo titanico della Terra di sopravvivere prima, ricostruirsi poi, a seguito di una terribile tempesta solare. Nella Londra del dopo, i nuovi grattacieli sono lastre di granito: hanno le pareti molto spesse. Le finestre sono invece piccole e incassate. Per chi ha vissuto il cataclisma, il fuoco e l’orrore erano arrivati dall’esterno e la sicurezza era all’interno dei rifugi, quindi, per reagire al trauma, si desiderano palazzi bunker in cui rinchiudersi. Una razza antichissima che non intende dividere l'energia a disposizione nell'universo con altre civiltà e, pertanto, si è votata alla distruzione delle altre intelligenze del cosmo, questo il presupposto del grande affresco di Arthur C. Clarke e Stephen Baxter, dedicato alla lotta dell'umanità contro i Primogeniti.

L'idea di base della trilogia è grandiosa: qualcuno ha tagliato a pezzi la Terra, “schegge temporali” di differenti epoche a partire da due milioni di anni nel passato, e ha assemblato in un singolo istante un nuovo pianeta. I pezzi di questo gigantesco mosaico non combaciano perfettamente, e ciascun pezzo contiene umani, ominidi e animali di epoche differenti, un miscuglio dal quale non possono che nascere guai. Su tutto vegliano, impassibili, gli Occhi, le misteriose sfere fluttuanti, probabilmente responsabili dell'accaduto, manufatti provenienti da una dimensione dove le costanti del nostro universo non hanno valore.

Per finire una nota a margine. Il romanzo L’occhio dell’universo non è presente nel catalogo delle Biblioteche di Roma, ma potrete reperirlo attraverso il prestito interbibliotecario nazionale.

Noi come al solito ci ritroviamo lunedì prossimo, buona lettura!

Per leggere le rubriche delle settimane precedenti, clicca in basso:

  1. Erewhon di Samuel Butler
  2. Trentasette Centigradi di Lino Aldani
  3. Abissi d’acciaio di Isaac Asimov
  4. Questo giorno perfetto di Ira Levin
  5. Solo il mimo canta al limitar del bosco di Walter Tevis
  6. Marcia di santi di Isaac Asimov
  7. Diradamento selettivo di Isaac Asimov
  8. Crumiro di Isaac Asimov
  9. Ma gli androidi sognano pecore elettriche? di Philip K. Dick

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