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Il futuro non è più quello di una volta
La rubrica del lunedì
Care amiche e cari amici,
buongiorno e buon inizio settimana! Continuiamo il nostro viaggio tornando a parlare di un autore che abbiamo già incontrato e che sicuramente incontreremo anche in seguito: Isaac Asimov.
Come abbiamo visto, riavvolgendo il filo di Arianna che ci ha condotto sin qui, all'ossessione della malattia, considerata un crimine, si contrappone quella per la salute; la paura di essere contaminati può degenerare nella agorafobia, la paura della "piazza", fino a precipitare in una società governata dai medici e pervasa dall'ossessione per le pozioni magiche, gli elisir venduti a caro prezzo.
Rimane qualche speranza in un quadro così fosco della salute di domani?
Certo, per esempio un ottimista Isaac Asimov, nel suo racconto Marcia di santi, pubblicato per la prima volta nell'aprile 1976, rilancia la musicoterapia.
Siamo nel 2001, l'anno dell'odissea nello spazio: il suonatore di trombone, Jerome Bishop, viene convocato dalla dottoressa Cray presso l'ospedale psichiatrico, dove viene introdotto ad uno strano macchinario in grado di registrare le onde cerebrali di un paziente e convertirle in onde sonore equivalenti.
Bishop viene invitato dalla Cray a scrivere una musica capace di influenzare il cervello dei pazienti in modo positivo.
Accettato il compito, si ripresenta pochi giorni dopo con una melodia che dà eccezionale ritmo ai malati e li aiuta a guarire meglio di qualsiasi altro trattamento.
Sarà solo un caso se la canzone, come il racconto, si chiama Marcia di santi?
Se volete una risposta, il racconto lo potete trovare nella raccolta Tutti i racconti. Volume secondo.
Noi, come sempre vi diamo appuntamento a lunedì prossimo per continuare il nostro viaggio.
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