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Col nostro patrocinio: Italia mia
Auditorium parco della Musica, Sala Sinopoli, 21 marzo
Musica per Roma, con il patrocinio della Commissione Nazionale Italiana dell'Unesco, in occasione della Giornata Mondiale della Poesia e del 150° Anniversario dell'Unità d'Italia, il 21 marzo alle 21, presso la Sala Sinopoli dell'Auditorium Parco della Musica, presenta Cosimo Cinieri in "ITALIA MIA" - rapsodia poetica risorgimentale con LA BANDA DELL’ESERCITO ITALIANO diretta dal M° Ten. Col. FULVIO CREUX, con il soprano CARMELA MAFFONGELLI.
Lo spettacolo è ideato da Irma Immacolata Palazzo che ne è anche la regista.
Ahi serva Italia, di dolore ostello
nave sanza nocchiere in gran tempesta
non donna di province, ma bordello!
( Dante Alighieri – Purgatorio, Canto VI, 76-78)
Sono i versi fulminanti dei nostri più grandi poeti, da Dante a D'Annunzio e la sublime energia poetica di Petrarca, Alfieri, Foscolo, Leopardi, Manzoni, Carducci, Capuana, Rossetti... a rispecchiare con geniale lungimiranza la situazione attuale.
I grandi padri della nostra lingua gridano i loro moniti per un viaggio verso la Patria e i valori che risuonano più che mai significativi dell'apporto della cultura nella costruzione di una Nazione.
Un grande interprete come Cosimo Cinieri fa sentire la loro voce nello spettacolo-concerto Italia mia il 21 marzo 2011 (l'evento più importante dell'Unesco nella Giornata Mondiale della Poesia) presso la Sala Sinopoli dell' Auditorium Parco della Musica di Roma, dando un significativo apporto alle celebrazioni del 150° Anniversario dell'Unità d'Italia.
Le musiche sinfoniche, operistiche e popolari (con il soprano Carmela Maffongelli) accompagnano le tappe del percorso, mentre le immagini dei pittori del Risorgimento ne testimoniano la straordinaria avventura umana e politica. Lo spettacolo Italia mia, che ha ricevuto il patrocinio delle più importanti istituzioni e un premio di rappresentanza della Presidenza della Camera dei Deputati, darà maggior spazio alla poesia risorgimentale che rappresenta il momento culminante di un desiderio sottaciuto lungo i secoli: vedere l’Italia libera dal giogo straniero e unita, ‘raccontando’ le idee e le speranze di quegli uomini e quelle donne protagonisti del grande anelito di una patria comune, di una identità da ritrovare, di una lingua da amare, curare, coltivare e diffondere: testimonianza di una discendenza da culture fondanti l’umanità dell’Occidente.
La patria è prima d'ogni altra cosa la coscienza
della patria. (...) Ma se l'anima
della patria non palpita in quel santuario
della vostra vita che ha nome coscienza,
quella forma rimane simile a cadavere
senza moto ed alito di creazione, e voi siete
turba senza nome, non nazione, gente, non
popolo..." Giuseppe Mazzini