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mercoledì
6
febbraio
Se questa è una donna
6 febbraio 2013
MERCOLEDI’ 6 FEBBRAIO 2013 Ore 18.30
Rielaborazione in chiave narrativo-letteraria di interviste a tre donne - un’etiope, un’iraniana e un’ivoriana - vittime di tortura sarà presentata attraverso monologhi, drammatizzazioni e reading a cura di Mariangela Imbrenda.
Il testo non è un saggio né un reportage dal mondo della “tortura”, ma un romanzo composto di tre narrazioni. La scelta dello stile deriva dalla maggiore facilità di lettura, ma anche - e soprattutto - dall’idea di rappresentare, attraverso queste storie, il mondo drammatico delle donne vittime di tortura in maniera universale, dandogli una forma letteraria, poetica. Inoltre, si intende far affiorare l’incredibile coraggio e l’enorme forza di volontà di donne, spesso giovanissime, che pur sapendo di affrontare viaggi e stenti che metteranno a repentaglio la loro stessa vita, partono – a volte con minori al seguito – pur di
liberarsi di oppressione, sottomissione, schiavitù, violenza. Inoltre , attraverso presentazioni del testo, si intende aprire un dibattito sul tema dell’immigrazione, mostrando chiaramente come dietro ad ogni volto di uomo o donna che fugge dal proprio paese, c’è una storia, spesso meravigliosa oltre che drammatica, e dare a tale storia una dignità letteraria; come scrive Erri De Luca: Le loro storie, gigantesche rispetto alle nostre, sono romanzi in
corso, i loro viaggi sono quelli di Simbad e di Ulisse, le loro avversità quelle di santi e cavalieri erranti, braccati dalle polizie senza aver trasgredito alcun articolo del codice penale. Siamo di fronte a loro e li guardiamo in faccia. Ogni volta è la prima, perché loro sono primizia del mondo a venire, seme di miriadi che si spostano a piedi sulla superficie del mondo e con il loro peso spostano il mondo.
liberarsi di oppressione, sottomissione, schiavitù, violenza. Inoltre , attraverso presentazioni del testo, si intende aprire un dibattito sul tema dell’immigrazione, mostrando chiaramente come dietro ad ogni volto di uomo o donna che fugge dal proprio paese, c’è una storia, spesso meravigliosa oltre che drammatica, e dare a tale storia una dignità letteraria; come scrive Erri De Luca: Le loro storie, gigantesche rispetto alle nostre, sono romanzi in
corso, i loro viaggi sono quelli di Simbad e di Ulisse, le loro avversità quelle di santi e cavalieri erranti, braccati dalle polizie senza aver trasgredito alcun articolo del codice penale. Siamo di fronte a loro e li guardiamo in faccia. Ogni volta è la prima, perché loro sono primizia del mondo a venire, seme di miriadi che si spostano a piedi sulla superficie del mondo e con il loro peso spostano il mondo.
Casa della Memoria e della Storia - Via San Francesco di Sales, 5 - 00165 Roma