martedì
22
dicembre
mercoledì
16
dicembre
martedì
22
dicembre
Vite celebri
Rubrica del mercoledì
Una donna complessa, anarchica, ribelle e passionale: così recita a proposito di Peggy Guggenheim la seconda di copertina del testo di Anton Gill che questa settimana la nostra rubrica Vite Celebri desidera proporre.
Nata nel 1898, figlia di Benjamin Guggenheim, erede di una vasta fortuna, che morì nel naufragio del Titanic, Peggy ottenne così un’ottima rendita personale e decise di lasciare gli Stati Uniti dove la famiglia emigrò nell’Ottocento, alla volta di Parigi. Qui conobbe quella che Gertrude Stein definì la "generazione perduta": Joyce, Hemingway, Beckett, il pittore Max Ernst, che avrebbe in seguito sposato. A contatto con personalità così eccezionali, il suo gusto artistico e il suo amore per la vita fuori dagli schemi trovano terreno fertile e alla fine degli anni Trenta Peggy inaugura la sua prima galleria a Londra, la Guggenheim Jeune, allestendo mostre della giovane generazione di artisti del momento, da Magritte a Picasso, da Brancusi a Mirò, le cui opere costituiranno l’avvio della sua famosa collezione (a cui si aggiungeranno, tra le molte altre, quelle di Pollock, di Rothko, De Kooning, acquistate per la sua galleria newyorkese); una collezione ammirabile a Palazzo Venier dei Leoni a Venezia, proprietà personale di Peggy Guggenheim (che di Venezia si innamorò follemente), che alla sua morte nel 1979 divenne una fondazione e che è ancora oggi il più importante museo di arte europea e americana della prima metà del secolo scorso.
Una vita straordinaria raccontata e documentata magistralmente da Anton Gill in cui arte e amore hanno creato un connubio indissolubile.
Anton Gill, Peggy Guggenheim, una vita leggendaria nel mondo dell’arte, Baldini Castoldi Dalai, 2004