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14 ottobre - 1 dicembre 2020

Biografie e memorie: segnalazioni dal catalogo del patrimonio della biblioteca Vaccheria Nardi. Rubrica del mercoledì

Vi proponiamo una nuova rubrica settimanale su personaggi famosi di ogni tempo e di ogni genere, raccontati in vari modi nei libri della nostra biblioteca. Un'esplorazione nelle loro vite, attraverso personali memorie o narrazioni che altri ne hanno fatto. Non vi annoierete e forse farete qualche interessante o piacevole scoperta. Buone letture!
 
 
Giulia Agrippina, nata nell'anno 768 (15 d. C.), fu nipote di Claudio (suo zio), sorella di Caligola, madre di Nerone: tutti e tre, imperatori di Roma. Testimone, protagonista e infine vittima di trame e lotte di potere spietate. Lo storico Tacito la ricorda negli  Annales come una donna senza scrupoli e amorale, ma non è sicuro che il ritratto sia veritiero. Di certo, visse grandi tragedie della sua illustre famiglia, la  gens Iulia: suo padre, il grande comandante Druso Claudio Cesare, detto Germanico per le sue vittorie nelle guerre contro i Germani, fu ucciso in Asia, non in battaglia, quando lei aveva 4 anni; poi furono uccisi la madre Agrippina, lo zio Claudio (da lei, secondo Tacito), i tre fratelli - tra i quali Druso, detto Caligola; e infine lei stessa, all'età di 44 anni, su ordine di suo figlio. Un fiume di sangue.
Le sue memorie, che Tacito cita, non sono arrivate fino a noi. Nel libro, è l'autore che la immagina scrivere la sua autobiografia e, attraverso essa, ricostruisce con molti dettagli quel periodo tragico e delinea una donna diversa da quella tramandata dalla storia ufficiale. Nell'introduzione, Raffaele La Capria domanda se sia legittima questa «finzione romanzesca» e argomenta, citando il drammaturgo Friedrich Dürrenmatt, che il passato in realtà non è mai veramente ricostruibile e la "verità storica" non è mai verificabile come la verità scientifica, ma è sempre interpretabile. Quindi, usare anche l'immaginazione diventa forse necessario. Anche perché gli archivi in cui si trovano i documenti su cui gli storici lavorano hanno tanti  vuoti che attendono di essere riempiti. E lo storico Georges Duby afferma che «i fatti realmente accaduti non siano il solo contenuto della Storia» e che essa è «un genere letterario» e «lo storico inventa in modo rigoroso».
 
Furio Sampoli, Giulia Agrippina, la donna dei Cesari, Newton Compton, 1988