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La parola alle donne. Letteratura al femminile

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La parola alle donne. Letteratura al femminile

19 - 25 luglio 2020

Il consiglio della domenica

Gentili lettori, il consiglio di lettura di questa domenica è il libro di Géraldine Schwaz I senza memoria, un'indagine appassionante e dolorosa sulle responsabilità individuali e sulle amnesie collettive legate ai paesi governati da regimi totalitari fascisti nell'Europa del XX secolo. Solo la consapevole elaborazione del passato e l'ininterrotto lavoro sulla memoria, sostiene l'autrice, potranno impedire il ripetersi delle tragedie che hanno funestato la vita di milioni di persone.
 
La trama: Nel 1938, Karl Schwarz, il nonno tedesco dell’autrice, rileva, nell’ambito del processo di arianizzazione voluto dai nazionalsocialisti, la piccola azienda di prodotti petroliferi di Julius Löbmann, pagandola assai meno di quanto in realtà valesse. E quando dopo la guerra Löbmann, unico sopravvissuto della sua famiglia, sterminata in un campo di concentramento, chiede di essere risarcito, Schwarz per anni si rifiuta di far fronte alle rivendicazioni del padrone di un tempo. Alla fine pagherà, ma in famiglia l’episodio verrà il piú possibile nascosto e infine rimosso. Da questa situazione individuale prende avvio la ricognizione di Géraldine Schwarz che allarga subito la visuale, mettendo in evidenza come la «mancanza di memoria» della sua famiglia trovi un pendant nelle strategie politiche della Germania nel dopoguerra: Adenauer, il primo cancelliere tedesco, se da un lato vincola il paese alle democrazie occidentali, dall’altro in molti ambiti della vita pubblica tollera la presenza di importanti personaggi del regime hitleriano. Bisognerà attendere sino agli inizi degli anni Sessanta, quando nell’opinione pubblica tedesca si avvia quella riflessione sulle proprie colpe che ha portato alla Germania contemporanea. Ma la disamina dell’autrice si sposta ben presto anche su altri paesi come l’Italia, dove per anni ha potuto tranquillamente essere rappresentato in Parlamento il Movimento sociale italiano, un partito che non nascondeva le sue radici fasciste; o l’Austria, sempre ben attenta a negare l’entusiasmo con cui Hitler e le sue truppe vennero accolti il giorno dell’Anschluss; e infine l’altro paese di origine di Géraldine Schwarz, la Francia, dove dietro il mito della resistenza si sono nascoste le precise responsabilità di molti cittadini: fra questi, forse, anche il nonno materno dell’autrice, di cui non si sa molto, oltre al fatto che fu gendarme in una zona dove il governo di Vichy dava la caccia agli ebrei. E sono proprio i paesi in cui la rielaborazione critica di quegli anni è stata carente, in cui hanno avuto la meglio i «senza memoria», questa la tesi centrale e attualissima del libro, ad apparire oggi particolarmente esposti al populismo e al sovranismo, a tollerare e fomentare il razzismo, e a propugnare una concezione antidemocratica della vita politica.

Géraldine Schwarz è nata a Strasburgo nel 1974, da una famiglia franco-tedesca. È stata per molti anni l'inviata in Germania dell'Agence France-Press e scrive per numerosi organi di stampa internazionali. Attualmente vive a Berlino. Per Einaudi ha pubblicato nel 2019 I senza memoria (insignito nel 2018 del Prix du livre européen).
 
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