In occasione del
Giorno della Memoria, venerdì 27 gennaio alle ore 11 verrà presentato alla
Biblioteca Vaccheria Nardi
Le ceneri di Sobibor di
Thomas "Toivi" Blatt, Fuorilinea, 2022. Sarà presente il curatore del libro prof.
Ruggero
Taradel, che dialogherà con
Franco Esposito-Soekardi (casa editrice Fuorilinea).
Thomas "Toivi" Blatt aveva solo dodici anni quando la Polonia nel 1939 venne invasa dalla Germania nazista. La sua famiglia viveva a Izbica, una piccola cittadina del distretto di Lublino, destinato a diventare il territorio di tre dei più importanti campi di sterminio nazisti: Belzec, Majdanek e Sobibor. In quest'ultimo lager, concepito e costruito al solo ed esclusivo scopo di sterminare ebrei, Blatt venne deportato agli inizi del 1943. Dopo esservi sopravvissuto miracolosamente per alcuni mesi, e anche se aveva solo quattordici anni, prese parte alla più grande rivolta e fuga da un campo di sterminio nazista della storia dell'Olocausto. Blatt dovette poi sopravvivere, tra mille pericoli e quasi insormontabili difficoltà, per altri due anni nella Polonia occupata dal III Reich, fino all'arrivo dell'Armata Rossa nel 1945.
Le ceneri di Sobibor include anche la trascrizione dello sbalorditivo colloquio avvenuto tra Blatt ed uno degli ufficiali SS del Lager, avvenuto nel 1982. Dei 250.000 ebrei deportati a Sobibor, sopravvissero solo coloro che erano riusciti a fuggire nel corso della rivolta e a sopravvivere alla caccia all'uomo scatenata dai nazisti: solo cinquantotto persone, tra uomini e donne.
"Vede, io sono ancora lì, e ho ancora sogni. I sogni sono così reali, così complicati. Non pensavo che i sogni potessero essere così. In molti sogni ho una possibilità di fuggire ma non la sfrutto, e poi è troppo tardi. In uno di questi sogni i nazisti mi dicono: «Va' fuori, a comprare carta per stampe fotografiche, e poi torna qui». Mi lasciano uscire ed io penso: «C'è un modo per scappare?» In due ore c'è l'appello e mi dico: «Vediamo se riesco a raggiungere la stazione, ci vogliono venti minuti». Poi per prendere il treno ci vuole un'ora e un quarto, scoprono che non sono tornato, fermano il treno, e io ritorno a Sobibor, ritorno sempre a Sobibor, non c'è modo di andarsene. I sei mesi che ho passato a Sobibor possono essere moltiplicati per molte, molte volte. Io sono ancora lì. Alcuni sopravvissuti non vogliono parlare di tutto ciò. Siamo sopravvissuti, abbiamo avuto figli, e nipoti, e questo va bene, ma io non posso allontanarmi, non riesco ad andare via da lì".
Thomas "Toivi" Blatt (Izbica 1927 - Santa Barbara 2015), deportato assieme alla sua famiglia, appena adolescente, nel campo di sterminio di Sobibor, partecipa alla rivolta dei prigionieri del 1943 e sopravvive, fortunosamente, nascosto nella Polonia occupata dai nazisti, fino all’arrivo dell’Armata Rossa. Nel secondo dopoguerra emigra negli Stati Uniti. È diventato lo storico del campo a cui ha dedicato due libri, Sobibor. La rivolta dimenticata e Le ceneri di Sobibor.
Ruggero Taradel è docente presso la Division of French and Italian Studies e il Dipartimento di Comparative History of Ideas della University of Washington. I suoi campi di studio e di ricerca sono i rapporti ebraico-cristiani, la storia dell’antisemitismo e il razzismo e la xenofobia moderni e contemporanei. Tra i suoi libri e saggi più importanti: L’accusa del sangue. Storia politica di un mito antisemita (2002); Antisemitismo, islamofobia e razzismo di guerra (2004); Jacques Maritain e il mistero d’Israele (2006); Il Vaticano e le leggi razziali in Italia e in Europa (2013). Con Barbara Raggi è autore del libro: La segregazione amichevole. La questione ebraica e la Civiltà Cattolica 1850-1945 (2000).