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Il futuro non è più quello di una volta

1 - 7 dicembre 2021

Rubrica sulla fantascienza

Care lettrici e cari lettori, siamo giunti alla conclusione di questo nostro viaggio attraverso le diverse declinazioni con cui la fantascienza ha trattato il tema dell'amore, della sessualità e dei rapporti di genere. Ricordate? Abbiamo intrapreso questo lungo cammino in occasione del Maggio dei libri, dedicato al tema dell'Amore in omaggio al 700° anniversario della morte di Dante Alighieri.

“L’amor che move ‘l sole e l’altre stelle”: l’ampiezza delle possibili declinazioni amorose ha offerto agli scrittori di fantascienza l’occasione per spingersi un po’ oltre i consueti temi e limiti di questo genere letterario. Eppure, come abbiamo visto, per lungo tempo fantasia e sovversione quasi spariscano quando si parla di sessualità: i ruoli sessuali e quelli sociali sottesi restano perlopiù immutati, o almeno così appare a chi crede nell’infinita potenzialità sovversiva dei corpi e dell’innamoramento.

L’alieno è stato spesso un pretesto per parlare della natura che sfugge al controllo della Ragione: l’eterno femmineo è apparso come un’ombra scomoda e destabilizzante. In questo contesto, a volte, la società patriarcale è stata messa alla berlina, rea di essere troppo ottusa per stabilire un rapporto paritario con “l’altra metà del cielo”. Quando irruppe la “nuova onda” furono travolti i tabù e conquistati spazi di libertà e ricerca. È difficile stabilire se la fantascienza resti ancora oggi zona “liberata” da conformismi e banalità oppure se la restaurazione politico-culturale dominante abbia, anche qui, serrato orizzonti.

In ogni caso, per concludere questo nostro percorso, oltre al già noto Samuel Delany, meritano di essere citati per aver delineato fantastorie di qualche interesse su questi temi anche lo svedese Tore Zetterholm, di cui segnaliamo il suo romanzo “666”, oggi introvabile, e gli statunitensi John Varley, con il suo “Titano”, e Lucius Shepard con il romanzo breve “Ai confini della terra”.

Soprattutto Delany sembra suggerirci che a prescindere da ogni libertà di comportamento sessuale in faccende d’amore c’è una variabile che nel presente come nel futuro resta imprevedibile ed indecifrabile. Libertà d’amare significa capire meglio i tanti e diversi contesti, ma anche fare i conti con l’educazione ad affrontare i conflitti che ogni relazione può produrre. Capire dunque. Poi nell’amore irrompe spesso un’incognita. Chiamiamolo, in omaggio a Sturgeon; un fattore “X”.

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