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#Bibliotour Strega...to
Consigli di lettura
di Grazia Calandrone
Ponte alle Grazie, 2021
Recensione a cura di Gianfranca
Sulla prima pagina un ritaglio di giornale introduce il lettore nella vita dell'autrice, una storia sorprendente, un vero romanzo. "Splendi come vita" è un libro toccante , dallo stile più vicino alla poesia che alla prosa, riesce a parlare con emozione del grande amore dell'autrice per la madre adottiva e del loro rapporto controverso. Senza giudicare, senza recriminare, a volte con un tono ironico, ma sempre poetico. La lettura coinvolge e commuove e se si ascolta bene non è solo di quella madre che si parla, ma... della "Madre" e chi legge ripensa la propria storia. Un libro che meritava un posto nella cinquina finalista dello Strega.
di Lisa Ginzburg
Ponte alle Grazie, 2020
Recensione a cura di Daniela V.
Nina e Maddi, una storia di “sorellanza”, ancora più stretta in seguito all’abbandono della madre Gloria in tenera età. Per contro, il padre non brilla per la sua presenza e solo grazie ad una tata straniera accorta le ragazze “cresceranno bene”. La narrazione fatta in prima persona da Maddi non porta mai ad un “redde rationem” tra genitori e figlie e mai una parola di critica nei confronti della madre colpevole di averle abbandonate. Unico elemento di conforto per Maddi è chiudersi in quel suo “carapace”, una corazza che la protegge dal mondo. Si sente però l’esigenza di un approfondimento dei personaggi e delle relazioni interpersonali che possano trasmettere lo spessore della sofferenza in seguito ad un abbandono del genere. Il finale lascia perplessi: il cambiamento repentino di Maddi non è preparato, arriva come una doccia fredda; a mio avviso poco efficace come chiusura di una storia che si era caratterizzata per la delicatezza e la semplicità dei sentimenti. Nell’insieme lettura gradevole ma senza picchi emotivi nonostante vengano narrati eventi drammatici.
L'anno che a Roma fu due volte Natale
di Roberto Venturini
SEM, 2021
Recensione a cura di Morena
L’anno che a Roma fu due volte Natale” è una storia surreale, divertente ma con una vena di malinconia, ricca di ricordi sulla Torvaianica degli anni d'oro, al tempo del torneo di tennis inventato da Tognazzi, quando le ville erano abitate da personaggi più o meno famosi del cinema e della televisione. Un'avventura pop nei riferimenti alle canzoni e agli spot televisivi, che mette al centro degli emarginati, dei freak dal cuore grande. I personaggi del romanzo vivono ai margini non solo della città ma anche della modernità, non è solo il destino a renderli quelli che sono, sono anche le loro scelte e le loro ribellioni a portarli a vivere un’avventura assurda, catartica anche se non sappiamo quanto davvero salvifica.