martedì
15
giugno
mercoledì
12
maggio
martedì
15
giugno
#A tutta Bill - Giornata nazionale della legalità
Consigli di lettura
Il 23 maggio 1992, all'ospedale Civico di Palermo, Paolo Borsellino abbraccia il suo amico Giovanni Falcone per l'ultima volta, prima che muoia. Agli occhi dell'opinione pubblica, Borsellino diventa l'erede naturale di Falcone, e la prossima vittima designata di Cosa Nostra. Dopo neppure due mesi, il 19 luglio 1992, un'auto bomba carica di tritolo stronca la vita del giudice Borsellino e della sua scorta davanti alla casa della madre. L'agenda rossa sulla quale appuntava scrupolosamente ogni scoperta dopo la morte di Falcone sparisce dal luogo dell'attentato. In una foto si vede il maggiore dei carabinieri Giovanni Arcangioli allontanarsi con la borsa del giudice poco dopo l'esplosione. Chi voleva l'agenda rossa? Cosa accadde in quei 57 giorni che vanno dalla Strage di Capaci alla Strage di Via D'Amelio? Chi poteva trarre vantaggio dalla sua morte? A condannare a morte Borsellino sono state le sue ultime, affannose indagini sulle trattative Stato-Mafia?
Giacomo Bendotti, Giovanni Falcone, BeccoGiallo 2017
Giovanni Falcone, magistrato ucciso dalla mafia, medaglia d'oro al valore civile e vero e proprio eroe nazionale, è stato - con il collega Paolo Borsellino - rappresentante di punta del pool antimafia, gruppo innovativo di magistrati che si sono dedicati a tempo pieno alle indagini di mafia nel corso degli anni Ottanta. Al loro lavoro si devono, tra gli altri successi, la collaborazione del boss Tommaso Buscetta con la giustizia e il clamoroso maxiprocesso a Cosa Nostra, conclusosi con 360 condanne. Giacomo Bendotti, autore per la radio e il cinema, ricostruisce in questa graphic novel la storia e la figura di Giovanni Falcone, i successi personali, i momenti difficili come l'attentato all'Addaura, fino alla strage di Capaci, dove Falcone trova la morte il 23 maggio 1992 insieme alla moglie e alla scorta.
...
Questi "romanzi per immagini" rappresentano degli strumenti utili ed esteticamente gradevoli per gettare tra i giovani il seme della legalità e dell'educazione improntate al rispetto delle norme giuridiche, principio fondante dell’intera struttura sociale, allo sviluppo culturale ed etico dei futuri cittadini, all’assunzione di responsabilità di ciascuno rispetto alla tutela dei beni di tutti e contro il pericolo, ancora più concreto in tempi segnati dalla pandemia e dal conseguente impoverimento del tessuto socio-economico di molte realtà del nostro Paese, del rafforzamento pervasivo del sistema criminale. Seguendo quindi l'incitamento dello stesso Borsellino "parlate della mafia, parlatene sui giornali, alla radio, in televisione, però parlatene" , il disegno diventa veicolo del messaggio di coraggio del collega e amico Giovanni Falcone "Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola".
Per approfondire consigliamo la consultazione del ricco catalogo MLOL
in particolare segnaliamo le interviste, le dichiarazioni e gli interventi televisivi raccolte nei filmati:
[12/05/2021]