Una stazione ferroviaria costruita in mezzo al nulla tra campi polverosi e qualche albero da frutto. Fermo c'è un treno, che non va più da nessuna parte ma porta dappertutto e, nel treno, non scompartimenti, ma banchi di legno e una lavagna. Fuori, sulla porta del vagone, qualcuno ha scritto con incerta calligrafia: "Escuela Artículo 123".
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Vi fanno scuola trenta alunni e un anziano maestro, perchè questa è una delle scuole-vagone e scuole ambulanti, previste dal governo messicano per i figli di dipendenti delle ferrovie, famiglie 'nomadi', sempre in viaggio ad aggiustare binari o tirare cavi dell'elettricità. Ikal ha 11 anni e sogna di diventare insegnante, è amico di Chico e conta i treni che passano insieme a Tuerto, è segretamente innamorato di Valeria, vive mille avventure con il suo cane Quetzal. I volti di tutti loro sono immortalati in una foto in bianco /nero, parte integrante d'un fascicolo della Dirección General de Educación che è sulla scrivania di Hugo Valenzuela e don Ernesto, l'anziano maestro della scuola che sta per andare in pensione. Alcuni politici vogliono approfittare di questo pensionamento, per archiviare definitivamente quel modello educativo giudicato inutile e antiquato e Hugo deve decidere se convalidare la chiusura. In un viaggio nel passato, che metterà a rischio anche il suo futuro, Hugo scoprirà che ci sono cose che lasciano tracce indelebili, come il primo amore o ...un insegnante che con passione e coraggio apre le finestre sul mondo.