A 6 anni Tobias rimase nascosto per cinquanta giorni in una soffitta per sfuggire ai nazisti. Per il suo compleanno Livia ricevette una bicicletta rossa che aveva tanto desiderato, ma l'anno dopo, quando venne stabilito che gli ebrei non potevano possedere mezzi di trasporto, Livia dovè consegnarla alle autorità.
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Di due famiglie numerose, Selma e sua sorella furono le sole a sopravvivere all'Olocausto. Alla liberazione del campo di Bergen-Belsen, Susanna era così debole che dovette essere trasportata fuori dalla baracca in braccio: in una busta teneva stretti gli occhiali e il diario appartenuti a suo padre prima che morisse; Emerich alla fine della guerra fu portato in ospedale: aveva 21 anni, era alto 175 centimetri, pesava 34 chili. Elisabeth, sola, arrivò in Svezia: al sanatorio incontrò altri ragazzi ebrei che come lei erano sopravvissuti ed insieme formarono una piccola famiglia. Tobias, Livia, Selma, Susanna, Emerich ed Elisabeth, bambini o adolescenti durante l'Olocausto, nel v. raccontano le loro terribili esperienze, quel che successe a loro e alle loro famiglie, cosa provarono, come si salvarono, ciò che hanno perso, raccontano di fame, scuole interrotte, famiglie divise, sogni infranti. Ma anche di una nuova accoglienza dopo la guerra, e di come si può continuare a vivere, nonostante tutto. Età di lettura: da 10 anni.