Giorgio Caproni è da tempo considerato uno dei maggiori poeti del nostro Novecento, eppure sostanzialmente sconosciuta era rimasta la sua attività di narratore, infine recuperata dalle terze pagine dei quotidiani da una recente edizione garzan-tiana dei racconti.
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Michela Baldini, che ha collabo-rato con Adele Dei nella preparazione di quel libro (Racconti scrìtti per forza, Milano, 2008), analizza adesso per la prima volta in modo compiuto da un punto di vista critico la produzione narrativa, unendo al rigore della filologia gli strumenti della ricerca narratologica e dell'analisi tematica. Al centro della sua attenzione il problema del rapporto tra lingua della prosa e lingua della poesia (indagato attraverso lo studio di un preciso modello di riferimento individuato nel trattato Arte e poesia di Adelchi Baratono), e la ricerca di temi significativi che consentono il costante rinvio all'opera in versi quali la guerra, il viaggio, la ricerca della parola.... Costantemente presente all'analisi l'interrogativo sul punto di vista e sulla focalizzazione, nonché quello sul gioco dei rimandi letterari che consentono di evidenziare i meccanismi della mise en abi-me e dell'ironìa, individuando tra l'altro nella stesura del romanzo interrotto La dimissione un preciso modello di riferimento nel testo agostiniano delle Confessioni. Uultimo capitolo sulla Correzione dei racconti si sofferma invece opportunamente sulle varianti d'autore, partendo da un significativo campione di riscrittura dei testi.