L’opera illustra la produzione letteraria di Trilussa come scrittore di favole che l’Autore suddivide in rimodernate e moderne. Nelle prime Trilussa riplasmava gli argomenti tratti da altri autori, come Fedro, Balaam ed Esopo e nelle seconde, nelle quali lo scrittore romano elaborava personalmente tutto il racconto.
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Il Brigante Colonna pone in rilievo il fatto che Trilussa è considerato universalmente come il poeta degli animali parlanti che egli fa parlare normalmente di morale, di onestà e di politica con la bonarietà del buon senso popolare romano. Nel volume sono riportate alcuni versi ricchi di satira tratte anche da libri oramai introvabili come “Le stelle di Roma” e le poesie intitolate “Er Pappagallo”, “La libbertà de pensiero”, “L’unità der partito”, “L’incarico a la Volpe” e “Er Bacillo”, rappresentative delle poesie d’ispirazione politico-sociale tanto care a Trilussa che però mai militò all’interno di alcun partito politico.