L'arcipelago è un insieme di isole tra loro separate, ma connesse da una comunanza geografica e geologica. È il modo di essere della «malinconia», mondo di comportamenti, idee e sentimenti apparentemente frammentari, ma legati da una storia e una fenomenologia che accompagna la cultura e la civiltà da cui tutti proveniamo. La malinconia è la Dea della cultura occidentale antica e moderna.
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Arcipelago Malinconia è il titolo del volume tratto dal Convegno tenuto a Roma al Teatro Argentina il 9, 10 e 11 novembre 1999. Il volume è introdotto da James Hillman, famoso maitre a penser e ultimo allievo vivente di Jung. La prima parte riguarda tre grandi Scenari della malinconia («Il corpo malinconico», «La mente malinconica» e «Malinconia dei molti: ovvero malinconia e comunità») sui quali riflettono psichiatri e psicoanalisti (E. Borgna, M. T. Colonna), studiosi dell'antichità greca (A. Roselli), storici della cultura e delle idee (A. Prosperi, M. Galzigna, M. Ciavolella, A. Quondam), critici letterari e saggisti (N. Fusini, A. Dolfi, J. Risset, P. Fasano, L. Barile, P. Matvejevic), teorici della politica e politici (R. Esposito e R. Rossanda). Il volume, curato e prefato da Biancamaria Frabotta, si conclude nella seconda parte con una originale rassegna di saggi che esemplificano cinque parole-chiave della malinconia: Umori (J. Schiesari), Silenzi (S. Agosti), Specchi (M. Fusillo), Travisamenti (F. Brevini), Lontananze (A. Prete).