Nel v. uno studio sullo sviluppo della monetazione nell’antica Roma e sulle attività delle due figure professionali che a Roma svolgevano lavoro di operatori bancari: gli argentieri e i nummulari. L’A.
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, attraverso l'esame di fonti letterarie, epigrafiche, monumentali, e le monete, delinea la storia e l'evolversi della figura dei cambiavalute, detti nelle fonti latine 'argentieri', che, ampliando l'attività, diventarono nel corso dei secoli veri e propri banchieri; individua nella seconda metà del secolo IV a.C. l’epoca della loro prima comparsa nel Foro Romano ed illustra i motivi politici ed economici che ne determinarono l'incremento nel corso dei secoli, nelle province occidentali e orientali dell’Impero; specifica quali fossero i servizi offerti dagli argentieri, non solo cambiamonete ma anche praticanti regolare servizio di deposito e cassa. Il lavoro dei nummulari, invece, si diffuse intorno al II secolo d.C. e consistette nel saggio e il cambio delle monete, cui erano adibiti agli inizi solo gli schiavi ma praticato poi anche da liberti e da nati liberi. Un cenno infine sulla legislazione della materia nonchè uno schema del sistema monetario romano con descrizione dei tipi di moneta. Gli argomenti trattati trovano riferimento nei 'reperti' conservati nella sala LVI del Museo della Civiltà Romana.