biblioteche, roma, libri, cd, dvd, prestito, consultazione, autori, editori, scuole, lettura, multicutura, multietnica, internet, wifi, biblioteche roma, biblioteche comune di roma

I commenti più recenti

  • Una vita come tante

    Yanagihara, Hanya

    • 30/12/2025
      Il libro è scritto bene coinvolge ma è un concentrato di disgrazie su una sola persona
  • Viaggio al termine della notte : romanzo

    Céline, Louis-Ferdinand

    • 30/12/2025
      La realta' del linguaggio
      Un racconto in tempo di guerra crudo, carnale e disincantanto. Il linguaggio e' diretto, senza abbellimenti e le situazioni sono ironicamente grottesche. L'ho letto ascoltando anche la bellissima audiolettura fatta da Stefano Fresi, che ha saputo dare vita alle parole dell'autore. Un'opera che non lascia indifferenti, scritta da un autore discusso e spesso strumentalizzato.
  • Cesare : la conquista dell'eternità

    Angela, Alberto

    • 30/12/2025
      Giselda Massari Le radici dell’Europa
      Questa volta Alberto Angela si concentra sulla figura leggendaria di Caio Giulio Cesare, che attraverso la sua politica e azione espansionistica pose le basi per il disegno dell’Europa. La fonte cui attinge è il De bello gallico, ovvero i diari di Cesare sulla conquista della Gallia, opera nota a chi abbia fatto studi classici, non fosse altro perché la maggior parte delle “versioni” da tradurre dal latino derivano proprio da quel testo. Con stile agile, senza mai scadere nel superficiale, Angela ci fa rivivere i momenti salienti dell’impresa catturando la nostra attenzione pagina dopo pagina.
  • C'era una volta un regno

    Augias, Natalia

    • 30/12/2025
      Giselda Massari Il fascino dei Windsor
      Un bel libro in equilibrio fra storia e costume. Perché, inutile negarlo, la monarchia inglese suscita sempre curiosità e interesse. E soprattutto nei tempi più recenti, da Diana in poi, le vicende umane dei protagonisti ci hanno maggiormente coinvolti. Con garbo e senza scadere nel pettegolezzo, l’autrice si sofferma su retroscena e cronache, senza dimenticare il contesto ricco di storia e valore della monarchia inglese e del suo popolo. Un popolo forte e orgoglioso che sopportò stoicamente l’assedio di Hitler grazie anche all’esempio della Corona che non mise in salvo se stessa come altri (ahimè) fece, ma restò al suo posto, accanto al suo popolo. Uno pragmatico sguardo al futuro prefigura forti cambiamenti necessari per rimanere al passo di tempi sempre più minacciosi e incerti. Consigliato.
  • I geni altruisti : come il DNA può essere usato per migliorare la nostra vita

    Milanesi, Gabriele

    • 29/12/2025
      Valeria Vecchi Un'introduzione alle biotecnologie un po' datata
      Questo libro, sebbene non recentissimo, e' un ottimo volume per avvicinarsi al mondo delle biotecnologie. Il Professor Milanesi con un linguaggio alla portata di tutti ci spiega come sono nate le tecnologie del DNA ricombinante e come vengono impiegate nella medicina e nella produzione industriale. Questi temi, ancora ampiamente dibattuti, vengono qui presentati con grande rigore scientifico e con una trattazione scevra da ideologie. Certo, la posizione dell'autore e' chiara, ma le sue affermazioni sono supportate dai dati.
  • Piomba libera tutti

    Malvaldi, Marco

    • 29/12/2025 Peccato
      Non me ne vogliano il Malvaldi e la consorte, ma preferivo il BarLume com'era prima. Quando non c'era Alice. Capiamoci, il personaggio è ben scritto, simpatico, battagliero verace e credibilissimo. L'inghippo sta nel fatto che, da quando Alice fa coppia fissa con Massimo e hanno sfornato un pupattola, Alice è diventato un membro fisso del cast. E il problema risiede nel ruolo che Alice ricopre: un vicequestore non può sparire e riapparire alla bisogna, quando fa comodo alla trama, perché i lettori di Malvaldi sonoabituati ad una scrittura intelligente ed onesta intellettualmente. Quindi, avere Alice in forza al BarLume implica che le indagini seguano un'altra direzione, oltre a quelle della Banda della Maglia di Lana e di Massimo: la direzione delle indagini della polizia. E se da un lato questo ulteriore tracciato è giustificato e dovuto alla presenza in scena di Alice, per le ragioni espresse sopra, dall'altro si perde l'effetto Cabot Cove che avevano i primi romanzi: non più un tizio tutto sommato comune, che si ritrova invischiato in un omicidio e tenta di risolverlo, à la Jessica Fletcher della Versilia, e per il quale parteggi; è diventato una sorta di poliziesco fatto e finito. Ben scritto, per carità, ma che ha perso irrimediabilmente la verve e la freschezza che lo caratterizzava
    • 22/12/2025
      Il BarLume colpisce ancora
      Brillante e piacevole, si conferma l’efficacia della serie del BarLume. La trama è ben costruita e scorrevole, con un equilibrio riuscito tra indagine, ironia e un pò di malinconia.
  • Tre

    Perrin, Valérie

    • 28/12/2025
      Meraviglioso!
      Come sempre Valerie Perrin ci tiene inchiodati al libro che si legge tutto d'un fiato tra sentimenti e misteri!
  • La rosa e la spina

    Bertola, Stefania

    • 28/12/2025 Federica Bombi Divertente
      Racconto molto simpatico, lettura scorrevole e divertente. Forse l'epilogo me lo aspettavo più "elaborato" ma devo dire che il tutto mi ha regalato momenti molto piacevoli.
  • Continuare

    Mauvignier, Laurent

    • 28/12/2025
      Federica Foca' Molto bello
      Il Kirghizistan è un aspro paese dell'Asia Centrale che si sviluppa lungo la via della seta. In pochi lo conoscono, alcuni non lo hanno mai nemmeno sentito nominare. In effetti, è una terra dove si pratica ancora il nomadismo; è famosa per i suoi magnifici cavalli, ma di certo non è una meta agognata dagli occidentali. E allora cosa ci fanno lì una donna francese di mezza età in compagnia di un adolescente dall'aria imbronciata? Si vede al primo sguardo che Sybille e Samuel, questi i loro nomi, sono spaesati e non sanno quali accortezze prendere in una terra come quella, distante migliaia di chilometri da casa loro e con usanze radicalmente diverse da quelle a cui sono abituati. Non a caso, non sono nemmeno arrivati alla prima tappa del loro viaggio quando vengono circondati da un gruppo di nomadi minacciosi. Sybille e Samuel cavalcano su due esemplari magnifici, e non si rendono nemmeno conto che il furto di cavalli è un'attività assolutamente normale in Kirghizistan, quindi viaggiare da soli è una follia. Probabilmente, gli uomini che li circondano vogliono i loro cavalli, o comunque hanno cattive intenzioni. Sia come sia, Sybille e Samuel, che naturalmente sono madre e figlio, per fortuna o per caso escono da quella situazione impossibile e riescono ad arrivare a destinazione. Vengono accolti da una coppia del luogo, che li prende a benvolere con l'ospitalità tipica di quelle terre dove il furto di cavalli sarà anche un'attività rispettata e considerata onorevole, ma resistono il senso di appartenenza ad una comunità e la solidarietà tra esseri umani. Certo, quella coppia generosa di kirghisi si domanda quali siano i problemi di quei due occidentali. Samuel ha un atteggiamento rancoroso e non guarda nessuno in faccia, mentre Sybille si sforza di essere gentile, ma si vede che cerca di soffocare una grande preoccupazione. E infatti, è lì per suo figlio. Il ragazzo, in Francia, si stava smarrendo sempre di più, e ormai aveva imboccato una via molto pericolosa. Allora, pur di non farcelo rimanere per sempre, in quella strada sbagliata, Sybille aveva venduto un appartamento a cui teneva moltissimo e aveva deciso di fare quel viaggio. Tutti l'avevano presa per pazza quando aveva comunicato che lei e Samuel sarebbero partiti per il Kirghizistan, a cominciare dal suo ex marito, il padre di suo figlio, che le aveva detto che un'incapace come lei non avrebbe retto nemmeno un giorno in quel paese sperduto e che gli avrebbe telefonato subito per chiedergli di venirli a prendere. E invece, Sybille e Samuel sono ancora lì. Sybille non ha più speranze per se stessa, ma è una madre che ama suo figlio ed è disposta a qualsiasi sacrificio per aiutarlo ad essere migliore. E poi, ha due aiutanti d'eccezione: due magnifici cavalli, Starman e Sidious, che entrano in relazione con lei e con suo figlio come e meglio che se fossero esseri umani. Laurent Mauvignier è attualmente uno degli scrittori francesi più stimati, e ha vinto numerosi premi e riconoscimenti. "Continuare" è uno dei suoi quattordici romanzi e, leggendolo, si comprende molto bene il motivo del successo dell'autore. Le prime pagine scorrono un po' lente, è vero; e in effetti, l'opera non è certo piena di accadimenti e di colpi di scena. Andando avanti nella lettura, tuttavia, si scopre che allo scrittore francese non interessa una trama appariscente; il suo obiettivo, infatti, è di scavare nella psiche dei due protagonisti. Pagina dopo pagina, infatti, vengono svelati i segreti di Sybille e Samuel, gli avvenimenti del loro passato e i loro pensieri più nascosti. Così, poco a poco viene fatta luce sulla loro interiorità; il motivo per cui sono diventati quello che sono diventa chiaro, e si scoprono alcune loro scelte talvolta discutibili, proprio come accade a tutti gli esseri umani. Il personaggio di Sybille, così, viene perfettamente delineato nella sua complessità. È una donna che nasconde delle sofferenze, ma di fronte alla sofferenza del figlio si rimbocca le maniche
  • Ultime della notte

    Márkaris, Pétros

    • 28/12/2025
      Federica Foca' Da non perdere
      Ultime della notte" è il primo romanzo del ciclo dedicato al commissario Kostas Charitos dallo scrittore Petros Markaris, nato ad Istanbul ma naturalizzato greco. È un giallo divertente, scorrevole e godibilissimo, piacevole al punto che ne è stata tratta una trasposizione cinematografica, la serie televisiva "Kostas", con lo strepitoso Stefano Fresi nei panni del protagonista. Come ogni bel giallo che si rispetti, il principale merito del suo successo è del personaggio dell'investigatore. Charitos ha un cattivo carattere e un passato poco chiaro, ma è straripante di simpatia, anche e soprattutto perché non vorrebbe affatto risultare simpatico. In effetti, a lui piace fare il duro, e lo è. Sa come affrontare le difficoltà e non esita ad utilizzare le maniere forti se necessario. Ma sotto la sua scorza di durezza e forse di chili in sovrappeso c'è un cuore; è la parte migliore di lui, ma la nasconde. Tuttavia, quando sta con sua figlia le sue difese crollano e si mostra per quello che è: un uomo capace di grande tenerezza ed umanità, anche se si è indurito a causa del suo mestiere. Altro pregio del romanzo è la trama, complessa ma non difficile da seguire. Inoltre, andando avanti nella lettura la suspense non viene mai meno, e si rimane nel dubbio sulla soluzione del mistero fino al sorprendente finale. Il problema, dunque, è che chi legge "Ultime della notte" rischia di innamorarsene, con conseguente visita in libreria per comprare gli altri romanzi della serie.
  • Inés dell'anima mia

    Allende, Isabel

    • 28/12/2025
      Federica Foca' Un vero gioiello
      Inés dell'anima mia, Isabel Allende. Per molti, il Cile è solo un paese lungo e stretto, famoso per la sua produzione di vino e per il fatto di essere attraversato dalle Ande. Tutti conoscono il suo passato recente e ricordano con raccapriccio il terribile colpo di stato che nel '73 ha rovesciato il legittimo governo democratico di Salvador Allende. In pochi, tuttavia, conoscono la storia della fondazione del Cile; ed è un peccato, perché è stata un'avventura affascinante, intrisa delle lacrime e del sangue della manciata di uomini e di donne che vi parteciparono. Per saperne di più, occorre risalire a circa cinquecento anni fa. All'epoca, la spagnola Inés Suárez non era altro che una giovane sartina analfabeta che non aveva mai messo piede fuori di Plasencia, la cittadina in Estremadura dove era nata e cresciuta. Certo, aveva sentito parlare di alcuni uomini temerari che, sprezzanti del pericolo, avevano lasciato la loro casa e soprattutto la loro moglie per andare alla conquista del Nuovo Mondo, una terra lontana e sconosciuta che era stata scoperta alcuni anni prima da un certo Cristoforo Colombo. Prima di cominciare la traversata delle acque insidiose che portavano in quei luoghi tanto remoti, in genere quegli avventurieri dovevano fare fuoco e fiamme per ottenere l'autorizzazione a partire da parte dell'Imperatore Carlo V. Quando ci riuscivano, giuravano alla moglie che presto sarebbero tornati e che avrebbero portato con loro ricchezze inimmaginabili, che avrebbero fatto vivere nel lusso la famiglia per intere generazioni. In realtà, chi partiva in genere era stufo della vita che aveva in patria, e si guardava bene dal tornare. Inés tutte queste cose le sapeva bene. Era giovane, ma non ingenua, e fin da piccola si era fatta un'idea precisa di come funzionavano certi meccanismi. Ma non avrebbe mai pensato che pure suo marito Juan sarebbe salito su una nave che lo avrebbe portato alla conquista del Nuovo Mondo, rendendola una di quelle mogli che erano tali solo sulla carta, ma che in realtà ormai erano sposate con un fantasma. Inés, però, era fatta di tutt'altra stoffa. Non amava più da anni quel donnaiolo e fedifrago di suo marito, che aveva saputo regalarle solo tanto piacere fisico. Tuttavia, anche se nemmeno lei se ne rendeva conto era una donna coraggiosa e indomita, e la condizione di sposa abbandonata non faceva proprio per lei. Così, aveva preso la decisione irrevocabile di andare a scovare Juan là dov'era, ai confini del mondo; e tanto aveva fatto che era riuscita a partire. Quando era salita sulla nave che le avrebbe fatto solcare acque insidiose oltre ogni immaginazione, Inés sapeva che stava andando incontro ad un futuro incerto. Ma non si aspettava certo il modo in cui, una volta arrivata a destinazione, si sarebbe compiuto il suo destino; non lo avrebbe immaginato nemmeno nei suoi sogni più audaci. Sì, perché nel Nuovo Mondo avrebbe contribuito niente meno che alla fondazione del Cile, il paese che le sarebbe entrato nel sangue e che avrebbe amato più degli uomini della sua vita. "Inés dell'anima mia" è un romanzo di Isabel Allende pubblicato nel 2006, interamente basato su fatti storici, approfonditi dall'autrice per ben quattro anni prima della stesura. La grande scrittrice cilena, da sempre innamorata del suo paese e ammiratrice delle donne indomite, ha trovato in Inés Suárez una figura che rappresenta una sintesi di entrambi questi aspetti. Così, l'ha resa protagonista della sua opera, che è un omaggio alla storia del Cile, ma anche un tributo all'audacia senza fine delle donne, che con la loro forza interiore sono in grado di compiere miracoli, anche se oggi come ieri questo viene loro poco riconosciuto dagli uomini. Inés Suárez, di questa forza, ne ha da vendere. È una donna che talvolta conosce la paura, certo. Arrivare ai confini del mondo da sola comporta molti rischi, e non si affronta il pericolo senza che i polsi tremino. Tuttavia, Inés sa sempre come difendersi.
  • Italiana : romanzo

    Catozzella, Giuseppe

    • 28/12/2025
      Federica Foca' Molto bello
      La protagonista è Maria Oliverio, detta Ciccilla, che è stata la prima e unica donna a guidare una banda di briganti contro l'esercito regio. Catozzella ha studiato attentamente la documentazione storica riguardante la vita della Oliverio e, pur rimanendo assolutamente fedele alla realtà dei fatti, è riuscito con grande maestria a fare emergere la sua figura in tutta la sua umanità. Il compito di descriverla non era facile, perché Ciccilla ha rappresentato un mito per i suoi contemporanei, che le erano grati per il bene che faceva loro. Eppure, Catozzella ci è riuscito con la bravura di sempre. Ha reso la sua Ciccilla una donna sprezzante del pericolo, amante della giustizia e capace di slanci di generosità verso le persone che le stanno vicino; non le mancano, tuttavia, dei lati oscuri e dei tratti di ferocia che sono alla base delle sue azioni non meno delle motivazioni nobili, che pure esistono. Maria è dunque una donna piena di contraddizioni; in lei, convivono luci ed ombre, paura e coraggio, virtù e malvagità, ed è proprio questo che la rende umana. Non a caso, è molto più valorosa del marito, a sua volta bandito ma buono solo a farla soffrire. A rendere ancora più affascinante la narrazione è lo sfondo della natura calabrese, in particolare dei monti della Sila. È come se quei luoghi aspri, ma a loro modo ospitali, diventassero parte attiva dell'azione, cercando di proteggere la protagonista come possono. È anche per le descrizioni indimenticabili del paesaggio calabrese che "Italiana" è da considerarsi un romanzo da non perdere, frutto della penna di uno scrittore che è diventato una fulgida stella nel firmamento della letteratura del Bel Paese.
  • Il libraio di Selinunte

    Vecchioni, Roberto <1943- >

    • 28/12/2025
      Federica Foca' Un gioiellino
      Il libraio di Selinunte, Roberto Vecchioni. Le parole sono importanti, anzi; sono tutto. Servono a scambiarsi delle informazioni, certo; ma possono fare molto di più. Attraverso le parole, si possono comunicare sentimenti di affetto e di amore, stabilendo legami che perfino la morte non può nemmeno riuscire a scalfire. Al contrario, una sola parola sbagliata può fare male come una coltellata. Nicolino ha tredici anni, e sulla forza delle parole non ci ha mai riflettuto granché. È un ragazzino come tanti, magari particolarmente timido e sognatore; proprio come accade a quasi tutti i suoi coetanei, qualche volta gli va di studiare e qualche volta no. Se fa il bravo e prende buoni voti, i genitori la domenica lo portano a prendere il gelato nel bar della piazza centrale di Selinunte, lo splendido paese siciliano dove vive. Certo, una volta, a scuola, gli è successo qualcosa di strano. Quel giorno, Nicolino era distratto; invece che ascoltare la lezione, si era messo a fissare incantato il volo di una farfalla. L'insegnante se ne è accorta e gli ha chiesto di ripetere a tutta la classe quello che lei stava spiegando. E allora, il ragazzino ha cominciato a parlare, e le parole gli sono uscite di bocca da sole. Così, si è messo a declamare i sublimi versi di poesia che la docente stava recitando come se non avesse mai fatto altro in vita sua. Eppure, prima di allora lui quel poema non sapeva nemmeno che esistesse. Certo, Nicolino è rimasto colpito da quell'episodio, ma non gli ha dato importanza più di tanto. È tornato alla sua vita di sempre, fatta di giochi con gli amici, di gelati la domenica e di visite ai superbi templi greci che la fortuna gli ha messo a disposizione facendoglieli trovare vicino casa, raggiungibili senza alcuno sforzo. Così, per un po' la sua vita è andata di nuovo avanti all'insegna della più grande, apparente tranquillità. Fino al giorno in cui Nicolino si sveglia e capisce che, all'improvviso, tutto è cambiato. A Selinunte, ovunque vada, nessuno si ricorda più il significato delle parole. Le persone non sono più capaci di associare dei nomi agli oggetti più comuni; per loro, dire "casa" o dire "cavallo" è la stessa cosa. Addirittura, i suoi concittadini non si ricordano nemmeno più come si chiama il loro amato paese. A Nicolino, però, no, questo non è successo. Lui, il significato delle parole se lo ricorda. Forse perché lui è l'unico ad avere conosciuto l'uomo più brutto e più strano che si sia mai presentato a Selinunte: il libraio. "Il libraio di Selinunte" è un romanzo del grande cantautore, insegnante e scrittore Roberto Vecchioni. È un'opera di poco più di sessanta pagine, che si legge tutta d'un fiato. Al termine della lettura, rimane l'emozione di essersi goduti una storia scritta in modo sublime. Non sono solo le meravigliose citazioni, tratte da alcune tra le più geniali opere letterarie di tutti i tempi, a dare questa sensazione. Il merito è anche dello stile personale di Vecchioni, che racconta la favola di Nicolino scegliendo le parole come sa fare solo chi le ama profondamente, e infatti non ne sbaglia una. Usa solo le espressioni più evocative, poetiche, oniriche, e così il lettore si accorge di essere trascinato in alto dalla loro forza. Le vicende del ragazzino e del libraio, che poi è il vero protagonista, si svolgono dunque come in un sogno; non è un incubo, ma nemmeno un bel sogno. È uno scenario in cui tutto può accadere, anche le cose più strane, e infatti tutto accade; Nicolino non si meraviglia, ma accetta anche gli avvenimenti più assurdi con naturalezza, la stessa con cui accoglie il libraio, tanto brutto fuori quanto ricco di interiorità dentro. Sono le persone come Nicolino ed il libraio, sembra voler affermare l'autore, che possono ancora salvare il mondo. In tempi in cui l'umanità maltratta le parole, usandole senza essere consapevoli del loro significato, per fortuna esiste ancora qualcuno come Vecchioni, che cerca di ricordarcene il senso.
  • La sconosciuta della Senna : [romanzo]

    Musso, Guillaume

    • 28/12/2025
      Federica Foca' Da leggere
      Il capitano della polizia Roxane Montchrestien, professionista tanto brava quanto scorbutica. Un brutto giorno, i suoi capi decidono di staccare per lei un bel biglietto di sola andata per l'ufficio affari non convenzionali della polizia di Parigi, il classico cimitero degli elefanti dove vengono trasferiti i poliziotti caduti in disgrazia. Certo, lavorare lì è sempre meglio che essere licenziata, come avevano pensato in un primo momento di fare. Ma a Roxane il pensiero di prestare servizio in un reparto dove probabilmente la maggior parte delle chiamate che riceverà saranno di persone che credono di aver avvistato un UFO dà lo sconforto. E pure l'urto dei nervi. Così, quando arriva nel suo nuovo ufficio e capisce che ad assisterla ci sarà solo Valentine, una studentessa della Sorbona che sta preparando una tesi proprio sull'ufficio affari non convenzionali, Roxane non ci mette niente a prendersela con la povera ragazza, che si sorbisce lo sfogo della poliziotta con nonchalance tutta francese. Forse, in cuor suo, la giovane ha capito che ha davanti un cane che abbaia, ma non morde. E infatti, Roxane è irascibile, ma non farebbe male ad una mosca. Inoltre, la capitana è brava nel suo lavoro, ma brava veramente; per lei, essere un poliziotto non è solo un mestiere, ma qualcosa che le scorre nelle vene come il sangue. Non a caso, agli ingranaggi del suo cervello basta poco per mettersi in moto; ed è proprio questo che succede quando accade un fatto bello grosso. Pochi giorni prima di Natale, all'ufficio affari non convenzionali arriva la notizia che hanno trovato una giovane donna che faceva il bagno nella Senna in evidente stato confusionale, vestita solo di un orologio. Ma questo non sarebbe niente; il punto è che la sconosciuta, che nel frattempo è riuscita inspiegabilmente a scappare, ha il DNA di una violinista morta qualche tempo prima. Di fronte ad un evento simile, la poliziotta comincia a dubitare. Se non si può essere vivi e morti allo stesso tempo, quale intrigo si nasconde dietro questa storia che sembra odorare sempre di più di paranormale? "La sconosciuta della Senna" è un giallo del 2020 di Guillaume Musso, scrittore francese famoso ed apprezzato anche in Italia. L'autore, nelle sue opere, si trova spesso ad affrontare tematiche riguardanti il dopo vita, con un approccio aperto alla possibilità che l'esistenza continui in un modo diverso dopo la morte. In "La sconosciuta della Senna" il tema del paranormale è presente, ma non è l'elemento centrale del romanzo, che è incentrato piuttosto sulla risoluzione del mistero che si nasconde dietro l'apparizione e la sparizione della sconosciuta. Così, l'autore mette in scena una sorta di gioco ad incastro, composto da una serie di meccanismi collegati tra loro in modo apparentemente inspiegabile. Ed è immediatamente chiaro che l'enigma possa essere risolto solo da qualcuno capace di rimanere saldo di fronte ad avvenimenti che non sembrano avere una spiegazione razionale. Musso, così, costruisce un'opera estremamente godibile, con una trama avvincente e priva di cali di tensione, tanto da tenere incollati alla lettura pur di sapere come va a finire. In effetti, il grande pregio del romanzo è di non essere per niente scontato, perché niente è come sembra e ogni spiegazione degli eventi è valida, ma anche il suo contrario. Il personaggio della protagonista, Roxane, rimane a sua volta avvolto nel mistero. Della sua vita privata non si sa quasi nulla, se non che è spaventosamente sola, anche se riesce a gestire in qualche modo questa situazione. La poliziotta, tuttavia, ha un lato profondamente umano che tiene nascosto perfino a se stessa, ed è per questo che si accaparra le simpatie del lettore. Sono ben delineati anche gli altri personaggi, come Raphaël Batailley, uno scrittore coinvolto nelle indagini, che nasconde nel suo passato un trauma che pesa come un macigno sulla sua anima. "La sconosciuta della Senna", dunque, è un romanzo assolutamente consigliabile.
  • Molto obbligato, Jeeves

    Wodehouse, P. G.

    • 28/12/2025
      Federica Foca' Indimenticabile Jeeves
      P. G. Wodehouse, Molto obbligato, Jeeves. Talvolta, il destino beffardo sceglie in modo del tutto arbitrario uno sfortunato malcapitato e si diverte a tormentarlo. Così, accade che un povero milionario, ingiustamente preso in antipatia dalla sorte malevola, si trovi a dover affrontare delle traversie alle quali è del tutto impreparato. Queste tribolazioni possono diventare dure al punto che avrebbero intenerito il cuore perfino del compianto Shakespeare, che non sarebbe arrivato a far struggere così tanto i suoi personaggi nemmeno nella più drammatica delle sue tragedie. Peccato che Bertram Wilberforce Wooster, il trepidante gentiluomo inviso alla sorte di cui si sta parlando, non si ricordi nemmeno uno dei versi immortali dell'esimio Bardo di Avon, che pure è un suo illustre connazionale. Quando il suo inappuntabile maggiordomo Jeeves gli fa una citazione da un'opera del celeberrimo drammaturgo, infatti, ci fosse una volta in cui l'ineffabile Bertie la riconosca. Eppure, c'è stato un tempo in cui il brioso giovane frequentava l'Università di Oxford e allora, che lo volesse o no, qualche manuale di letteratura era stato costretto a sfogliarlo. Ma tant'è; la scarsa famigliarità con Shakespeare non è certo un crimine, e comunque non può costituire un motivo valido per essere bersagliati dal fato avverso. Tanto più che i trascorsi scolastici di Bertie non sono stati sempre insoddisfacenti. Che dire, infatti, di quando il gagliardo gentiluomo, allora zelante studente alla scuola preparatoria Malvern House, ha vinto un premio per la conoscenza delle Sacre Scritture? Sicuramente, i più concorderanno che un giovane di siffatta stoffa si meriti quantomeno un premio anche da parte del Creato. E invece, la sua vetusta consanguinea zia Agatha non fa altro che rimproverarlo, dandogli addirittura dell'invertebrato senza spina dorsale. Per fortuna un'altra sua attempata antenata, la brillante zia Dahlia, gli vuole bene e lo invita spesso a Brinkley Court, la sua residenza estiva. Quando questo accade, lo spumeggiante giovane si gode i piatti prelibati di Anatole, il prestante cuoco francese che sforna pietanze che fanno impallidire di invidia gli stessi dei dell'Olimpo. Stavolta, però, nemmeno la cucina del valente francese può lenire le preoccupazioni di Wooster. Tutto è cominciato quando Ginger Winship, un suo amico fraterno, ha deciso di presentare la sua candidatura alla Camera dei Comuni come conservatore. Fin qui, poco male. Il punto è che la vetusta antenata zia Dahlia ha pensato bene di affidare a Bertie il compito di aiutare l'aspirante deputato nella campagna elettorale. Inizialmente, l'ingrato compito non aveva spaventato più di tanto il nostro, che aveva pensato che sarebbe bastato girare di casa in casa per parlare, a chi avrebbe avuto la bontà di aprirgli la porta, delle mirabolanti imprese di Ginger. Peccato che a rovinare i buoni propositi dell'intrepido gentiluomo sia sputato un registro dove sono ricordati alcuni peccatucci di gioventù di Winship. Niente di così riprovevole, certo; giusto qualche notte passata in cella per le bravate commesse dopo una solenne sbronza. Tuttavia, questo è proprio il genere di spacconate che potrebbero non piacere all'austero elettorato conservatore, e si dà il caso che quel registro, compilato dai membri del "Giovane Ganimede", un'associazione che riunisce i più distinti maggiordomi inglesi, sia finito in mani nemiche, che potrebbero divulgarne il contenuto. E allora, in queste circostanze addirittura così spinose, Bertie si trova a non sapere che pesci prendere. L'unica speranza, come sempre, è che il suo operoso maggiordomo Jeeves faccia qualcosa. Altrimenti, si scatenerà una serie di guai con conseguenze potenzialmente catastrofiche. "Molto obbligato Jeeves" è il nono romanzo che lo scrittore inglese Wodehouse ha dedicato alle strampalate imprese di Bertie Wooster e del suo maggiordomo Jeeves, di cui in quest'opera compare finalmente il nome di battesimo: Reginald.