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I commenti più recenti

  • Noi due ci apparteniamo : sesso, amore, violenza, tradimento nella vita dei boss

    Saviano, Roberto

    • 18/09/2025
      Un reportage molto interessante, scritto in pieno stile Saviano (questa capacità dell'autore di "narrativizzare" una materia ostica, generalmente non tradotta in narrativa). Alcune storie però risultano più coinvolgenti di altre. L'unica pecca del libro a mio parere è che ci sono a volte troppi dati che probabilmente potevano essere omessi (nomi di persone, luoghi, clan, date, intrecci ecc.) per creare meno confusione e dare maggior rilievo e approfondimento alla tematica del libro, ossia l'amore, il sesso, il tradimento nelle vite di questi criminali di mafia. Un altro piccolo appunto: non ho capito il senso dei paragrafetti in neretto all'interno dei vari capitoli, sembrerebbero delle citazioni, ma non lo sono. Magari avrebbe giovato di più (ammesso che l'autore ne fosse a conoscenza) riportare in virgolettato i dialoghi dei "protagonisti".
  • Il mio sottomarino giallo

    Jon Kalman Stefansson

    • 18/09/2025 Ho paura che questo libro sia bello, é un dato di fatto.
      È complicato riassumere in poche righe la bellezza di questo romanzo. Ma direi che é un libro sulla perdita, su un bambino che ha perso la madre da piccolo, e sulle ombre dei morti che sono sempre con noi, finché li ricordiamo. Ma è molto di più, con l autore che torna continuamente su alcune esperienze che l hanno segnato: il difficile rapporto col padre, la musica dei Beatles, la solitudine che pervade l Islanda. E lo fa in una maniera ciclica, poetica, universale. Panta rei, anche la Trabant, il Dio maligno del vecchio testamento, la prima poesia composta dall'umanità e McCartney seduto in un parco.
  • Da Shippo: pasti caldi e gatto ospitale

    Takahashi, Yuta

    • 18/09/2025
      Daniela Bertoglio
      Come il romanzo precedente di Yuta Takahashi, la cosa più bella, per me, è la coloratissima copertina. Il romanzo è la fiera delle banalità: con il solito ristorantino giapponese che sforna solo piatti che sono i comfort food del cliente di turno, un giovane cuoco e una giovane cantautrice che per arrivare a fine mese fa la cameriera e che inevitabilmente si innamorano, l'immancabile micio che gironzola per il locale, clienti tristi e sull'orlo della depressione che dopo 5 minuti nel ristorante, davanti al piatto servito dal cuoco riprendono vita e voglia di vivere, una liceale cardiopatica che non sa se sopravvivrà ad un delicato intervento chirurgico, adolescenti imbranati. Melensaggine a mille, insomma.
  • Giorni selvaggi : una vita sulle onde

    Finnegan, William

    • 18/09/2025
      Non conosco il surf, se non si esclude il meraviglioso Mercoledì da leoni, non conosco la sua cultura nè mi aiuta ignorare nomi e concetti del surfare. Nonostante questo, il libro di Finnegan è scritto talmente bene che, come in un testo di matematica che non punta alle formule ma alla poetica, mi sono sentito trasportato sulle spiagge in attesa di una mareggiata che permetta di scendere in acqua. Non solo poi un racconto di vita sulla tavola, ma un vero è proprio romanzo di formazione che non sfigura acconta ai migliori della tradizione statunitense.
  • L'amica speciale

    Kamali, Marjan

    • 18/09/2025
      L’amica speciale
      Una storia attuale che mi ha emozionato e commosso. Da leggere senz’altro per non dimenticare mai quel che succede in altri Paesi del mondo.
  • Il libro delle case

    Bajani, Andrea

    • 17/09/2025
      Molto originale
      Andrea Bajani, come un sarto che rivolta un abito, inverte la prospettiva della visione della storia. Solitamente gli ambienti fungono da sfondo alla narrazione, in questo romanzo invece l’autore porta in primo piano i contenitori per raccontare gli avvenimenti. Ecco allora che ogni luogo diventa il protagonista per descrivere uno spezzone della vita del protagonista e del suo “entourage”. La narrazione frammentata in brevi capitoli, che rappresentano le tessere di un puzzle in cui vengono descritte località, case, stanze, giardini, macchine e altri posti dove i personaggi si avvicendano lungo una sequenza temporale non lineare, lascia al lettore il compito di riordinare e ricucire le vicende. Anche l’animale domestico, la tartaruga, è contenuto nel suo carapace, quindi chiuso nella sua casa che non può abbandonare. Fanno da sfondo alla vita del protagonista tragici fatti di cronaca nera che hanno macchiato col sangue la storia italiana e che costituiscono riferimenti temporali ben definiti per la collocazione della storia.
  • Il suicidio di Israele

    Foa, Anna <1944- >

    • 17/09/2025
      Israele tra memoria e presente
      “ll suicidio di Israele” è un saggio breve ma intenso, in cui Anna Foa raccoglie le riflessioni di “un’ebrea della diaspora di fronte a quanto sta succedendo in Israele e Palestina”. Un testo che nasce da una sofferenza duplice: da un lato quella per le vittime dell’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre, dall’altro quella per le distruzioni e le morti provocate dalla durissima reazione del governo israeliano. L’autrice non si limita all’attualità, ma ricostruisce le origini e l’evoluzione del sionismo, ricordando come fosse un movimento complesso e plurale, assai diverso dall’immagine monolitica che se ne ha oggi. Un sionismo delle origini distante anni luce dal “suprematismo ebraico” che caratterizza le frange più radicali della destra al potere in Israele, e che – secondo Foa – mina le basi stesse dello Stato ebraico. Il cuore del saggio sta proprio qui: l’analisi di come l’attuale governo guidato da Netanyahu stia conducendo Israele verso un vero e proprio suicidio politico, morale ed etico. Una deriva autoritaria che si traduce in una retorica di isolamento (“soli contro tutti”), mentre “Intanto, cresce l’antisemitismo nel mondo e l’antisionismo si colora sempre più di antisemitismo”. Foa affronta temi spinosi con grande lucidità e onestà intellettuale, senza cedere a schematismi manichei. La sua scrittura cerca di “complicare le banalizzazioni”, di smontare le semplificazioni con cui troppo spesso si parla di Medio Oriente. Non offre soluzioni facili, ma invita a capire: perché senza comprensione, avverte, non esiste futuro. Un saggio che colpisce per la chiarezza e il coraggio con cui mostra la fragilità di Israele di fronte alle scelte dei suoi governanti, ma anche per la voce solidale che l’autrice dedica a tutte le vittime del conflitto.
  • L'impero : la vittoria impossibile

    Riches, Anthony

    • 17/09/2025
      La coorte dei Tundri e i pretoriani
      In questo romanzo storico la corte dei Tundri viene inviata contro un ex-pretoriano ribelle che ha organizzato una nutritissima banda di disertori, banditi e schiavi liberati con cui imperversa in Gallia. Il solito ciambellano di Commodo ricatta le famiglie degli ufficiali per costringerli all'impresa, in cui la coorte dei Tundri è accompagnata da un reparto di pretoriani. Sorge qualche problema nel coordinare truppe con consuetudini così diverse, i pretoriani non fanno una bella figura, ma alla fine si riscattano. Il ribelle, che sembra animato da nobili principi, abbandonati i suoi accoliti cercherà invano di uccidere l'imperatore, che sarà salvato da chi meno lo desidererebbe. E il ciambellano progetta una nuova missione. Trama e ambientazione realistiche; per il resto, buon romanzo di avventura per amanti del genere.
  • L'impero : l'altare di Roma : [un grande romanzo storico]

    Riches, Anthony

    • 17/09/2025
      Avventure della coorte dei Tundri tra i Bucteri
      Questo romanzo storico riporta le avventure di una coorte di Tundri ai tempi dell'imperatore Commodo.Gli ufficiali sono tenuti sotto ricatto dal ciambellano dell'imperatore che li incarica di missioni impossibili nella speranza che perdano la vita. I romanzi di questa serie ricordano quelli di Scarrow, dedicati alle avventure dei centurioni Macrone e Catone, ricattati dal liberto dell'imperatore Claudio e inviati anche loro a compiere imprese disperate. Buona e realistico l'ambientazione, molto meno realistica la trama ma, nel complesso un buon romanzo di evasione.
  • Luisito : una storia d'amore

    Tamaro, Susanna

    • 17/09/2025
      Tenero e commovente
      Anselma è una donna anziana, vedova, delusa dalla vita, osteggiata dalla nuora. Casualmente trova un pappagallo, la sua vita riprende colore e riallaccia i contatti con le ex-colleghe. Ma il suo vicino la denuncia e l’animale viene sequestrato e portato presso un Centro di tutela della fauna selvatica. Decisa a recuperarlo lo ritrova triste, spennacchiato e prossimo a lasciarsi morire. Purtroppo non può fare nulla, ma una bambina, figlia di una guardia del centro, la invita a esprimere un desiderio mentre insieme guardano l’arcobaleno. La speranza non la delude e il desiderio si avvera.
  • Cordiali saluti

    Bajani, Andrea

    • 17/09/2025
      Drammatico, ma ironico
      Dopo che il direttore vendite viene licenziato, al protagonista viene affidato il compito di sostituirlo nell’ingrato compito di scrivere le lettere di licenziamento. Lui svolge il suo lavoro con molta attenzione, personalizzandole, elogiando i pregi dei prossimi ex-dipendenti e incitandoli a investire sui propri interessi per trarne profitto e soddisfazione, mentre nel contempo intima l’irrevocabile scadenza entro la quale riconsegnare le chiavi e lasciare l’azienda. Nel contempo si lascia coinvolgere a occuparsi dei figli dell’ex-direttore vendite mentre il loro padre viene ospedalizzato, operato e infine muore. È una storia un po’ surreale, che di primo acchito fa sorridere, ma che in realtà narra ciò che con sempre maggiore frequenza avviene in molte aziende. A farne le spese sono da un lato i dipendenti che, anche se spronati ad essere positivi e accogliere il licenziamento come un’opportunità, di fatto si sentono franare il terreno sotto i piedi, e dall’altro i dirigenti che, presi tra l’incudine e il martello, si ritrovano a dover svolgere penosi compiti che possono anche compromettere la loro salute. Si conclude con un finale a sorpresa.
  • Il gatto che amava la musica

    Seidler, Tor

    • 17/09/2025
      Appassionante e commovente
      Come “il gatto con gli stivali” anche Settedita è un intelligente gatto che aiuta il suo amico umano a realizzare i suoi sogni. Sono profondamente uniti dall’amore reciproco e dalla passione per la musica.
  • Grande meraviglia

    Ardone, Viola

    • 17/09/2025
      Da leggere
      Questo di Viola Ardone è il libro che ho meno apprezzato. Dopo aver letto i suoi precedenti sono rimasta un po' delusa. Comunque ne consiglio di certo la lettura
  • Metodi per sopravvivere

    Guiðrún Eva Mínervudóttir

    • 17/09/2025
      Per chi ha voglia di scrivere il finale
      Scelto per la curiosità di avvicinarmi alla letteratura islandese e scoprire qualcosa di più su un paese che per molti, sicuramente per me, è ancora un luogo al limite del reale. Un romanzo che crea aspettative, ma non conclude e lascia interdetti una volta arrivati all'ultima pagina...come se fosse finita la carta per scrivere, mentre il pensiero ancora vaga alla ricerca del vero senso del racconto. In realtà, non un solo racconto ma tanti quanti i protagonisti che, non a caso, danno il loro nome ai capitoli. Solidarietà ed empatia quali valori fondanti della società: forse, l'interpretazione del messaggio. Da leggere in ogni caso, se non altro, per la voglia di immaginarsi il seguito.
  • Se consideri le colpe

    Bajani, Andrea

    • 17/09/2025
      Le azioni producono colpe
      La storia inizia con la morte di sua madre e Lorenzo che si reca a Budapest per il suo funerale. Da lí si srotola a ritroso per svelare il ritratto di Lula, dei suoi rapporti con la famiglia d’origine, anaffettiva e disfunzionale, in cui lei è la pecora nera, allontanata da genitori e fratelli. Prosegue con rapporti fugaci e la nascita del figlio, seguita poi dall’incontro con Emilio, un uomo stabile e affidabile che fa da padre a Lorenzo anche quando lei lo lascia per Anselmi, socio e amante, per seguire il quale Lula abbandona il figlio e l’Italia per trasferirsi definitivamente in Romania. Ma quando quest’ultimo la lascia per una ragazza piú giovane Lula crolla e si rifugia nell’alcol. A quel punto vorrebbe tornare, ma non ne ha piú né la forza, né il coraggio e muore sola e abbandonata. Fa da sfondo alla vicenda una Romania invasa da uomini d’affari italiani, francesi e tedeschi che vi delocalizzano aziende, ne fondano delle nuove, investono capitali e sfruttano la popolazione locale che cerca di rialzarsi dal cupo passato in cui l’aveva gettata il regime di Ceausescu. E approfittano della disponibilità delle giovani donne locali per rifarsi una vita perché nei loro paesi non avrebbero chances.