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I commenti più recenti

  • A volte ritorno

    Niven, John <1966- >

    • 08/12/2025
      Non proprio letteratura
      Una vita in vacanza una vecchia che balla Gesù che riavanza e tutta la gente che suona e che balla
  • Uccidi i tuoi amici

    Niven, John <1966- >

    • 08/12/2025
      Niven e il mostro alla fine del romanzo
      Steven Stelfox quando tutto muore le ideologie le nazioni e i desideri è pronto a cannibalizzare il mondo sarà lui l'esempio
  • La trilogia di Cicerone

    Harris, Robert <1957- >

    • 08/12/2025
      Per la repubblica morire
      Gli ideali ferrei sono una baggianata vengo attraversati come fossero una passeggiata qui la storia si mangia tutti a colazione anche il rigidissimo Cicerone
  • Dictator

    Harris, Robert <1957- >

    • 08/12/2025
      Giulio Cesare è la verità che cammina
      Morire da giovani è cosa di poco conto meglio morire da eroi o verso il Ponto a Cicerone andò male ma solo poco prima che tutto finisse nel canale
  • Conspirata

    Harris, Robert <1957- >

    • 08/12/2025
      Sempre meglio
      Harris riesce a sovvertire un poco le regole del genere e decifrare gli strumenti del potere all'interno della Roma quasi imperiale
  • Nel nome del figlio : Hamnet

    OʼFarrell, Maggie

    • 08/12/2025
      Sentimentale e cinematografico
      Avevo grandi aspettative per una simile storia: tutto mi aspettavo fuorché un romanzo sentimentale su una storia d'amore impedita e sulle vessazioni subite da una "strega". Il montaggio alternato dei capitoli - ognuno una scena all'interno di due linee temporali diverse, ovvero il passato ed il presente - all'inizio è disorientante e poi diventa banalmente chiaro. L'aspetto dell'arte teatrale di Shakespeare è completamente messo da parte: ho apprezzato il fatto che il nome del drammaturgo non venisse mai nemmeno citato, perché del resto questa non è l'ennesima biografia romanzata sul grande autore inglese. Ad ogni modo però il titolo può sembrare fuorviante perché non si tratta nemmeno della storia del figlio morto prematuramente: la protagonista indiscussa è la Moglia di Shakespeare e madre di Hamnet. Molti passaggi sono interessanti: la descrizione della sua infanzia sui generis, la saggezza di erboristeria e cure ad ogni malanno tramandata dalla madre, il parto nel bosco. Tutte scene in cui la femminilità-altra trova il suo spazio di esistere. Eppure ci sono state altrettante scene terribilmente viste e riviste: dialoghi da telefilm, una banalissima prima notte di nozze, lotte e discussioni tra maschi alfa che rendevano il patriarcato del Seicento inglese uno stereotipo da romanzo erotico in cui l'eroina è vittima degli eventi. Solamente le ultimissime pagine sono davvero degne di nota: la scoperta della tragedia ispirata alla morte del figlio, il viaggio a Londra alla ricerca del marito in scena, l'agnizione finale del marito che per anni è stato distante da casa e che adesso ritrova un figlio e un padre dietro al trucco e alle maschere del teatro. Un finale poetico e commovente che però non giustifica tutta la bassezza attraversata prima. Sarà perché avevo alte aspettative, ma per me è stata abbastanza una una delusione.
  • Memoires d'Hadrien ; suivi de Carnets de notes de Memoires d'Hadrien

    Yourcenar, Marguerite

    • 08/12/2025
      Una bibbia
      È difficile descrivere ciò che questo libro contiene e ciò che trasmette ad ogni pagina: saggezza, lentezza, amarezza per il passato, nostalgia. Penso che a differenza diolti altri capolavori della letteratura questo dovrebbe essere letto in tutte le grandi fasi dell'evoluzione umana: adolescenza, età adulta, vecchiaia. È una antologia di ricordi e riflessioni, è un testamento di un grande uomo fatto per un altro grande uomo: è soprattutto un'opportunità di confronto con gli errori, gli orrori, le speranze e le virtù di una persona straordinariamente umana. pochi libri mi hanno lasciato così tanto silenzio dopo la loro conclusione. So tratta di un silenzio denso, riflessivo, di uno sguardo sereno e distaccato dalla realtà che però la comprende: Le memorie di Adriano saranno custodite con orgoglio nella mia memoria.
  • Voyage au bout de la nuit

    Céline, Louis-Ferdinand

    • 08/12/2025
      Un classico contemporaneo che sembra un'enciclopedia della vita moderna
      il titolo rende perfettamente l'idea di fondo di questo viaggio-flusso di coscienza e di esperienze in cui il protagonista si trova costantemente trascinato. Attraversa la prima guerra mondiale, il sogno e la disillusione americana, lo sfruttamento del proletariato, l'alcolismo, scala e scende costantemente gli strati della società, come guidato da questo istinto di fuga che gli impedisce di creare qualcosa di realmente stabile e duraturo. È un libro impossibile da leggere tutto d'un fiato, complesso nella narrazione e nella sintassi, e soprattutto completamente discontinuo: la prima metà per me è stata davvero avvincente, un'avventura dopo l'altra. Il resto purtroppo no, ed ho fatto fatica a finirlo. Ad ogni modo, per chi ha alcuni rudimenti di storia della letteratura o di letteratura francese nello specifico, ritengo che questo romanzo sia una tappa imprescindibile per capire il momento di svolta e di rottura degli schemi che ha influenzato così profondamente la letteratura del Novecento.
  • Il mio anno di riposo e oblio

    Moshfegh, Ottessa

    • 08/12/2025
      Nope.
      Decisamente non per me. 70% è stato il punto in cui non ce la facevo più. Personaggio principale tremendo, e l’unico decente viene punito over and over and over again. Cultura pop citata in una maniera fastidiosa e ripetitiva, descrizioni disgustose e fastidiose, e ABILISMO. No, grazie
  • Come l'arancio amaro

    Palminteri, Milena

    • 07/12/2025
      L'albero madre
      L'arancio amaro, albero pieno di spine, che genera frutti così aspri da essere inutilizzabili senza prima essere trasformati in qualche modo, è tuttavia anche l'albero madre per eccellenza perché può ospitare innesti di altri agrumi rendendoli bellissimi. Sabedda è come un arancio amaro, selvatica e intrattabile, almeno apparentemente, ma è in grado di portare in grembo la vita e di affidarla a un altro destino per farla splendere completamente.
  • Come se non fossimo stati

    Ciarapica, Giulia

    • 07/12/2025
      Graphic novel breve, in cui il prologo è narrato senza illustrazioni (cinque pagine che raccontano l'antefatto) così come l'epilogo (una sola pagina). La storia si ispira ad una leggenda tramandata tra gli abitanti di Casette d'Ete, paesino delle Marche realmente esistente, i cui eventi risalgono ai primi anni venti del Novecento. In appendice al testo una spiegazione della simbologia (numeri, nomi, oggetti) che l'autrice dichiara di aver usato nella narrazione, ma che io non ho ravvisato. La vicenda illustrata è infatti abbastanza semplice ed ha poco di misterioso. Un testo anomalo purtroppo, a mio giudizio, non riuscito, incapace di trasmettere alcunché. Titolo interessante ma del tutto fuori luogo.
  • Zodiaco

    Ortolani, Leo

    • 07/12/2025
      La solita comicità di Ortolani, prodotto sicuro, ma niente di nuovo o sorprendente. Molto belli i disegni a colori. Una lettura leggera per sorridere un po'.
  • Salò o le 120 giornate di Sodoma [Videoregistrazione]

    • 07/12/2025 L'ultimo lavoro di Pier Paolo Pasolini
      Ppp mostra i fascisti di "Salò" con le torture e le violenze soprattutto sessuali a cui può arrivare il desiderio specialmente nel girone della m**** orrido e disgustoso.
  • Le due inglesi

    • 07/12/2025
      Romano Siciliani Dopo Julie et Jim
      Come un colpevole che torna sul luogo del delitto, Truffaut si cimenta nuovamente con Rochè, l’autore del romanzo da cui avava tratto Jules et Jim nel 1962. Ancora un ‘menage a trois’, ma questa volta senza indulgenza. È un film sulle separazioni, con gli attori , tra tutti l’amato Leaud, portati ad una recitazione asciutta, quasi bressoniana, tesi a comunicarci il sentimento provato con l’azione scenica più che con le espressioni. Un diario di sentimenti…
  • Le notti bianche [Videoregistrazione]

    • 07/12/2025
      Romano Siciliani Destino
      In una Livorno ricostruita nello Sudio 5 di Cinecittà Luchino Visconti ci narra l’amore discreto di un giovane e ingenuo Mastroianni per gli occhi incantevoli di Maria Schell. Tutto è sospeso, cosa ci riserverà un destino forse già scritto? Come un pendolo, la vita oscilla tra il giorno tedioso e la notte piena di passione. Natalia sente l’amore di Mario ma è legata allo straniero. Tornerà su quel ponte? Un ballo dionisiaco sembra finalmente sciogliere i dubbi, l’evento strordinario di una nevicata suggella il legame ma l’alba illuminerà in lontananza la figura di Jean Marais