Nel cuore dell'Hokkaido, l'isola più settentrionale del Giappone, Tomazawa è avvolta nella neve e nel silenzio. Un tempo cittadina mineraria brulicante di vita, ora è un luogo dimenticato, abitato perlopiù da anziani e dai loro ricordi. Il barbiere Yasuhiko Mukoda ha smesso di credere in un domani diverso.
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Per questo, quando suo figlio Kazumasa lascia il lavoro alienante nella metropoli di Sapporo per tornare e rilevare la bottega di famiglia, Yasuhiko accoglie la notizia con scetticismo e timore: perché cercare il cambiamento in un luogo senza futuro? Eppure, il ritorno di Kazumasa è il primo segnale di speranza. Piano piano, anche altri tornano, e la piccola comunità inizia a riscoprirsi. Tra le vie innevate, si incrociano le vite di chi è partito e di chi è rimasto: un uomo torna per accudire il padre malato, una donna straniera arriva per amore e si scontra con il pregiudizio, una giovane scatena gelosie nella comunità. Yasuhiko osserva, ascolta, consiglia. Forse, in questo angolo dimenticato, è ancora possibile ritrovare un vero senso di appartenenza. Con voce quieta e luminosa, Hideo Okuda firma un romanzo corale sull'equilibrio tra radici e possibilità e sul valore dei legami umani, fatti di gesti semplici e quotidiani, capaci di illuminare anche gli inverni più lunghi.