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18 - 24 marzo 2021

Consigli di lettura

Cari lettori, il libro che vi proponiamo oggi è Dubai, l'ultima utopia di Emanuele Felice - Il mulino, 2020.

Emanuele Felice in questo libro ci descrive le sfavillanti luci e le molte ombre della città che si autodichiara "la più felice del mondo" dove "Il consumismo tocca vette di splendore che scintillano contro il sole d’Occidente… Promette felicità… Tutto scintilla. Tutto cerca di meravigliare gli occhi… raffinatezza e sfarzo combinati insieme… è la droga della bellezza". Dubai, dice l'autore, rappresenta il punto di arrivo di una visione della storia umana secondo la quale è sufficente conseguire il benessere materiale per risolvere i problemi del genere umano. Certamente, a partire dalla rivoluzione industriale,  il livello della qualità della vita delle persone ha fatto passi da gigante. Tuttavia può davvero considerarsi felice un paese in cui vige il capitalismo autoritario degli sceicchi, che promuove la sola crescita economica rifiutando invece i diritti umani, che modifica la natura a suo piacimento? A Dubai il 97% della popolazione è costituito da migranti dai paesi più poveri che, confinati nei campi di lavoro, sono utilizzati per i lavori più umili e praticamente ridotti in schiavitù. La situazione dei lavoratori migranti è notevolmente peggiorata a causa del Coronavirus, come dimostra questo toccante video.  Inoltre in questo paese diritti delle donne sono ancora lontani. 

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per approfondire guarda il video in cui l'autore illustra il suo libro. 

Leggi l'articolo di Gad Lerner: L'infernale modello Dubai la Repubblica aprile 2020

Dello stesso autore sono disponibili:

- Il Sud, l'Italia, l'Europa: diario civile - Il Mulino, 2019

Perchè il Sud è rimasto indietro - Il Mulino, 2013

- Ascesa e declino: storia economica d'Italia - Il Mulino, 2015

Emanuele Felice è professore ordinario di Politica economica nell’Università Gabriele d’Annunzio di Pescara. Con il Mulino ha pubblicato «Divari regionali e intervento pubblico. Per una rilettura dello sviluppo in Italia» (2007), «Perché il Sud è rimasto indietro» (nuova ed. 2016), «Ascesa e declino. Storia economica d’Italia» (nuova ed. 2018), «Storia economica della felicità» (2017) e «Il Sud, l’Italia, l’Europa. Diario civile» (2019). È editorialista della «Repubblica».

Sullo stesso argomento consigliamo:

Il canto del Diavolo, di Walter Siti, ed. BUR, 2013

Negli Emirati il telefonino è arrivato prima dell’acqua potabile, l’aereo prima della ferrovia, il computer prima della forchetta. L’ottantotto per cento del milione e mezzo di abitanti di Dubai è composto da immigrati, che provengono per lo più da India, Pakistan e Bangladesh. Burj al-‘Arab, l’albergo a forma di vela, è il più alto e lussuoso del mondo, il primo a sette stelle. La suite imperiale costa diciottomila dollari a notte. Lungo le autostrade di Dubai, enormi cartelloni riportano frasi firmate Walt Disney. Il padre di Topolino è uno dei numi tutelari della spettacolare “boom city”, dove un sovrano illuminato (che assomiglia a Berlusconi) cova l’utopia di un habitat così perfetto che gli uomini vi diventino inutili. Walter Siti ha visitato il Paese della ricchezza sfrenata, degli alberghi a sette stelle, del lusso e dello shopping culturale proprio nel momento in cui la crisi finanziaria cominciava a mettere in discussione quella parodia di paradiso. Ma ha visto anche il deserto, il golfo di Oman, la solida astuzia di Abu Dhabi e l’avida ingenuità degli Emirati del nord. Ha registrato il genocidio della cultura beduina e fiutato la svendita della cultura occidentale. È stato accolto in un’università femminile e ha dormito con gli immigrati poveri, privi di qualunque sicurezza e protezione sindacale. Ha osservato le tracce evidenti del lavaggio di denaro sporco e ascoltato chi difende i pirati somali. Evitando le interviste ufficiali e l’accumulazione giornalistica dei dati, se ne è andato in giro curiosando rasoterra, regalando il meglio della vacanza a un amico, lasciandosi intridere come una carta assorbente. Il viaggio di un vecchio, una riflessione sull’Occidente, una castissima storia d’amore.

WALTER SITI, originario di Modena, vive a Milano. Ha insegnato nelle università di Pisa, Cosenza e L’Aquila. È il curatore delle opere complete di Pier Paolo Pasolini e, dal 2013, il direttore di “Granta Italia”. Tra i suoi libri, Il canto del diavolo Resistere non serve a niente (Premio Strega 2013). Il suo ultimo romanzo è Exit strategy (2014).

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Cari lettori, a giovedì prossimo.

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