lunedì
21
novembre
«Tra speranza e vecchia sfiducia». Pier Paolo Pasolini, Roma, il dialetto
Convegno con il Centro Studi Giuseppe Gioachino Belli
Il convegno, organizzato dal Centro Studi Giuseppe Gioachino Belli in collaborazione con l'Istituto Nazionale di Studi Romani, ha l’obiettivo di analizzare – alla luce dei moderni strumenti critici, linguistici e filologici – il rapporto tra Pier Paolo Pasolini e Roma, in particolare nel rapporto con il dialetto. Quest’ultimo rappresenta un elemento strutturale all’interno della produzione pasoliniana, sia nei romanzi e abbozzi, sia per ciò che riguarda la produzione saggistica e cinematografica. Gli interventi spaziano così dalla saggistica alla poesia, dalle sceneggiature agli epistolari, contribuendo a ridefinire un quadro a tutto tondo e lontano dall’oleografismo.
PROGRAMMA Prima Parte: "Pasolini e Roma, Roma in Pasolini" (ore 10,30). Moderatore: Marcello Teodonio
- Fabio Pierangeli, Pasolini davanti al carcere
- Fabrizio Bartucca, Le «canzonette» pasoliniane. Dal "Valzer della toppa" a "Cosa sono le nuvole": le canzoni, i protagonisti, i luoghi
- Flavia Guidi, "La Divina Mimesis": la morte del plurilinguismo
- Claudio Giovanardi, Pasolini tra italiano e romanesco
- Kevin De Vecchis, Pier Paolo Pasolini e Cecilia Mangini: due non romani alle prese con il romanesco delle borgate negli anni Cinquanta
- Franco Onorati, Pasolini-Sciascia-Dell'Arco: un ménage à trois all'insegna del romanesco. Genesi de "Il fiore della poesia romanesca" (1952)
- Carolina Marconi, Pasolini-Dell’Arco, un carteggio sofferto