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giovedì

31

dicembre

Occhio al territorio: le case di Corso Duca di Genova

Occhio al territorio: le case di Corso Duca di Genova

fino al 31 dicembre 2020

Rubrica di approfondimenti

LE CASE DELLE FATE: Garbatella? NO, Ostia!

Le case popolari di Corso Duca di Genova, inizialmente via delle Dune, furono costruite per conto dell’Istituto Autonomo Case Popolari tra il 1926 e il 1929 su progetto di Camillo Palmerini dall’impresa dei fratelli Giulio ed Enrico Gra (fratelli, per inciso, di Eugenio Gra che lavorò alla progettazione del Grande raccordo anulare di Roma (GRA), nel cui acronimo si ritrova il suo cognome).

Il progetto prevedeva tre lotti di cui ne furono realizzati soltanto due; esso è impostato sul modello urbano dell'isolato a corte aperta.

Infatti, al centro di ciascuno dei due blocchi è ricavata una corte adibita a giardino e ad area gioco per i bambini, ma concepita anche per garantire migliori condizioni di aria e di luce all’interno degli ambienti abitativi. Nello stesso tempo questo spazio funge da elemento di distribuzione ai corpi scala, dai quali si accede ai singoli appartamenti, secondo uno schema tipologico ampiamente impiegato negli alloggi di edilizia economica e popolare dei primi anni del Novecento.

La tecnica costruttiva prevede l’utilizzo di una muratura in tufo listata, i prospetti sono estremamente articolati e sono caratterizzati da un  lessico vernacolare e pittoresco attuato attraverso l’uso di numerosi elementi architettonici e decorativi.

 

 

 

 

Molto interessante la scala a rampa unica in curva collocata nello spigolo di uno degli edifici (mostrata in foto) e l’ultimo piano dei corpi di fabbrica mediani, traforati da una profonda loggia la cui copertura è sostenuta da bassi fasci di colonnine; particolari anche gli angoli interni dei due lotti che si fronteggiano con delle logge convesse traforate da aperture ad arco, alle quali corrispondono al piano superiore delle pareti diagonali che caratterizzano le stanze di soggiorno.

 

 

 

In molti dettagli - come gli spigoli, gli attacchi tra i corpi di fabbrica o la struttura dei cornicioni – è evidente il ricorso a soluzioni architettoniche desunte  dal barocchetto romano (termine coniato da Gustavo Giovannoni negli anni ‘20 per lo stile utilizzato nella realizzazione della Garbatella).

L’apparato decorativo è ricchissimo e vario (stemmi, stelle a otto punte, spirali) e, soprattutto nelle corti interne, si nota il largo impiego di immagini tratte dall’ambiente marino perfettamente in linea con lo spirito del luogo: pesci, mostri marini e un vascello con le vele spiegate.

Nelle immagini che suggeriamo, un giro inconsueto nelle cantine che furono utilizzate come rifugi durante la guerra.

 

Ma chi era Camillo Palmerini?

Nacque a Roma nel 1893, grande appassionato di disegno, si  diplomò nel 1915 alla Regia Accademia di belle arti di Roma, dove ottenne il titolo di professore di disegno architettonico. Già dalla fine degli anni Dieci avviò una prolungata collaborazione con l’Istituto per le case popolari (ICP), presso il quale svolse l'intero arco della sua attività professionale. In questo ambito entrò in contatto  con altri progettisti (Innocenzo Sabatini, Alberto Calza Bini, Gustavo Giovannoni per citarne alcuni) impegnati nel compito molto concreto, lontano dalle speculazioni figurative delle avanguardie, di fornire case solide e decorose alla popolazione più disagiata. Nel 1919 realizzò una schiera di edifici residenziali lungo viale dei Romagnoli, nei pressi degli scavi di Ostia Antica e agli inizi degli anni Venti intervenne nella realizzazione del primo nucleo edilizio della Garbatella. Improntò tutta la sua opera ai valori della tradizione costruttiva romana, influenzato dalla sua formazione nelle scuole d'arte, dove fondamentale era il ruolo del disegno, e dal sistema produttivo romano ancora saldamente imperniato sull'artigianato e distante dalle logiche industriali che governavano le avanguardie internazionali. Oltre al progetto di Ostia, lavorò a moltissimi altri insediamenti di edilizia popolare alla borgata-giardino Aniene, al quartiere Appio, a Ponte Lungo ed a Testaccio

 

Per  le immagini si ringrazia @La mia Ostia di  Aldo Marinelli

Le cantine delle case popolari in Corso Duca di Genova 

Album case popolari Corso  Duca di Genova

 

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