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Occhio al territorio: la villa romana di Procoio

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Occhio al territorio: la villa romana di Procoio

12 - 19 febbraio 2021

Rubrica di approfondimenti

Come anticipato eccoci alla nuova puntata su Procoio, per scoprire i suoi tesori nascosti.

All'interno di questo splendido gioiello naturalistico ostiense si trovano  cospicui resti di epoca romana di edifici sorti tra la via Severiana (l’importante via litoranea che collegava i porti di Claudio e Traiano ed arrivava fino a Terracina) e la linea di costa, anticamente molto più arretrata rispetto a quella attuale. Infatti a partire dal I sec. d.c., lungo questo tratto costiero sorsero una serie di edifici, soprattutto Ville, nell’ambito di un piano di edilizia “marittima” che, in età imperiale, interessò tutta la direttrice costiera meridionale della quale la via Severiana costituisce il principale asse stradale. Le ville avevano l’ingresso principale verso la strada ed erano separate da essa da una grande fascia libera; alcune si affacciavano sul mare con scale e giardini.

Nell’area attualmente denominata come Procoio, l’unica campagna di indagini archeologiche effettuata dalla Soprintendenza di Ostia, risale al periodo tra il  1980 ed il 1986 ed ha portato all’individuazione di diversi reperti archeologici.

         

Molto interessante è il notevole Complesso Termale, i cui resti visibili si stendono su un’ area di circa 40 metri x 30. L’analisi, ancora parziale, delle murature laterizie e delle fondazioni ha fatto ipotizzare che il monumento sia stato edificato in età traiano-adrianea (fine I – inizi II d.c.) sopra un nucleo preesistente. Altri interventi in opera listata indicano l’utilizzo della struttura fino ad età relativamente tarda. Il complesso si articola intorno a due vasche, il frigidarium ed il calidarium: quest’ultimo, insieme ad altri ambienti era riscaldato col sistema tradizionale delle suspensurae (pilastrini a sostegno di un pavimento rialzato per formare una intercapedine che veniva riscaldata da un forno) e dei tubuli attraverso i quali passava l’aria calda (“tubi” di terracotta fissati lungo le pareti  solitamente ricoperte con lastre di marmo ). Le due vasche hanno forma rettangolare con abside su uno dei lati corti. Ancora non è chiaro il rapporto esistente tra il complesso termale vero e proprio e gli altri ambienti che si sviluppano verso est;  non è escluso infatti che si tratti, piuttosto che di un complesso termale isolato, di una villa residenziale con terme  private annesse.

    

 

Proseguendo per altri 200-300 metri, si incontra un Muro a Contrafforti lungo 160 metri circa di cui è stata scavata solo la parte est, mentre la parte verso il mare rimane ancora interrata.  Lungo questo muro di altezza media  di circa 2 metri sono stati individuati 39 contrafforti (muretti ortogonali alla parete), distanti l’uno dall’altro  circa 3 metri. La struttura è interamente realizzata in opus reticulatum con ammorsature di blocchetti di tufo, ed è databile al I  sec. d.c.,  ma di essa  rimane ancora incerta la funzione: la scoperta di due ingressi, aperti successivamente, che si affacciano sul lato a mare, e la presenza di numerose tracce di intonaco dipinto a motivi floreali colorati, indurrebbero a ritenere che essa costituisse qualcosa di più che una semplice opera  di protezione lungo la linea di costa.

 

Se vuoi approfondire  puoi leggere:

  

Ostia : storia ambiente itinerari

Genius Loci - Centro Studi Storici Ambientali Ostia – 2007

 

Per i video e le immagini si ringrazia @La mia Ostia di  Aldo Marinelli

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 (Ins. 10/02/2021-Don.Zap.)

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Occhio al Territorio