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Occhio al territorio : La fontana dello zodiaco
Rubrica di approfondimenti

Il 20 aprile scorso, alla vigilia del Natale di Roma, è stata presentata la conclusione dei lavori di riqualificazione del piazzale Cristoforo Colombo e del restauro della Fontana dello Zodiaco, portati a termine grazie alla sinergia del Municipio X, della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e di Acea e Areti.
L’intervento ha riguardato l’intera area della grande terrazza-belvedere, che gli abitanti di Ostia definiscono familiarmente con il nome di ‘Rotonda’. Sono state restaurate le raffigurazioni dei dodici segni zodiacali e ripristinata la funzionalità della pavimentazione in pezzame di travertino, sistemata la fontana con la riattivazione dei giochi d’acqua e delle luci, mediante l’ installazione di 53 proiettori subacquei a led e potenziata l’illuminazione del piazzale tramite 18 proiettori ed infine è stato messo in opera un impianto di videosorveglianza.
La Rotonda con la sua fontana funge da testata sul mare della Via Cristoforo Colombo: l’ex Via Imperiale progettata nel 1937 nell’ambito delle opere per l’Esposizione Universale di Roma del 1942 allo scopo di collegare il centro della capitale con il mar Tirreno. Purtroppo, allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, la nuova strada, pur essendo un elemento fondamentale nell’espansione di Roma verso il mare, non era ancora stata ultimata e per il suo completamento fu necessario attendere fino al 1954.
All’incrocio con la strada litoranea venne creata una piazza a ferro di cavallo del diametro di 110 metri, con un’aiuola centrale con la funzione di spartitraffico. L’anno successivo si decise di realizzare, come fondale scenografico di viale Cristoforo Colombo al suo arrivo al Lido di Ostia, un affaccio monumentale sul mare: una enorme terrazza di 4000 mq, accessibile da una scalinata, geometricamente composta dall’intersezione tra un rettangolo e un cerchio.
I lavori di costruzione della terrazza sopraelevata – definita dai quotidiani del tempo “l’opera pubblica più notevole del nuovo centro balneare di levante” – furono eseguiti tra il 1953 e il 1955.
La pavimentazione della piazza, come quella della scalinata, è in travertino, decorata con motivi geometrici listati in pietra nera di Bagnoregio. La stessa pietra è utilizzata anche nei riquadri trapezoidali con i simboli zodiacali, disposti radialmente rispetto al centro, attorno alla raffigurazione di una rosa dei venti, di cui sono visibili solo gli otto vertici, perché in parte coperta dalla successiva fontana. Lo stile della decorazione richiama i mosaici in bianco e nero di età imperiale presenti negli scavi di Ostia Antica e già ripresi nei graffiti del Palazzo del Governatorato (1924-28; oggi sede del Municipio X).
La quota della terrazza supera di un metro quella del lungomare ed è molto più alta (circa 4 metri) rispetto al livello dell’arenile sottostante.
Nelle giornate più limpide, la forma a semicerchio della terrazza, offre un ampio panorama a 180 gradi dell’intera fascia costiera compresa tra Anzio e Fiumicino.
Solo nel 1957 fu realizzata la fontana centrale, che doveva anche fungere da riserva d’acqua per l’impianto antincendio del vicino Parco di Castel Fusano.
Per la vasca, inizialmente, si pensò di sceglierne una individuata tra quelle dismesse depositate nei magazzini comunali, ma tale progetto non andò in porto. Tuttavia la fattura modesta della vasca fu riscattata dalla presenza di giochi d’acqua, con il getto centrale che poteva raggiungere i 25 metri d’altezza, accompagnati da musiche e luci, ideati dall’ingegnere comunale Mario Ferrero. Il progetto permetteva di aumentare e diminuire il getto d’acqua, creare effetti luminosi spettacolari con cinque variazioni di colore e accompagnamento sonoro. Un sistema complesso da gestire che scomparve negli anni Sessanta con il suo ideatore.
E’ importante ricordare i due progetti per il completamento del sito, presentati nel 1962 da Pier Luigi Nervi, che aveva di recente lavorato, con l’architetto A. Lapadula, all’attiguo stabilimento Kursaal.
In entrambe le idee, purtroppo non realizzate, la terrazza viene prolungata in un molo lungo 400 metri (un “Pier” - titolo con il quale è nota la proposta - in un gioco di assonanze col nome del progettista). Il “Pier” è attrezzato a passeggiata, con ristorante, bar, negozi e banchine per l’ormeggio di barche e motoscafi.
Ma l’elemento più notevole del complesso è rappresentato dall’inserimento di una torre girevole, dotata di ascensori che consentono l’accesso al ristorante panoramico posto a 80 metri di altezza.
Un nuovo impianto di illuminazione, ridimensionato, fu realizzato nel 1968. Dopo alcuni interventi conservativi realizzati dal Municipio e dalla Sovrintendenza Capitolina tra il 1993 e il 2005, la fontana ha cessato di funzionare circa 10 anni fa. Successivamente l’intera area, molto degradata, è stata chiusa al pubblico per motivi di sicurezza. Ora finalmente è tornata fruibile in tutto il suo splendore.
Per i video e le immagini si ringrazia @La mia Ostia di Aldo Marinelli
La Fontana danzante di Mario Ferrero (sul quotidiano Metro)
(Ins. 05/05/2021-Don.Zap.)