giovedì
31
dicembre
Occhio al territorio: il pino, un simbolo di Ostia
Rubrica di approfondimenti
IL PINO: UN SIMBOLO DI OSTIA
Oggi, per parlare del Pino domestico, torniamo nella poco conosciuta Pineta di Procoio, proprietà dei principi Aldobrandini, che ottennero il diritto di acquisizione di queste terre nel 1500 da Clemente VII, papa della loro casata.
Il nome deriva dalla presenza di due fattorie: Procoio Vecchio e Procoio Nuovo; infatti nella campagna romana, il procoio è un recinto per il bestiame, annesso all’abitazione del fattore.
L'area, che si trova proprio dietro a viale dei Promontori, è molto estesa e la sua ampiezza è di circa 350 ettari: 200ha sono di pineta e di macchia mediterranea e 130ha sono di terreni coltivati, soprattutto a carote. Nella tenuta si trovano anche i resti di una villa romana suburbana, risalente al II secolo d.C. (… non perdere il prossimo approfondimento!).
I Pini domestici presenti in questa pineta furono piantati nel 1935, per la coltivazione dei pinoli, ma sono cresciuti talmente fitti che oggi non lasciano passare la luce, con la conseguenza che i rami più bassi sono morti e nel sottobosco gli alberi di altre specie, come i lecci, stentano a crescere. Le recenti potature di una parte della pineta sono apparse come un danno, ma, forse adesso, ogni pino riceve una quantità idonea di luce, che arriva ad illuminare anche il suolo dove potranno crescere i lecci e potrà ricrescere in breve anche il sottobosco.
Desta invece molta più preoccupazione la diffusione di un parassita: la Cocciniglia Tartaruga del pino (Toumeyella parvicornis) che stà gravemente danneggiando la pineta di Procoio come altre pinete della nostra zona e non solo. Questo insetto indebolisce le parti verdi della pianta, nutrendosi esclusivamente di linfa. Inoltre espelle un’abbondante sostanza densa e zuccherina detta melata, che attira afidi e formiche e favorisce lo sviluppo di funghi agenti di fumaggine. I pini infestati da questa cocciniglia, infatti, presentano spesso una chioma molto scura, quasi nera, con nuovi getti molto stentati, giacché la fumaggine limita fortemente la superficie fotosintetizzante della pianta. Vista la difficoltà ad intervenire senza creare danni alle altre specie arboree sottostanti ed in attesa che vengano individuate efficaci strategie di lotta a questo parassita, non ci resta che confidare nelle grandi capacità del Pino di resistere alle avversità, esaltate in miti e leggende in ogni luogo ed in ogni tempo.
Questo albero infatti, resta praticamente per sempre nei luoghi in cui è cresciuto, poiché, nonostante la sua vita sia di circa 200 anni, genera sempre nuovi individui; così si ha l’impressione che le pinete siano sempre uguali a se stesse e che i Pini non muoiano mai, tanto che hanno finito per simboleggiare l’eternità un po’ in tutte le civiltà. Il Pino domestico Pinus Pinea, così caro agli Etruschi che lo diffusero in tutti i luoghi in cui abitarono, è stato sempre apprezzato per l’utilità della sua resina, usata per svariati scopi, per la robustezza del suo legname resinoso, particolarmente adatto per la costruzione di navi e per la carpenteria. A tal proposito una curiosità: poiché un pavimento di questo legno ricco di resina non scricchiola, i palchi dei teatri sono fatti generalmente in pino. Non va dimenticata inoltre la bontà dei pinoli, che sono da sempre considerati un formidabile integratore alimentare. Anche la Pigna, poi, nella mitologia antica e presso gli Etruschi aveva un significato sacrale.
E per concludere con un’immagine assai suggestiva del Pino quale simbolo di lotta interiore, di voglia di sopravvivere e di resistere drammaticamente alle contrarietà, osserviamolo nel quadro dipinto da Van Gogh nel 1889 dove i rami contorti e nodosi che si stagliano contro il sole rappresentano un rapporto con la natura tormentato e doloroso: l’eternità a cui l’albero è simbolicamente associato è più una conquista che non un dono divino.
Se vuoi approfondire le qualità di questa specie e delle altre piante delle nostre dune puoi leggere:
Divine creature tra le Dune del delta del Tevere
Nei due video seguenti immagini particolarmente suggestive dell’immenso mare verde della Pineta di Procoio e della stessa Pineta insolitamente imbiancata da una recente ed abbondante nevicata.
Per i video e le immagini si ringrazia @La mia Ostia di Aldo Marinelli
(Ins. 25/01/2021-Don.Zap.)