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Occhio al territorio: Il borghetto dei pescatori

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agosto

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settembre

Occhio al territorio: Il borghetto dei pescatori

26 agosto - 9 settembre 2021

Rubrica di approfondimento

I primi pescatori si insediarono al Canale di Fusano nel 1890 ed erano di origine napoletana, poi ne giunsero da Anzio, da Monte di Procida, da Minturno, da Mondragone, ma anche dalla Puglia e dalla Calabria. Venivano soprattutto nei mesi estivi da aree dove non era facile vendere il pescato per l’elevata concorrenza e la povertà dei mercati di assorbimento. Abitarono inizialmente in rudimentali capanne sparse lungo l’arenile, fatte con canne palustri e legni portati a riva dalle mareggiate. A quei tempi il mare era ricco di pesci ed i pescatori più modesti del villaggio, dalla riva posavano a mare una rete disposta a forma di U lunga 100 mt. e dalla spiaggia la ritiravano a secco sempre con successo.  Pescavano molti tipi di pesci anche con le barche in battute individuali o a tre barche, di cui la centrale guidata dalla luce della lampara, ma soprattutto pescavano telline, che sembravano una inesauribile risorsa del nostro litorale. Le tiravano su a manciate o rastrellate con il “ferro a mano”, scosso avanti e indietro con l’aiuto di una cinghia di cuoio legata ai lombi, immergendo il corpo nell’acqua fino al petto o, con un apposito setaccio legato al verricello di una barca.

 Poi i pescatori occuparono un villaggio composto di dieci baracche in legno  costruite sulla sabbia, nella zona detta Torre Piastra, per la presenza dei resti di una torre di avvistamento. Qui, su una duna, fu probabilmente collocata inizialmente la statua di S. Nicola, protettore dei Pescatori, scolpita in marmo di Trani e donata dalla Basilica di S. Nicola di Bari, fino a  quando, nel 1931, dovendosi costruire il lungomare di Ponente con conseguente demolizione delle baracche di legno dei pescatori, la statua fu spostata dove si trova oggi. Con lo smantellamento delle baracche, i pescatori dovevano essere rimpatriati o trasferiti a Focene o a Maccarese, ma il loro attaccamento al luogo li premiò. Si dice infatti che nel settembre del 1932, Mussolini, partito con il suo motoscafo da Fiumicino, si trovò senza carburante proprio davanti alle baracche dei pescatori. Fu riconosciuto da Nicola Schiano Moriello, abitante del luogo e bagnino di salvataggio del Roma che lo prelevò con la barca di famiglia e lo portò a riva al Villaggio. Il Duce rimase colpito dalle condizioni indecenti delle baracche e promise di costruire delle case.

 

Tale promessa fu mantenuta anche grazie all’interessamento di Margherita Sarfatti, abituale frequentatrice del Roma, che spesso veniva accompagnata in mare aperto, per appuntamenti riservati con Mussolini, sul pattino guidato dal fidato Nicola. La Sarfatti riuscì ad ottenere che nessuno venisse trasferito ed in poco più di 50 giorni, nel 1933,  vennero costruite dalla Società dei Fratelli Giovannetti  6 case rosse a due piani che furono assegnate ai pescatori.

Nel 1934 furono ristrutturati gli argini del canale emissario della bonifica, con palificazioni di cemento armato per oltre 2 km. Successivamente di fronte al Borghetto, venne aperta una darsena per ormeggio di barche da pesca e da diporto. Nel 1935 fu costruita, lungo il canale, la Scaforimessa del Governatorato, il cui prospetto, all’imbocco della stretta darsena coperta, è ancora ornato da un medaglione in pietra grigia con l’acronimo S.P.Q.R. incorniciato da delfini.

Ben presto si costruì anche un ampio fabbricato in muratura come deposito degli attrezzi e dei mezzi impiegati dal Genio Civile per la custodia ed il dragaggio del canale e come alloggio per il guardiano. L’edificio, posto di fronte al Borghetto, ricorda nel suo elegante stile funzionalista la struttura di una nave, con le finestre ad oblò e la balaustra a tubi orizzontali che cinge la terrazza panoramica. E’ stato di recente restaurato sia all’interno che all’esterno e  tinteggiato di colore verde chiaro.  L’Ente Regionale Roma Natura, vi ha allestito La  Casa del Mare che è anche sede dell'Area Marina Protetta delle Secche di Tor Paterno.  Infine   la chiesa in muratura fu eretta nel 1939, ma danneggiata dallo scoppio di una mina nel 1943, venne riaperta al culto solo nel 1951.

 

Redatto da Maria Grazia Pirrone

 

Per i video e le foto si ringrazia @La mia Ostia di  Aldo Marinelli

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Storia della Sagra della Tellina

 

Intervista ad abitante del Borghetto

 

Storia del canale

 

 

(Ins.26/08/2021-Don.Zap.)

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Occhio al Territorio