venerdì
4
ottobre
“Manoscritto trovato nella sabbia” di Salvatore Martino
Presentazione del libro
A cura di Pepito Torres
Letture a cura di:
Laura Colombo, Patrizia Bollini e Barbara Abbondanz
Sarà presente l'editore del libro Dario Cimaglia (Bordeaux edizioni)
Era solito sostenere con veemenza, nelle nostre conversazioni, che la poesia dovesse mantenere il doppio carattere della metastoricità e della storicità più concreta: da un lato bisognava evitare che i sentimenti fossero ridotti a un arcaismo anacronistico, a un’eco lontana della grande stagione umanistica; dall’altro occorreva opporsi alla ghigliottina del materialismo acritico, profondendo ogni energia nell’ambizioso compito mallarmeano di catturare la complessità sfuggente del mondo, i mille piani della realtà.
Attraverso numerosi sodalizi artistici, il più importante dei quali con il grande poeta greco Ghiannis Ritsos, Salvatore Martino ha maturato una cifra personalissima e originale, uno stile epico molto cantabile, in virtù del quale si accendono vividi bagliori di senso, abbaglianti fosforescenze, mescidate con i recessi dell’oscurità e dell’irrazionalità. Un’epica così rinnovata si fa palpitante, viene gettata in avanti, pur assalita da mille dubbi e, per usare una bella figura di traslato, capace di mettere radici nella nostra decadente contemporaneità.
Salvatore Martino (Cammarata, 1940 - Roma, 2022) è stato un protagonista della scena romana e nazionale nella seconda metà del Novecento e nei primi due decenni del nuovo millennio. Poeta, saggista, divulgatore e docente (ha tenuto per anni un corso di scrittura creativa presso l’Università di Roma Tre), ha coronato la sua carriera con la pubblicazione della sua opera omnia Cinquant’anni di poesia, compendio non solo del suo percorso poetico, ma del destino in generale della poesia in un’epoca in cui la diffusa estetizzazione di massa, la serialità e la ripetitività condannano la creatività e lo scavo interiore a una triste marginalità. Non meno importante la sua attività attoriale in compagnie di primo piano come quella di Rossella Falk. In proprio Salvatore Martino ha messo in scena testi esemplari: memorabile la pièce L’ultimo giorno di un condannato a morte di Victor Hugo, ridotto per la rappresentazione scenica e portato nei teatri e nelle carceri italiane come esempio di teatro civile.
Tra i recitals di successo Amor sacro e amor profano, portato nelle scuole, nei teatri e in Vaticano. Presentazioni dei suoi libri sono avvenute a Roma in sedi prestigiose: Palazzo Valentini, il Museo dei Mercati Traianei, la Sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano.
Riconoscimenti:
Premio RAGUSA, PISA,CITTA DI ARSITA,GAETANO SALVETI,CITTA DI ADELFIA, IL PREMIO DELLA GIURIA CITTA DI PENNE e all’ALFONSO GATTO, il premio internazionale EUGENIO MONTALE, IL PREMIO SIKANIA PER LA POESIA INEDITA.
Nel 1980 gli è stato conferito il DAVIDE DI MICHELANGELO.
Nel 2000 il premio internazionale ULTIMO NOVECENTO-PISA nel MONDO per la sezione Teatro e Poesia.
Nel 2005 il premio della PRESIDENZA DEL CONSIGLIO.
Dal 2002 al 2010 ha tenuto un laboratorio di scrittura creativa poetica, presso l’Università Roma Tre, nel 2008 un Master presso l’UIniversità SUOR ORSOLA BENINCASA di Napoli.
Ingresso libero fino a esaurimento posti