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martedì

15

giugno

Letteratura israeliana, letteratura palestinese

mercoledì

9

giugno

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15

giugno

Letteratura israeliana, letteratura palestinese

9 - 15 giugno 2021

Due culture a confronto, come viste dai nostri lettori

Inauguriamo  oggi con il libro di Ayelet Gundar-Goshen, “Svegliare i leoni”, la rubrica Letteratura israeliana, letteratura palestinese, in cui, ogni mercoledì, potrete leggere recensioni scritte dai nostri utenti riguardo un libro di queste due letterature. 

 

Ognuno di noi ha dentro di sé un predatore, un leone. L’educazione, la cultura, gli affetti aiutano ad addomesticarlo, ma è pronto a svegliarsi alla prima occasione. Il predatore è colui che distingue le creature deboli come altro da sé, che finge di non vedere una realtà disturbante, che allontana dal proprio campo visivo persone irregolari e oscure. Il predatore è anche chi viene da lontano, ha attraversato campi minati, si è ferito con i fili spinati, ha subito violenze e prevaricazioni, ma proprio per questo è pronto a tutto per sopravvivere.
Esistono, ai margini del nostro vissuto, uomini e donne invisibili che, improvvisamente, incrociano la nostra vita. È quello che accade al dottor Eitan Green, neurochirurgo nell’ospedale di Soroka a Beer Sheva, città al confine col deserto del Neghev. Mentre corre sulle dune con la sua jeep in un attimo di distrazione travolge un uomo. È un eritreo e giace senza vita sulla sabbia. È un migrante che arriva forse dalla frontiera egiziana, un uomo senza storia e senza valore, irrilevante. Ormai è morto, non si può far nulla per salvarlo. Il dottor Green risale sulla jeep e fugge nella notte.
Ma la vita non lascia tregua e Eitan Green si ritrova prigioniero di una rete di ricatti e bugie che rischiano di distruggerlo. Costruisce un castello di menzogne che coinvolgono sua moglie Liat, investigatrice di polizia, i suoi figli Yahli e Itamar, la comunità di clandestini che si trova costretto a curare, la bellissima eritrea Sirkit, una “regina africana con un osso umano infilato tra i capelli”.
Quando era bambino, sollevando un sasso, Eitan aveva scoperto un mondo brulicante fatto di vermi, insetti e larve, una vita nascosta abituata all’oscuro che temeva la luce del sole. Così è la nuova realtà in cui il dottore si ritrova a curare un’umanità dolente di invisibili che non vogliono farsi rintracciare, non vogliono farsi ricoverare se sono malati, temono di essere espulsi, si rifugiano nell’ombra.
La menzogna diventa il centro del rapporto tra Eitan e Lian. Può un matrimonio reggersi sulle menzogne? Si può mentire per proteggere chi ci è vicino? Il mito di Amore e Psiche ci insegna che non si può conoscere tutto della persona che si ama, ma nascondere verità profonde che sconvolgono la vita può distruggere i rapporti più saldi.
L’autrice è una psicologa clinica ed insegna all’università di Tel Aviv. La sua descrizione del rapporto tra Eitan e Lian e tra Eitan e Sikrit è coinvolgente e profonda. Mette a nudo debolezze e vigliaccherie, violenze e generosità. In più punti ci troviamo a chiederci: come mi sarei comportato io in questa situazione? La risposta non è semplice. Il leone dentro di noi è sempre all’erta.
(Rita Cavallari)
 
Ayelet Gundar-Goshen, Svegliare i leoni, Giuntina, 2017
 
  
 
Ayelet Gundar-Goshen, classe 1982, autrice di sceneggiature premiate dalla critica, fa parte della più recente generazione di scrittori israeliani, successiva a quella degli autori a tutti più noti come Yehoshua, Oz, o Grossman. Dal libro che oggi vi proponiamo verrà tratta una serie tv dalla NBC.
Se anche voi volete inviarci una recensione da pubblicare, scrivete all’indirizzo ill.vaccherianardi@bibliotechediroma.it
Buona lettura!