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giovedì

15

maggio

La vera storia di Edgar Allan Poe di Teresa Campi

La vera storia di Edgar Allan Poe di Teresa Campi

15 maggio 2025 ore 18:00

Presentazione libro con autrice

La vera storia di Edgar Allan Poe di e con  Teresa Campi
Odoya edizioni
 
Interventi di
 
Silvio Raffo                                traduttore e poeta
Stefano Franceschini            PhD in American Literature (Roma Tre University)
 
Modrera
 
Sara Ammenti                        Biblioteca e Archivio Storico - Centro Studi Americani
 
Letture da "Il Corvo" a cura di
 
Gianluca Vicari                        attore
 
" La chiave per decifrare il mistero Edgar Allan Poe è introvabile. La teneva in tasca lui stesso quando fu trovato riverso su un marciapiede di Baltimora: fu malmenato, derubato o assassinato? Sarebbe morto comunque perché malato? Alcolismo, depressione, perversione, mania di persecuzione: che nome dare alla sua malattia? Di sicuro ne aveva una: la Letteratura, alla quale sacrificò denaro, amore, prestigio.
Il termometro della febbre si chiamava Poesia e lo scopo della guarigione Bellezza, intesa come verità, aspirazione eterna, fine ultimo dell’uomo, da ricercarsi ovunque, persino nella deformità, nel grottesco, nell’intelligenza analitica e negli abissi del cuore umano [...] "
(Odoya ed.)
 
Teresa Campi. Nata a Terracina, è romana di adozione. Ha studiato all’Università La Sapienza di Roma: suoi maestri Elémire Zolla ed Elio Chinol. Ha conseguito un master in Educazione alla Pace e svolto corsi in nome del World Compassion for Children International sui diritti umani, fondato dal premio Nobel Betty Williams.
Ha esordito come giornalista ai culturali di Paese Sera e ha pubblicato Il canzoniere di Isabella Morra (Bibliofilo, 1980); Cenere e polvere (Savelli, 1981); Le ore casalinghe (Il Bagatto, 1982); Sul ritmo saffico (Bulzoni, 1983); Il sangue e l’oblio (Edizioni del Girasole, 1996); Le cucine desolate (Manni, 1999); Storia elementare (Manni, 2006); D’Amore e morte. Byron, Shelley e Keats a Roma (Albeggi, 2016). Ha tradotto opere di Renée Vivien, Pétrus Borel, Pierre Louÿs e il carteggio di P.B. Shelley: Morire in Italia (Archinto, 1986).
 
Ingresso libero, senza prenotazione, fino a esaurimento posti