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Il mondo di GIPI tra parola e disegno
Consigli di lettura
"Se te, come bambino, cresci con la tua mamma che ti ama solo quando sei bravo e non ti ama quando cadi e fai le stronzate, succede che riconosci come amore solo l’apprezzamento per la tua bravura. Se fai un libro bello, il pubblico ti ama e questo amore sembra che scaldi il cuore. In realtà non te lo scalda e non riempie il buco che hai nel cuore, ma lo allarga"
Il successo delle sue opere, travolge Gipi in modo devastante. Da questa crisi profona, riemerge nel 2013 con una storia intensa che ancora una volta si misura con il passato familiare e il confronto generazionale: da un lato uno scrittore di successo in crisi e intrappolato nelle cure psichiatriche; dall’altro il suo bisnonno, soldato durante la prima guerra mondiale che, nell’incertezza quotidiana del vivere in trincea, scrive alla moglie lontana.
Entrambi i personaggi si trovano così accomunati dall’essere sospesi in balia degli eventi esterni e a cercare dentro di sè la forza di resistere e...vivere. E la fatica i vivere è resa anche nella difficoltà di leggere questa storia: Gipi non vuole sedurre o compiacere il lettore, ma produrre un atto di amore per il proprio lavoro :
“Non disegni per l’applauso, racconti per l’amore del disegno, racconti per l’amore del racconto, indipendentemente da quello che sarà il risultato...Era un gesto di coraggio che mi serviva. Dovevo fare una cosa per cui fosse più difficile volermi bene“.
L'ultimo fumetto che presentiamo, mostra ancora una volta la capacità di Gipi di cambiare stile e tecnica grafica soprendendoci sempre con la sua intensa poetica espressiva. Qui sceglie un delicato bianco e nero per raccontare un mondo post apocalittico (e in fondo, con le dovute proporzioni, anche il nostro presente potrebbe esserlo) come fosse un romanzo di fantascienza distopica: dopo una non precisata catostrofe, in un mondo ridotto quasi alla primitività, assistiamo alle vicende di famiglia composta da un padre e i suoi due figli, due ingenui ragazzi che passano le loro giornate cercando di sopravvivere, perché non sanno fare altro...non c’è posto per la cultura, per i sentimenti, per l’amicizia, non ci si può permettere di pensare ma solo di sopravvivere. [Il seguito della recensione qui]
Non abbiate paura di immergervi in questa storia dura e apparentemente spietata, perchè invece sarà un viaggio catartico in cui trovare la forza e la volontà di tornare alla vita seguendo le tracce della memoria paterna, spinti da quel bisogno d’amore di cui tutti abbiamo bisogno.
“Sulle cause e i motivi che portarono alla fine si sarebbero potuti scrivere interi capitoli nei libri di storia. Ma dopo la fine nessun libro venne scritto più”.
Così si apre il fumetto: tacitamente sta a noi scrivere e soprattutto vivere il presente che verrà.
[Per approfondire: recensione su L'indice]
Per approfondire consigliamo:
- un ampio documentario rai dedicato a Gipi a cura della trasmissione Fumettology
Due interviste in cui Gipi, con molta onestà, parla del suo lavoro e di come sia cambiato ai tempi dei social:
- "Sono diventato un borghese, integralmente. E mi tolgo di mezzo"
[28/04/2021]