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Il futuro non è più quello di una volta

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Il futuro non è più quello di una volta

11 - 24 maggio 2021

Rubrica di approfondimento

Care lettrici e cari lettori, eccoci di nuovo insieme! In occasione del Maggio dei libri, che quest'anno, in cui ricorre il 700° anniversario della morte di Dante Alighieri, è dedicato al tema dell'Amore, anche noi, dalla nostra peculiare prospettiva, abbiamo deciso d'esplorare ciò che Einstein, quando pronunciò la celebre frase "Gravity cannot be held responsible for people falling in love", stigmatizzò, con un simpatico gioco di parole, come una delle forze fondamentali dell'universo.

Tra tutti i temi che la fantascienza ha esplorato, come se fossero misteriosi pianeti di lontane galassie, quello dell'amore è stato senza ombra di dubbio il meno frequentato. L’amore è un tema che la fantascienza non ha mai affrontato con piacere e anche quando l'ha fatto ha scandagliato il sentimento amoroso con finalità più antropologiche che narrative.Tante sono le fantascienze possibili, ma fantasie e sovversione quasi spariscono quando si parla di amore e sessualità. Le ragioni segrete che hanno allontanato la fantascienza dalle trame amorose sono diverse e non tutte facilmente individuabili. Nata in un angolo di mondo che in quella porzione di secolo era ipocritamente puritano, la moderna science-fiction ha sempre sofferto un rapporto ambivalente verso certi contenuti: da una parte la sua irresistibile forza trasgressiva, dall'altra un'acquiescente subordinazione al conformismo dominante. Agli inizi furono veramente pochi gli autori, ed ancor meno le autrici, che hanno assunto il tema dell'amore per scardinare la visione puritana del pensiero dominante ed emanciparsi dalle origini sessiste e misogine della fantascienza.

Una prima rara eccezione è rappresentata dalla scrittrice statunitense Charlotte Perkins Gilman che con la sua opera Terra di Lei del 1915 consegnò alla storia la prima utopia femminista. In Italia, il romanzo è stato ripubblicato da poco da Donzelli con il titolo La terra delle donne”. Protagonisti di questo originale romanzo sono tre amici: il maschilista e arrogante Terry, il timido e tranquillo Jeff e la voce narrante, il curioso e aperto Vandyck. Venuti a sapere dell'esistenza di un leggendario paese abitato da sole donne, decidono di mettersi alla ricerca di questo fantomatico luogo. Una leggenda? Un’invenzione? I tre amici non credono del tutto alle voci, perché non sono in grado di pensare ad una società senza maschi. Ognuno di loro, in base al proprio stereotipo di donna, immagina come potrebbe essere una società fatta solo di donne. Quello che trovano è al di là della loro immaginazione. La cosa sconvolgente è che quel luogo è perfetto: da ben duemila anni, in quel paese nascono solo donne, che hanno gradualmente costruito una società a dir poco invidiabile, fondata sulla solidarietà, l'amore e la cooperazione. Riusciranno i nostri tre intrepidi uomini a sopravvivere? Un libro ironico e divertente che ci trasporta in un mondo utopico nelle cui righe è facile ritrovare il pensiero dell’autrice, in particolare la teoria secondo la quale il patriarcato è solo un misero tassello nell’evoluzione della specie, obsoleto e da superare. La Gilman sembra suggerirci, con la sua penna irriverente, che non saranno la scienza e la tecnologia, né tantomeno le riforme proposte dalle classi dominanti a condurci verso un ordine sociale pacifico e felice, ma la presa di coscienza delle donne, emarginate ma capaci di amore e collaborazione.

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Il Maggio dei libri 2021