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Fumetti in pillole
Rubrica di approfondimento
Nell’anno dedicato alle celebrazioni per il 700° anniversario della morte di Dante Alighieri, il Maggio dei Libri rende omaggio al Sommo Poeta, scegliendo il tema dell’Amore, nelle diverse declinazioni in cui è presente nella sua produzione:
"Amor... che ne la mente mi ragiona": questo tipo di amore è legato all’intelletto, alla passione per la razionalità e la conoscenza ed è il filone tematico che trova nel genere giornalistico e del reportage una delle espressioni più significative del mondo di oggi. Seguendo questo solco, dedicheremo le pillole di fumetto del mese di maggio al Graphic Journalism.
Ma inziamo subito con il chiederci: che cos’è il giornalismo a fumetti?
«Quello che ha formalmente definito il termine graphic journalism a livello globale, conferendogli la sua accezione moderna» spiega Stefano Piccoli in Left, n. 20/2019 «è stato invece Palestina di Joe Sacco (1996). Sacco, inoltre, è probabilmente l’unico autore al mondo che nasce giornalista e che poi declina il linguaggio del fumetto come strumento della propria attività giornalistica. Dopodiché il genere è stato consolidato da pietre miliari come Cronache da Gerusalemme di Guy Delisle, Persepolis di Marjane Satrapi, Fax da Sarajevo di Joe Kubert e tanti altri gioielli».
Prima di addentrarci tra le opere che rientrano in questo ambito e suggerirvene alcune tra le più significative, cerchiamo innanzitutto di capire come riconoscerle e distinguerle da quelle appartenenti ad altri generi. A tal scopo riprendiamo l’analisi condotta da Francesco Fasiolo che, in un accurato saggio edito nel 2012 da Tunué, individua tre caratteristiche distintive del giornalismo a fumetti:
- Lo scopo informativo: si tratta di fumetti che raccontano storie di cronaca e vogliono principalmente informare, non intrattenere, anche se gli elementi narrativi possono essere talvolta usati dagli autori per rendere più fruibile la storia.
- Il rigore giornalistico: un reportage a fumetti è frutto di un’indagine, si basa su fatti e persone reali e su fonti che devono essere verificabili, al pari del giornalismo tout court. Per rigore non si intende imparzialità: «l'importante - spiega Ostanel (in Graphic Journalism, 6 dicembre 2018, Adnkronos) - è avere una posizione dichiarata e non mascherarla dietro una pseudo-obiettività».
- L’utilizzo appropriato del linguaggio del fumetto: laddove l’immagine diventi semplice illustrazione di un racconto giornalistico non si parla più di fumetto. Il fumetto è un linguaggio e il giornalismo a fumetti si distingue proprio per l’impiego di uno specifico tipo di linguaggio.
Vi diamo appuntamento tra due venerdì e vi invitiamo a scoprire a questo link le novità a fumetti disponibili presso la nostra Biblioteca.
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