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Fumetti in pillole

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Fumetti in pillole

5 - 11 febbraio 2021

Rubrica di approfondimento

Cari lettori, abbiamo chiuso il percorso sulla Memoria attraverso la nona arte con Maus, la celebre autobiografia a fumetti di Art Spiegelman, e proprio da lì vogliamo ripartire con un nuovo itinerario che ci accompagnerà, lungo il mese di febbraio, alla scoperta di quattro racconti autobiografici presenti tra i nuovi arrivi della biblioteca.

Iniziamo con un autore divenuto ormai celebre anche tra coloro che non frequentano gli scaffali dei fumetti: parliamo di Michele Rech, in arte Zerocalcare, fumettista che ha fatto dell’autofiction la sua cifra stilistica e torna con un nuovo graphic novel, uscito il 15 ottobre dello scorso anno per Bao Publishing, dal titolo Scheletri.

Il protagonista è sempre lui, Calcare, quando ancora diciottenne è iscritto all’università, ma non riesce proprio a sentirsi a suo agio nel mondo accademico e lentamente il malessere che prova si trasforma in repulsione. Ad accompagnarlo nel desiderio autoimposto, o forse indotto dalla famiglia, di studiare e prendere una laurea c’è un piccolo genio della lampada, emblema di un mondo intellettuale percepito come positivo ma lontano, che prende la forma di Noam Chomsky. Calcare non riesce ad abbandonare pubblicamente l’università e questo segreto inconfessabile diventa pian piano un ingombrante scheletro nell’armadio. Così finge di recarsi ogni mattina a Roma Tre, ma in realtà passa il suo tempo dentro i vagoni della metro B di Roma e, proprio in una di queste lunghe giornate trascorse a osservare i passeggeri e a fuggire da se stesso, incontra un ragazzo più piccolo di lui, con cui condivide, insieme agli interminabili viaggi in metro, anche il senso di fallimento e di impotenza nei confronti della vita: si chiama Arloc ed è un writer di sedici anni, costretto tra una faticosa situazione familiare e la quotidianità in un difficile quartiere romano. Calcare dovrà fare i conti non solo con lo scheletro del fallimento universitario, ma anche con la consapevolezza che, nonostante tutto, la sua è una situazione privilegiata. E lo fa con la consueta onestà intellettuale che caratterizza il suo modo di raccontare e raccontarsi e che costituisce il terreno d’intesa principale con i suoi lettori.

Scheletri però non è solo un racconto autobiografico, nonostante la storia personale dell’autore faccia da starter e da cornice alla trama. C’è dell’altro in questo graphic novel, in grado di differenziarlo sia dalle storie personali e generazionali - da La profezia dell’armadillo fino a Macerie prime – che dal graphic journalism di Kobane calling.

Siamo agli inizi degli anni duemila, quando il giovane Michele Rech esce di casa e trova un dito mozzato. Da questo aneddoto, realmente accaduto, parte una storia che mescola elementi thriller e noir, in un contesto urbano, quale quello delle periferie romane, dove lo spaccio di droga e la criminalità sono parte integrante del tessuto sociale. La verità verrà a galla quasi vent’anni dopo, quando un Calcare, ormai adulto e dedito a tempo pieno al suo lavoro di fumettista, si confronta con i vecchi rapporti di amicizia ormai cambiati e i suoi demoni interiori che invece sono ancora lì, dentro di lui, perché si sa che le cose da cui fuggiamo tornano sempre a bussare alla nostra porta.

Augurandovi come sempre una buona lettura, vi segnaliamo che su BiblioTu potete trovare, oltre a Scheletri, tutti i fumetti di Zerocalcare.

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