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Febbre di Jonathan Bazzi

Febbre di Jonathan Bazzi

Approfondimenti sui titoli finalisti del Premio Strega 2020

Jonathan ha 31 anni nel 2016, un giorno qualsiasi di gennaio gli viene la febbre e non va più via, una febbretta, costante, spossante, che lo ghiaccia quando esce, lo fa sudare di notte quasi nelle vene avesse acqua invece che sangue. Aspetta un mese, due, cerca di capire, fa analisi, ha pronta grazie alla rete un’infinità di autodiagnosi, pensa di avere una malattia incurabile, mortale, pensa di essere all’ultimo stadio. La sua paranoia continua fino al giorno in cui non arriva il test dell’HIV e la realtà si rivela: Jonathan è sieropositivo, non sta morendo, quasi è sollevato. A partire dal d-day che ha cambiato la sua vita con una diagnosi definitiva, l’autore ci accompagna indietro nel tempo, all’origine della sua storia, nella periferia in cui è cresciuto, Rozzano – o Rozzangeles –, il Bronx del Sud (di Milano), la terra di origine dei rapper, di Fedez e di Mahmood, il paese dei tossici, degli operai, delle famiglie venute dal Sud per lavori da poveri, dei tamarri, dei delinquenti, della gente seguita dagli assistenti sociali, dove le case sono alveari e gli affitti sono bassi, dove si parla un pidgin di milanese, siciliano e napoletano. Dai cui confini nessuno esce mai, nessuno studia, al massimo si fanno figli, si spaccia, si fa qualche furto e nel peggiore dei casi si muore. Figlio di genitori ragazzini che presto si separano, allevato da due coppie di nonni, cerca la sua personale via di salvezza e di riscatto, dalla predestinazione della periferia, dalla balbuzie, da tutte le cose sbagliate che incarna (colto, emotivo, omosessuale, ironico) e che lo rendono diverso. Un libro spiazzante, sincero e brutale, che costringerà le nostre emozioni a un coming out nei confronti della storia eccezionale di un ragazzo come tanti. Un esordio letterario atteso e potente.

 

Jonathan Bazzi, è nato a Milano nel 1985. Cresciuto a Rozzano, estrema periferia sud della città, è laureato in Filosofia con una tesi sulla teologia simbolica in Edith Stein. Appassionato di tradizione letteraria femminile e questioni di genere, nel 2015 ha iniziato a collaborare con varie testate e magazine pubblicando articoli, racconti e personal essay. Alla fine del 2016 ha deciso di parlare pubblicamente della sua sieropositività con un articolo pubblicato da Gay.it, diffuso in occasione della Giornata Mondiale contro l’AIDS.Nel 2019 ha pubblicato Febbre (Fandango Libri), il suo primo romanzo, con il quale ha vinto il Libro dell'anno di Fahrenheit, Rai Radio3, e il Premio Bagutta Opera Prima.

 

Febbre, Jonathan Bazzi, Fandango Libri, 2019.

Video e articoli

 -Da Rai Cultura Letteratura, https://bit.ly/2UIupXq

 -Dal sito del Premio Strega, https://www.premiostrega.it/febbre/

 -Dalla pagina Facebook di Fandango Libri, https://www.facebook.com/videodecameron/videos/174894406813465/UzpfSTExMjgyNjMyNTQ5NjkzNDoyNzUzMzAxMzIxNDQ5NDA4/

 -Da Fahrenheit Rai Radio 3, https://www.raiplayradio.it/audio/2019/08/Jonathan-Bazzi-Febbre-Fandango-1e85f07f-3fd1-4d90-91bc-b98676e214d6.html

 -Da Ad alta voce di Rai Radio 3, https://bit.ly/2yBKhSX

 -Da La lettura del Corriere della Sera, https://www.pressreader.com/italy/corriere-della-sera-la-lettura/20190602/281895889730500

 -Presentazione dell'autore sulla pagina Facebook Fandango Libri, https://www.facebook.com/FandangoLibri/videos/292775645003073/

 

 

 

 

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