martedì
24
giugno
È vero che “non si può più dire niente”? Linguaggio condiviso e intersezionalità, diritti di tuttə
incontro
La responsabilità della lingua che si parla è la prima responsabilità sociale. Il privilegio sociale permette ancora alle persone eterocis di usare una lingua credendo che le proprie "buone intenzioni" siano sufficienti a giustificare l'assenza di una responsabilizzazione linguistica e di genere. Un linguaggio abilista e binario invisibilizza e prolunga dinamiche di potere che condizionano il nostro tessuto culturale. Un approccio antisessista, antiabilista, non binario e intersezionale, può aiutarci a sviluppare consapevolezza empatica e a fornire i giusti strumenti per cambiare il nostro rapporto con la realtà condivisa insieme a tante altre soggettività discriminate."
Intervengono:
Barbara Centrone, dottoranda in pedagogia inclusiva, attivista queer disabile, formatrice
Lou Ms.Femme, scrittorx, consulente, attivista trans* non-binary
Lorenzo Gasparrini, filosofo femminista e formatore