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Alice Munro: la maestra canadese del racconto

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Alice Munro: la maestra canadese del racconto

26 novembre - 20 dicembre 2020

Consigli di lettura

«La vita reale non erano la mia casa, i figli, il marito. Ciò che era reale era la mia scrittura, come si sviluppava nella mia mente e poi sulla pagina. Una realtà a cui non ho potuto rinunciare, mai».
 
All'indomani della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, ci sembra appropriato introdurre questa puntata del Bibliotour con le parole di Alice Munro, Premio Nobel per la letteratura nel 2013 come "maestra del racconto breve".
Il Circolo di Lettura Cornelia ci porta nel mondo della scrittrice attraverso il suo, per ora unico, romanzo, con l'invito a proseguire il percorso lungo tutte le sue opere.
 
 
 

 

 
di Alice Munro
Einaudi, 2018
 
 
 
 
 
 
 

Scritto nel 1971 (ma tradotto e pubblicato in Italia solo nel 2018) è considerato il suo unico romanzo, poiché appunto la protagonista è unica, in realtà anche in "Chi ti credi di essere" del 1977 al centro dei racconti troviamo sempre la stessa persona.
Alice Munro ha vinto il premio Nobel per la letteratura nel 2013 perché considerata la "maestra del racconto contemporaneo" e infatti la sua capacità di scrivere brevi storie, perfettamente compiute è innegabile. Anche in "La vita delle ragazze e delle donne" emerge questo suo talento, siamo state tutte concordi nel osservare che i capitoli di cui è composto il libro avevano tutti una loro autosufficienza narrativa. Scritto in prima persona è il racconto dell'infanzia e dell'adolescenza di Del. Vive in un paesino dell'Ontario, il padre alleva volpi da pelliccia e la madre vende enciclopedie, ha una famiglia piuttosto numerosa anche se soprattutto per parte di padre, ha una madre ingombrante e magnifica con cui ha un rapporto contrastato, una curiosità vorace per tutto e tutti, a cominciare dalla religione tanto da frequentare tutte le chiese del paese per capire se anche lei un giorno potrà credere in Dio. Va a scuola con profitto e fa tutto quello che fanno le sue amiche e coetanee. Ha una relazione che sembra quasi cambiarle radicalmente la vita ma, nonostante i contrasti, ha imparato dalla madre a immaginarsi da sé e non ha bisogno di essere immaginata da altri.
Abbiamo tutte e tutti concordato sul fatto che Munro ha una scrittura semplice ma molto densa, è un libro che si fa leggere lentamente ma che appassiona. Centrali le figure femminili, specialmente la madre della protagonista, donna emancipata e avanti rispetto ai tempi (il libro è ambientato tra la fine della 2° guerra mondiale la metà degli anni '50), mentre le figure maschili restano più sullo sfondo. Ha una forte dimensione autobiografica, le esperienze di Del sono le stesse che ha vissuto l'autrice e anche le sue aspirazioni, a cominciare dal desiderio di diventare una scrittrice. Non sappiamo bene cosa succederà a Del, la lasciamo quando ha appena compiuto 18 anni e deve decidere cosa fare di sé, dopo la rottura del fidanzamento e gli scarsi risultati all'esame che non le fanno guadagnare l'agognata borsa di studio.
Possiamo però immaginarla, caparbia come la madre, cercarsi un lavoro, proseguire comunque gli studi, inseguire le sue aspirazioni.
Insomma una bella scoperta per chi ancora non la conosceva e una conferma per chi aveva avuto già modo di leggerla.
 
 
 [26/11/2020]